The Iron Throne Il Forum per gli appassionati della mitica saga, "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", di George R. R. Martin

Più o meno un paio di anni dopo de "L'ombra della profezia", nella Foresta del Lupo...

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    Gendry
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    Paggio
    00 23/03/2010 20:50
    Ho provato a scrivere di ASOIF, vediamo cosa ne è saltato fuori... siamo qualche anno dopo "L'ombra della profezia", in un villaggio della Foresta del Lupo. Il Point Of View è quello di un bambino nato bastardo...

    ... che altro? Ah, certo... l'inverno è arrivato!

    SPOILER attenzione ci sono riferimenti anche leggeri a fatti contenuti nella saga fin qui pubblicata







    Il bambino bastardo

    1ª Parte

    La neve fresca cedeva sotto le sue suole. Era la prima volta che si vedeva il sole da qualche settimana, e doveva approfittarne.
    "Se solo fossi più alto".
    Avanzava molto lentamente, immerso fino alle ginocchia. Intorno a lui gli alberi spogli stavano addormentati nel loro lungo riposo invernale che sarebbe durato ancora anni. Ormai la selvaggina era scarsa, la gran parte era migrata verso i paesi più caldi del sud dove potevano ancora trovare qualcosa da mangiare.
    "Io sono lord Snow, lord comandante dei Guardiani della Notte; tremate Estranei!" immaginò mentre avanzava.
    Stava camminando lungo il corso del fiume, ormai erano anni che era gelato e ricoperto da uno spesso mantello di neve, ma era libero da vegetazione e offriva un agevole percorso.
    Si stava dirigendo verso la parete sud della montagna, dove i venti provenienti da nord depositavano meno neve, e qualche macchia di vegetazione ancora all'aria aperta costituiva l'unica speranza di vita per quei pochi animali che ancora restavano in quelle zone.
    Shoa, sua madre, gli aveva spiegato che per quegli animali non c'era speranza: sarebbero morti comunque; quindi non doveva farsi rimorsi nell'abbatterli. All'arrivo della primavera sarebbero tornati gli animali dal sud, a ripopolare la Foresta del Lupo.
    Lui era un figlio dell'estate, gli avevano detto, ma lui dell'estate non ricordava nulla. Neve, neve e ancora neve, questa era stata tutta la sua vita.
    Si sposto in mezzo al sottobosco, camminando con cautela; sapeva che i suo compagno di caccia si stava avvicinando dall'altra direzione Era più veloce e agile di lui ed aveva compiuto un giro più largo.
    Il sole era basso all'orizzonte, non aveva molte ore di luce, doveva sperare di essere fortunato. "La fortuna non ci aiuta, siamo noi ad aiutare la fortuna" gli diceva sempre sua madre. Ma non sapeva in che modo avrebbe potuto far apparire qualche animale.
    Rallentò ancora acquattandosi dietro ad alcuni cespugli dove aveva una buona visione della zona. Sfilò l'arco dalle spalle e sistemò a terra in ordine quattro frecce, le ultime che gli erano rimaste. Avrebbe dovuto chiedere a mastro Marten di fargliene qualcuna nuova.
    Avrebbe voluto essere paziente come Lord Axcel il Bruno, Guardiano della Notte che secondo la leggenda aveva atteso per sei mesi immobile l'arrivo del nemico; ma lui non era mai stato paziente! Preferiva di gran lunga Lord Snow, che solo, a capo di poche decine di confratelli, aveva fermato l'avanzata dei Bruti. Dicevano che era capace di colpire una mela a sessanta piedi di distanza, spaccandola a metà con la freccia.
    Sua madre gli aveva raccontato la storia degli Stark di Grande Inverno; sterminati durante la guerra dei cinque re. Solo Lord Snow era rimasto in vita dei figli maschi di Eddard Stark, ma lui era uno Snow, un bastardo, proprio come lui, e non poteva sperare di ereditare i diritti di suo padre.
    Il potere sul Nord era passato alla sorella, Arya Stark che aveva sposato un Bolton che governava in sua vece. Sua madre diceva che era una prigioniera, che una vera Stark non si sarebbe mai piegata. Ma le voci dicevano che portava già in grembo il suo erede.
    Alla Barriera invece, pur essendo solo un bastardo, Lord Snow era diventato Lord Comandante.
    Anche lui un giorno sarebbe diventato qualcuno, ne era sicuro.
    Era un ora che se ne stava fermo, quando tra gli alberi apparve una giovane renna dal mantello fulvo. Era da pochi mesi che erano arrivate i quelle zone: mastro Marten gli aveva spiegato che questi animali possono cibarsi di licheni e altri alimenti poveri e sopravvivere anche in quelle condizioni.
    "Aspetta" si disse, "non avere fretta". Lord Snow non aveva avuto fretta... aveva aspettato che i Bruti si fossero avvicinati, e.... Zaccc! Aveva fatto piovere le frecce su di loro. Un cantastorie proveniente dalla Barriera, si era fermato una settimana nel loro villaggio e, in cambio, di vitto e alloggio, aveva cantato le gesta dei Guardiani della Notte in difesa dai Bruti. Certo poi il Re del Drago, Stannis Baratheon gli aveva fatti passare al di qua della Barriera, ma sua madre gli aveva spiegato che i Bruti erano uomini come loro, che i veri nemici da temere erano gli estranei, i non morti che popolavano le zone oltre la Barriera.
    Quanto gli sarebbe piaciuto vederla! Ma sua madre non l'avrebbe mai lasciato, quando parlava degli Estranei sbiancava e, anche se non era concepibile anche Shoa sembrava avere terrore di qualcosa.
    Raccolse l'arco e incoccò la freccia.
    "Sono Lord Snow e quello è un estraneo."
    Tese l'arco mirando alla giovane renna che brucava dell'erba più secca che verde che aveva sfidato il gelo uscendo dalla roccia.
    "Muori Estraneo!"
    Scoccò la freccia che sibilò a trenta piedi di distanza passando ad un metro abbondante dalla preda. La renna alzò la testa e scappo al galoppo.
    Fiuuuuuuuuu! fischiò con due dita in bocca.
    "Non sono Lord Snow," pensò rammaricato, "se non fosse per Cagnaccio non porterei mai nulla a casa, sono solo un bastardo incapace."
    Cagnaccio era il suo animale, un lupo che stava con lui da quando erano entrambi piccoli. Era un lupo molto grosso e aveva il pelo nero come la notte. Gli voleva un sacco di bene.
    Auuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
    L'ululato che indicava che la preda era stata catturata. Infilò l'arco in spalla e iniziò ad avanzare in quella direzione.
    Cagnaccio aveva abbattuto la renna con un unico letale morso alla gola. Sfilò il coltello che portava nel fodero assicurato alla cintura e sgozzò l'animale per far uscire il sangue più velocemente. Se ci fosse stata sua madre avrebbe raccolto anche il sangue, ma in mezzo alla foresta non poteva fare altrimenti.
    Passò l'ora successiva a sventrare l'animale e ricoprire la carcassa di neve pulita. Poi incise la corteccia dell'albero vicino per indicare il punto esatto. Il giorno dopo sarebbe tornato con mastro Marten e la slitta per portare la carne al villaggio.
    Cagnaccio si fermò a divorare le viscere mentre lui tornò verso casa, ben presto si sarebbe fatto buio.
    Era ad un centinaio di piedi dal grosso fienile che stava a valle del villaggio, che si accorse che c'era qualcosa che non quadrava: nello spiazzo tra le poche case che era la loro piazza, c'erano dei forestieri.
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    AXL BARATHEON
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    Registrato il: 30/06/2003
    Sesso: Maschile
    Game Master
    Dio della Guerra
    Lord Primo Cavaliere del Re
    00 02/04/2010 19:27
    Se hai questa ispirazione a scrivere nel mondo delle Cronache è un altro motivo per partecipare immediatamente al nostro gioco.
    Cos'altro aspetti? [SM=x204879]



    Walder Frey, Lord delle Twins

    "Se un uomo non ha sogni da inseguire, o i suoi sogni non valgono nulla o non vale nulla lui"

    "O al problema c'è soluzione e allora è inutile preoccuparsi, o al problema non c'è soluzione e allora è inutile preoccuparsi"

    "Meglio tenere la bocca chiusa e sembrare stupidi, che aprirla e togliere ogni dubbio"