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La città di Mor e le terre che ad essa fanno capo sono governate da un sistema Teocratico che fa capo all'indiscusso leader religioso e politico

Abel Septim

il quale, in quanto scelto dalle divinità per regnare su Elavia tutta in modo da ricondurla ad un'era di pace e luce, assume il titolo di
ARALDO.

L'Araldo è direttamente ispirato dagli Dei, la sua parola non è in discussione. Egli esercita la sua autorità per mezzo di tre figure:



Demiurgo: Amministra la giustizia secondo il volere degli Dei Lucenti. Elegge fino a 5 Agoranomi che hanno il compito di vigilare sulla corretta applicazione delle leggi divine e riscuotere le tasse per conto dell'Araldo.

Polemarco: La più alta carica militare della città. Egli amministra tutte le questioni di natura militare e diplomatica. A lui rispondono direttamente la Guardia Cittadina, l'Esercito e gli Ambasciatori.

Antigrafo: Amministra tutte le questioni di natura civile: Edilizia, Istruzione, Approvvigionamenti, Eventi Sportivi, Commercio.

L'uso della magia di origine arcana in città è vietato in quanto fonte di pericoli e disordini.
Ai maghi è tuttavia permesso riunirsi in collegi, previa autorizzazione del Demiurgo.

La linea di successione al Trono non è diretta.
L'Araldo ha il diritto di nominare il suo successore, chiunque esso sia indipendentemente da razza, fede ed estrazione sociale deve essere accettato come Erede al Trono.
Nel caso di prematura dipartita dell'Araldo prima che potesse indicare il suo successore, spetta alle massime autorità religiose riunirsi in concilio tre giorni e tre notti, per pregare affinché gli Dei rivelino chi dovrà succedere al Trono.



Agli Dei l'ultima parola

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Abel Septim, Araldo di Mor
L'Erede Celeste