Un Capitano, un perizoma e del Rum

Dopo il gesto aspettato di Derain sorride.
--Ed io ho ottenuto il mio scopo. Comunque complimenti Derain, non male e per il fatto del matrimonio, beh, concordo con lei... Sarebbe una vita imprigionata a mio parere.
Gli fa l'occhiolino e mentre parlava la sua mano scendo dal petto verso i pantaloni senza farsi vedere da occhi indesiderati sfiorando ed accarezzando ciò che il capitano poteva offrirle. Poi si stacca, e continua per l'ennesima volta a dirigersi verso la porta.

Osserva il fare della ragazza, avendo un brivido di piacere quando la mano di lei accarezza la sua virilità. Quando quella fa per andarsene però, il capitano con il piede destro, sposterebbe il medesimo piede della ragazza mentre è in procinto di avanzare, facendole perdere l'equilibrio e sbilanciarsi in avanti. Prontamente si appresta a mettere un braccio sul torso di lei, sostenendola ed impedendone la caduta. Sfruttando l'occasione per accarezzare delicatamente le parti più sensibili delle dolci femminilità sul petto della ragazza, per poi dire, con tono suadente

Milady stia attenta, potrebbe cadere e farsi male, rovinando un così bello spettacolo per la vista di tutti quale il suo corpo è

Guardandolo negli occhi rabbrividendo per il suo tocco gli sorride maliziosa
--Capitano, quanto un giorno la smettete di farmi deliberatamente gli sgambetti io non cadrò più.
gli cingi il collo con le braccia aspettando deliberatamente la prossima mossa del capitano.

sorride dolcemente alle parole di lei, per poi assecondare le sue movenze ed avvicnare il viso al suo, fino a pochi centimetri di distanza e sussurare

Se non sbaglio siete voi ad aver iniziato facendomi cadere milady

quindi avanzerebbe ancora col viso, superando il suo ed arrivandole all'altezza del collo, sospira dolcemente, facendo arrivare il calore sul collo della ragazza, ed avvicinadosi lentamente, fino a sfiorare con le labbra la parte più sensibile ed iniziando ad accennare dei baci lenti e delicati sulla medesima zona erogena

seduto in un tavolo lontano mezzo brillo inizia a ridere e dice canticchiando Primavera non bussa lei entra sicura come fumo lei penetra in ogni fessura, ha le labbra di carne e i capelli di grano e paura che voglia che ti prenda per mano che paura che voglia che ti prende per mano

--Ma io sono io mio caro Capitano e posso.
sentendo i baci sul proprio collo lei chiude gli occhi e si rilassa tra le sue braccia. Per poi bloccarsi e sussurrare all'orecchio
--Non credi sia meglio fermarci qua essendo in taverna? O vuoi veramente possedermi qui davanti a tutti?

Si lascia andare a baci e lievi sospiri sul corpo di lei. Quindi ascolta le sue parole, e continuando con le labbra a sfiorare la setosa pelle della donzella, partendo dal lato destro del collo, continuando per tutta la circonferenza, salendo sul viso, fino ad arrivare alle labbra, dove si ferma, si stacca di qualche millimetro, e poi guardandola dolcemente negli occhi sussurra

Mia luna, possederti? non sono mica un rozzo barbaro, io voglio che tu ti conceda a me, come la luna si concede al sole ogni volta che è il momento dell'alba.

Si avvicina lentamente assaporando per un istante le carnose labbra della donna, quindi dopo aver concluso l'attimo di piacere, tornerebbe a parlare dolcemente dicendo

Però non credo sia il caso di lasciarsi andare qui davanti a tutti vero?

Mettendosi a ridere di gusto nota che in taverna c'era abbastanza silenzio ed imbarazzandosi abbassa la testa nascondendosi sulla spalla del Capitano continuando a ridere borbotta
--Siete il primo Capitano che io abbia mai conosciuto che è così galante.

Sorride notando l'agire della ragazza, che adesso si trova praticamente con la faccia attaccata alla spalla del capitano. Divertito ed addolcito dal modo di fare della donzella, con la destra le accarezza delicatamente il viso, e avvicinandosi dà un bacetto affettuoso sulla testa della ragazza che è per metà nascosta dalla sua faccia, dicendo

Come ho detto prima, sarò stupido, ma uno stupido galante Milady.

Quindi si avvicina all'orecchio di lei, e le sussurra

Allora? Cosa avete intenzione di fare adesso?

Assume uno sguardo pensieroso alzando le testa con ancora il sorrisino stampato sulle labbra
--Beh voi cosa vorreste fare? Stupitemi, sono certa che non mi deluderete.

Ascolta la ragazza, poi pensa ad una possibile soluzione. Si guarda intorno, saluta Oragif con un cenno di capo ed un occhiolino. D'un tratto, con la coda dell'occhio scorge delle scale, ed un'idea gli balena in mente, ripensando anche alla ragazzina che oggi è apparsa e scomparsa in un lampo.
Guarda Némain, le sorride malizioso e poi le dice

D'accordo Milady, cercherò di fare del mio meglio.

A questo punto, si abbassa, il braccio destro verrebbe messo sulla schiena della donzella, il sinistro, invece, vien fatto passare dietro i polpacci, fermandosi proprio dietro le ginocchia. Con uno scatto allora il Capitano solleverebbe Némain, prendendola fra le sue braccia. Leggera come una piuma. Tanto che il capitano non sembra fare il minimo sforzo. Quindi si volta, si avvicina all'oste e chiede

Signore, prenderei volentieri una stanza per la notte, e se non le dispiace, pagherò domattina, sa, ho le mani impegnate al momento

E ridacchia. Quindi, una volta raggiunto l'accordo con l'oste e presa la chiave della stanza, si appresta a salire le scale che portano al piano di sopra, un ulteriore cenno di saluto verso Oragif e su per le scale. Arrivano alla porta descritta dall'oste, è aperta, ovviamente, il capitano, con la ragazza in braccio attraversa l'uscio, arriva in prossimità del giaciglio, e delicatamente ci appoggia la ragazza

Ancora un attimo Milady

Fa un occhiolino. Si volta, chiude la porta e "Clack" gira la chiave dall'interno assicurandosi la massima intimità