In memoria di un amico

Darrel entra nella cattedrale, muovendosi con calma come al solito quando oltrepassa le rappresentazioni delle divinità.
Si inginocchia davanti a quella di Elerya.

Nostra signora splendente, possa il tuo favore accompagnarci sempre. Che le anime da te benedette possano sempre trovare la pace interiore, sia nelle difficoltà della vita che nel riposo della morte.

Estrae una lettera dalla borsa e inizia a leggerla a bassa voce.

Caro Gatto, amico mio.
Se tu fossi ancora vivo, credo ti troverei qui. Con oggi sono esattamente quattro mesi dalla tua morte…e sedici anni, che ancora ci sono volte fatico a realizzare.
Mi manchi, sai. Sono circa sei mesi che sono parte del sacro ordine, ma ancora su molto mi sento ancora inesperto come quel cacciatore figlio di un fabbro che si presentò a voi.
Spesso mi trovo a chiedermi cosa penseresti delle mie scelte. Credo che il più delle volte saresti stato d’accordo, anche se le tue riflessioni sarebbero state certamente più accurate delle mie. Cerco come posso di essere la tua eredità vivente a Saturnia.

Alza lo sguardo per alcuni secondi
E ora anche a Enotria, come comandante inquisitore.

Riprende a leggere
Seguire tutto da solo tutte le questioni sul campo è difficile, durante i raduni. Sto organizzando anche l’ordine del martello. Al momento è quasi solo un’idea, ma credo tutti gli ordini al loro inizio fossero poco di più. Crescerà, se lo vorranno gli dei e se ne avrò la forza.
Mi accompagna sempre la fiducia nell’ordine, la tua memoria e la fede negli dei.
Il tuo allievo, Darrel.


Rimane in preghiera ancora qualche minuto, poi esce dalla cattedrale