A te che sei suono e silenzio.

*La sacerdotessa entra in Cattedrale a passo lento. Il lungo vestito bianco, coperto dal tabarro nero, lascia intravedere la forma della pancia, già più pronunciata. Il volto della donna è calmo, anche se un velo di tristezza le spegne il colorito. Tra le mani porta un mazzo di fiori freschi. Arrivata davanti alla statua della Dea Bifronte, si inchina. Poggia, poi, i fiori freschi alla base della statua. Dalla borse esce poi due candele, una bianca e una nera, che pone ai lati del mazzo. Le accende e così si prostra alla statua, poggiando la fronte a terra.*

Somma Eitiana Anaitie, tu che sei energico suono e sordo silenzio, apro a te il mio cuore, affinché esso possa riuscire a sentire le tue parole.

Ora più che mai ho bisogno del tuo sostegno. In te ripongo ogni mia speranza, ogni mia preghiera. Al tuo cospetto, Somma, ti chiedo umilmente di purificare il mio spirito con la tua forte luce. Dissipa ogni ombra, ogni dubbio, ogni paura, affinchè io possa combattere a testa alta la mia battaglia.

*poggia una mano sulla pancia*

Proteggici, mia amata Dea. Proteggi il mio bambino dalle malvagità, dall'arroganza, dall'oscurità di coloro che ad essa hanno ceduto. Sii il suo scudo, affinchè egli possa crescere sano e, nascendo, vedere quanta bellezza hai creato in questo Mondo. Consacro a te le nostre vite, i nostri spiriti. Solo percorrendo la tua via, posso continuare a trovare la forza.

Rendimi degna di servire Te, oh Somma, e tutti gli Dei Lucenti. Rendimi guerriera instancabile per combattere per Voi. Rendimi sacerdotessa pura per diffondere le vostre Verità.

Che io, con Te, possa essere Luce, Verità, Vittoria.

*alza il capo e guarda la statua con sguardo deciso*

Ad maiora.

*rimane inginocchiata in silenziosa preghiera per qualche ora, poi se ne va, lasciando le candele accese a consumarsi*