Una folla di persone si accalca in piazza. Sono persone semplici, per lo più uomini, poche donne; semplici nel vestiario, si riconoscono contadini e piccoli artigiani. Non pochi hanno con sé i loro attrezzi da lavoro: scuri, asce, forconi, molti portano delle torce per rischiarire la piazza e un pessimo umore. La folla borbotta, mugugna, qualche grido si sente qua e là.
Quando sono al centro della piazza, uno di loro si stacca mette in mostra la sua mole massiccia da uomo di duro lavoro. E' sulla quarantina, folti baffi castani e capelli arruffati; indossa un grembiule di cuoio sporco di innumerevoli macchie scure. -Donne e uomini di Elavia-
esordisce e a stento mantiene la sua collera -Sono Keron, conciatore di Azm'e Sok. Abbiamo saputo da chi c'era le azioni di voi, Lord Atlas, di come vi fregiate di essere del popolo e in realtà nascondete le vostre misfatte! Assassini e briganti! Ecco cosa siete! Briganti che non fanno altro che infangare il nostro onesto lavoro tagliando borse e gole! Non vogliamo problemi con gli Ordini che hanno aiutato gli dèi a rinascere nè vogliamo guastarcela col nostro amatissimo Protettore Abel! Noi non facciamo nè vogliamo fare altro se non il nostro lavoro nei campi e nelle botteghe. Tagliagole e tagliaborse, ecco cosa siete! Che vi prenda il demonio! Molestare onesta gente! La vostra maschera siamo noi? Ebbene, qui la gettiamo per terra e riveliamo il volto che sta sotto!-
grida di approvazione sopraggiungono dalla folla, il che infervorisce il conciatore ancora di più -Mercenari al soldo della sete di potere, insaguinati dalla testa ai piedi, ignobili affrontate uomini che parlano, uno contro 20! Siete feccia, e spero per voi che Abel vi arresti, che se qualcuno di voi ci incrocia per strada...-
Non finisce la frase, scagliando il suo coltellaccio per terra. Infervorita com'è, la folla grida alla giustizia e si allontana.[Modificato da @Il messo@ 16/03/2017 00:17]