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Nubifragio a Messina

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    lilly54
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    00 02/10/2009 15:43
    Nubifragio a Messina Sale bilancio, 14 morti
    Si scava nel fango alla ricerca dei dispersi.
    MESSINA - E' salito a 14 il bilancio dei morti accertati in seguito al nubifragio che ha colpito Messina e la Sicilia nordorientale. La prefettura parla di dieci dispersi. Molte le frazioni e le case isolate travolte da veri e propri fiumi di acqua e fango e detriti che rendono complicate anche le operazioni di soccorso, gran parte delle quali vengono compiute via mare.
    Da Briga Marina a Scaletta Zanclea tutta la fascia a ridosso del mare è stata investita da una colata di fango. Ci sono grosse difficoltà per i soccorritori a raggiungere le zone più colpite: la strada per Giampilieri Superiore è interrotta a un chilometro dal paese da una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto cavalcavia della ferrovia. E a Scaletta Marea il fango ha invaso circa 700 metri del paese. Vi sono anche delle abitazioni che sono crollate e i soccorritori scavano a mani nude nel fango. Lungo la statale 114, l'Orientale Sicula, il traffico è andato in tilt con i mezzi di soccorso in parte bloccati. Nella zona dovrebbe arrivare il capo della Protezione civile Guido Bertolaso per un sopralluogo. Alcuni testimoni hanno riferito che a Scaletta Zanclea sarebbero ancora persone sepolte nel fango.
    Al posto della Statale 114 c'é un muro di fango, dove c'era la ferrovia massi e resti di abitazioni, e su quella che era la spiaggia carcasse di auto semisommerse dal fango su cui s'infrangono le onde: è lo scenario che si è presentato ai soccorritori che dalla notte scavano a Scaletta Zanclea. Tutte le vie del paese sono invase da metri di fango e dretiti e sono diversi i punti in cui l'acqua si è creata una via, travolgendo tutto quello che trovava per raggiungere il mare.
    L'onda di piena ha travolto la casa del principe Ruffo, la più antica del paese, un ex orfanotrofio delle Suore di San Ludovico e diverse abitazioni. Diversi i cadaveri estratti dal fango. Anche la linea ferroviaria è stata completamente divelta: dove c'erano i binari ora ci sono massi grossi tre metri, pezzi di cemento armato e alberi. Il paese è irraggiungibile con i mezzi di soccorso pesanti e dunque si continua a scavare con strumenti di fortuna.
    Le stradelle e i ponti che dalle frazioni messinesi lungo la costa portano sulle colline sono ostruite da frane. Interi costoni di terra si sono staccati dalle montagnole che si affacciano sulla statale travolgendo tutto ciò che incontravano. Le frane sono avvenute solo nelle zone disboscate o in cui gli alberi sono stati distrutti da incendi.
    Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Matera, dove si trova in visita, si è messo in contatto con il prefetto di Messina, Franco Alecci, per informarsi sulla situazione e il consiglio dei ministri, riunitosi stamani, ha varato lo stato di emergenza per affrontare una situazione che il capo della protezione civile Guido Bertolaso, giunto sul posto, ha definito "molto seria e molto critica". Diverse le case crollate a cause delle frane e degli smottamenti nelle zone più colpite: Scaletta Zanclea e Santo Stefano Briga, ma soprattutto Giampilieri, a 20 chilometri a sud di Messina, dove un costone roccioso è franato travolgendo alcune palazzine.
    Le squadre dei soccorritori stanno scavando nel fango alla ricerca dei dispersi. A Giampilieri e Scaletta Zanclea sono stati trovati i corpi delle sei vittime: uno di essi era dentro un'auto travolta da un torrente. Una nave delle capitanerie di porto ha trasportato una cinquantina di persone, diverse delle quali ferite, dalla costa messinese verso la città.
    Una quindicina i feriti fino ad ora ricoverati al Policlinico di Messina: tra loro anche due ustionati a causa dello scoppio di una bombola di gas a causa della frana che ha travolto il paese di Scaletta. Alcuni abitanti delle zone colpite, diversi dei quali si sono rifugiati sui tetti delle case per sfuggire al torrente di acqua fango, sono stati soccorsi con l'elicottero della protezione civile. Nella zona sono al lavoro uomini dell'esercito, dei vigili del fuoco e della protezione civile.

    PARROCO GIAMPILIERI, DISASTRO ANNUNCIATO Si è ripetuto quello che era accaduto due anni fa, quando, solo per un miracolo, non ci furono morti. Parla di 'disastro annunciato'' padre Giovanni Scimone, parroco di Giampilieri, la frazione del comune di Messina devastata da un nubifragio costato la vita a 14 persone. "Stavolta - spiega - la pioggia è durata di più ed è stata più violenta e ora contiamo le vittime". "In due anni - continua - nessuno ha preso provvedimenti, Nonostante la precedente alluvione fosse stata più di un segnale. Le colline sono prive di alberi - in parte distrutti dagli incendi, in parte tagliati per edificare -, non sono stati costruiti muri di contenimento. Tutto questo comporta che una pioggia più violenta fa venir giù le frane". Don Scimone, che vive nel centro di Messina, non è ancora riuscito a raggiungere la frazione. "La strada - dice - è bloccata. I parrocchiani mi raccontano di scene drammatiche: case crollate, gente sotto le macerie, fiumi di fango

    CADUTI 230 MILLIMETRI PIOGGIA IN 3/4 ORE
    Sono almeno una ventina le persone rimaste ferite e già ricoverate negli ospedali della provincia di Messina, dopo l'ondata di maltempo che ha investito la Sicilia orientale. Un numero che è destinato ad aumentare in quanto vi sono dei comuni e delle frazioni che non sono ancora state raggiunte a causa delle frane e delle colate di fango. "La situazione è pesante - dice il vice capo del Dipartimento della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis - in alcune zone sono caduti anche 220/230 millimetri di pioggia in tre-quattro ore". De Bernardinis ha sottolineato che fin dalla serata di ieri, quando è stato intensificato l'allerta meteo emesso nel pomeriggio, il Dipartimento è rimasto in contatto con le prefetture di Messina, Catania e Palermo e nella notte un team di esperti del Dipartimento ha raggiunto il centro operativo in prefettura a Messina, per coordinare l'invio dei soccorsi dalle altre zone della Sicilia e delle altre regioni. Le situazioni più difficili, affermano al Dipartimento, sono quelle di Scaletta - dove i feriti sono stati portati via con una motovedetta delle Capitanerie di Porto perché l'univo modo per arrivare al paese era via mare - Molino e Giampilieri. In quest'ultimo comune si sono registrate diverse frane e anche un'esplosione di gpl che ha causato crolli. Ancora isolato, invece, Briga, in quanto i mezzi di soccorso non sono riusciti a farsi largo tra le colate di fango






    Tino, da te, come è la situazione?
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    ti61no
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    00 02/10/2009 21:11
    Lilly sono della zona nord di Messina...ieri verso le 18.00 ho visto che nella zona sud il cielo era nero fitto e mi dicevo lì la sta buttando per come si deve...verso le 20.00 la tempesta è arrivata anche nella mia zona maltempo di quello con i fiocchi per tutta la nottata.
    T'informo che in questo momento la butta giù di nuovo...
    Un vero disastro!!!
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    ti61no
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    00 02/10/2009 21:13
    SALE A 20 IL BILANCIO UFFICIALE DELLE VITTIME, ANCORA MOLTI DISPERSI
    Continua a salire il numero delle vittime. Gli ultimi due sono stati avvistati in mare. Tredici fin ora le vittime identificate. Una trentina i feriti. Quaranta i dispersi, soprattutto a Scaletta e Giampilieri. L'appello dei sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca: "ci serve aiuto, soprattutto medici". Alla palestra di Gravitelli ospitati 75 sfollati. Attrezzati altri centri di soccorso a Giardini Naxos e Roccalumera.

    Ecco i nomi delle vittime fin ora identificate. Un pensionato di 70 anni, Francesco De Luca, è annegato nello scantinato della sua casa in contrada Vallone, sempre a Giampilieri. Pasquale Bruno, 40 anni, è stato travolto e soffocato dal fango nella piazza di Giampilieri. Su di lui però restano dei dubbi per un caso di omonimia.

    Ancora, l'agente della Polfer Roberto Carullo è stato trovato all'interno della sua auto travolta da un torrente in piena nei pressi di Scaletta Zanclea, e nella stessa località ha perso la vita un pensionato di ottant'anni, Martino Scibilia, mentre la sua badante è stata estratta viva dalle macerie. E' sempre di Scaletta Zanclea un'altra vittima, Salvatore Scionti, 64 anni. Il corpo sena vita di Angela Pellegrino è stato recuperato a Briga Superiore. Ketty De Francesco, 30 anni, è stata trascinata in mare dal fango a Scaletta. Identificate altre due vittime. Si tratta del ventottenne Simone Meri e del sessantenne Letterio Maugeri. Estratto il corpo del ventiseienne Onofrio Sturiale, travolto da una frana tra Giampilieri e Scaletta Zanclea

    Trovate senza vita anche la settantacinquenne Concetta Cannistraci e la sua badante Concita Barbera, e la quarantaduenne Santina Porcino. Restano ancora senza volto due uomini trovati sulla spiaggia e altri due individuati dai Carabinieri a bordo di una motovedetta e recuperati in mare dai Vigili del Fuoco.

    A lavoro gli uomini del RIS per identificare i cadaveri. ognuno di loro viene fotografato. Non si esclude il ricorso al test del Dna nei casi più difficili.

    Sono i primi nomi che filtrano delle vittime accertate tra Messina e Roccalumera, dove stamattina si scava del fango e si lavora per ripristinare i collegamenti. Le notizie ufficializzate dalla Prefettura parlano di almeno 17 vittime. Una trentina i feriti ricoverati in ospedale. Ancora tante le persone che mancano all'appello e vengono date per disperse. In Prefettura a Messina si lavora a pieno ritmo, in collegamento con le altre prefetture isolane, con gli uomini della Protezione civile, la Guardia Costiera, i sindaci dei centri colpiti.

    Il primo cittadino messinese Giuseppe Buzzancalancia l'appello: "Abbiamo bisogno di volontari, soprattutto medici, anche nel circondario, che siano da noi disciplinati che possano darci una mano". In città la palestra dell'istituto comprensivo di Gravitelli ospita 75 sfollati. Altri due centi di raccolta sono stati attrezzati a Roccalumera e Giardini Naxos, presso la Polstrada. A Giampilieri si montano i campi dei soccorsi e le tende per la gente rimasta fuori di casa. Dalla scorsa notte la Guardia costiera é impegnata a portare via mare i feriti ai vicini ospedali cittadini.

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    ti61no
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    00 02/10/2009 21:15
    L'INDIGNAZIONE CORRE SUI SOCIAL FORUM, ORGANIZZATA UNA PROTESTA PER STASERA DAVANTI LA PREFETTURA

    Le prime immagini del disastro e le testimonianze dai luoghi arrivano attraverso i social network. Su Facebook i messaggi di indignazione e i commenti in poche ore hanno portato all'organizzazione di un sit in di protesta, convocato per stasera davanti la Prefettura.


    Le responsabilità di amministratori e politici, le polemiche sulla mancanza di coordinamento dei soccorsi, l'indigazione per le scelte ardite di programmazione del territorio che hanno contribuito alla devastazione ed al disastro concretizzatosi stanotte e lasciato presagire dai disagi dei giorni scorsi.

    E' il leit motiv dei commenti, i post, gli interventi che in queste ore si rincorrono sul web, tra i blog e i social forum degli abitanti della zona colpita, i messinesi, i siciliani, ma anche il resto del paese che guarda scioccata agli effetti devastanti delle piogge di ieri.

    E' nata spontaneamente su Facebook la protesta, con il sit in convocato per stasera alle 19 davanti la Prefettura di Messina

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    ti61no
    Post: 6.579
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    00 02/10/2009 21:16
    LA MAGISTRATURA A LAVORO, SI CERCANO I RESPONSABILI DEL DISASTRO

    Il Procuratore capo Guido Lo Forte ha dato mandato ai carabinieri di chiarire le cause e accertare le responsabilità del dissesto che ha portato all'apocalisse di stanotte e verificare il ruolo dei soccorsi. L'ipotesi di reato è disastro colposo.


    E' a lavoro anche la magistratura sul disastro che stanotte ha colpito le popolazioni della zona sud di Messina e la provincia. Il procuratore capo Guido Lo Forte ha aperto un fascicolo, l'ipotesi di reato è di disastro colposo, ed ha chiesto ai carabinieri di verificare se ci sono eventuali responsabilità.

    "L’apertura dell’inchiesta – ha sottolineato Lo Forte – è un atto doveroso per verificare come si è creata questa situazione che ha avuto tragiche conseguenze. Lavoreremo con scrupolo e competenza per risalire, se ci sono, a eventuali responsabilità e se ci sono state violazioni delle leggi”.

    Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Francesca Ciranna che ha dato mandato ai Carabinieri di avviare l’attività di indagine.

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    ti61no
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    00 02/10/2009 21:23


















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    ti61no
    Post: 6.581
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    00 02/10/2009 21:29


















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    ti61no
    Post: 6.582
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    00 02/10/2009 21:34


















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    ti61no
    Post: 6.583
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    00 02/10/2009 21:41












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    ti61no
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    00 02/10/2009 21:42
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    ti61no
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    00 03/10/2009 10:17
    GIAMPILIERI, IL REPORTAGE DAI LUOGHI DISASTRO
    La disperazione di chi deve abbandonare le proprie case. La rabbia per un disastro annunciato nonostate i tanti appelli lanciati. Le lacrime di chi scava con le mani nel fango alla ricerca dei propri cari. La frustrazione dei soccorsi. Viaggio nei luoghi della tragedia. Dove sotto il fango di vivo non c'è più nessuno.


    "Ci hanno allertato alle quattro di stanotte e siamo venuti qui. E ancora non si è capito che cazzo dobbiamo fare". Si sfoga così, dopo una nottata in bianco ed una mattina da incubo, un vigile del fuogo del reparto cinofilo di Reggio Calabria. Sono le dieci di mattina di venerdi 2 ottobre. Sette ore prima a Giampilieri superiore si è scoperchiato l'inferno. Un inferno di pioggia e fango dentro il quale sono finiti in decine e decine. "Al momento le notizie ufficiali dicono cinque morti - continua - ma io so per certo che sono almeno il doppio. Ed entro stasera arriveremo a venti almeno".

    Tutt'intorno a lui, tra le macerie e quattro metri di fango, sembra che qualcuno abbia fatto esplodere una bomba. E invece è stata una frana. Dalla montagna che sovrasta Giampilieri si è staccato un costone di roccia che, franando sull'abitato, ha polverizzato le case che ha incontrato e le ha inondate con milioni di litri di fango. Chi si è salvato ne parla quasi sottovoce.

    "Prima la pioggia per tutta la sera, poi, di notte, si è sentito un boato" racconta tremando una signora che ancora non si capacita del fatto di essere tutta integra, senza un graffio e senza un centesimo di danni materiali. E' una delle pochissime a potersi dire baciata dalla sorte. Perchè praticamente tutto il paese è sommerso dal fango. Fango ovunque, nei portoni, nelle stanze da letto abbandonate in fretta e furia nel cuore della notte, nei negozi con le saracinesche divelte dalla furia degli elementi, fino a lambire i balconi del primo piano delle case. "Sembrava che ci fosse una marcia, come una folla che corre", tenta di spiegare una ragazza che, affacciata dal balcone di casa sua, parla praticamente a quattr'occhi con chi si avventura nella melma fangosa che ricopre la viuzza. Non riuscirà ad uscire da casa che nel primo pomeriggio, la ragazza. E così tutti i suoi familiari. C'è la nonna che è anziana e non può muoversi, dice. E per uscire da casa ha bisogno di qualcuno che la venga a prendere.

    Sembra facile. Invece è un'impresa quasi impossibile, affidata alla buona volontà dei militari della brigata Aosta, di un reparto di polizia che viene da Catania, dei pompieri allertati ed imbarcati a Catanzaro, dei carabinieri, dei finanzieri, dei volontari di croce rossa e protezione civile. La mobilitazione è imponente, il coordinamento invece è nullo, nonostante in Prefettura sia sbarcato Guido Bertolaso, capo della protezione civile e numero uno delle operazioni. In uno stesso luogo si ammassano decine di uomini, ma i mezzi che servirebbero, cingolati, gruppi elettrogeni, scavatori, sono fermi lungo la statale 114.

    Giampilieri Superiore è un km e mezzo più in alto, una frana ha tagliato la strada in due. L'intervento non sembra impossibile, ma venti ore dopo la tragedia, di cingolati a sgomberare la strada non se ne vedono, ed a liberare il ponte dal fango provvedono le ruspe di due privati. Dall'altro lato del torrente, la scuola adibita a centro di primo accoglimento si riempie minuto dopo minuto con l'arrivo degli sfollati.

    Si fa pomeriggio, ricomincia a piovere, e nei volti di chi siede con lo sguardo assente sotto i portici della scuola a fare la conta dei danni o l'appello dei familiari, torna la paura. Alla spicciolata arrivano le barelle con i feriti o con chi è impossibilitato a muoversi. Ogni volta è una lotteria, i familiari dei dispersi si avvicinano a controllare, poi uno tira un sospiro di sollievo e si lascia andare ad un pianto nervoso di felicità, e altri venti alzano gli occhi al cielo e tornano a sperare. Per molti, la preghiera sarà vana. Perché sotto il fango ci sono cadaveri. Molti cadaveri. I familiari sperano, ma una frana di fango non è un terremoto che per quanto devastante lascia una speranza. No, il fango travolge e dilania. "La prima donna che abbiamo estratto abbiamo dovuto ricomporla prima di poterla trasportare", spiega con freddezza agghiacciante il pompiere di Reggio Calabria. E' il suo lavoro, lo fa al meglio, poi guarda le macerie e si lascia scappare la frase che nessuno vorrebbe sentire. "Qui sotto è un cimitero", dice. Ai suoi piedi, mentre cala il buio, anche il cane ha smesso di cercare. Sotto il fango di vivo non c'è più nessuno.

    Ezio Trasparente

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    ti61no
    Post: 6.593
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    00 03/10/2009 13:30
    21 LE SALME RECUPERATE, UN'OTTANTINA I FERITI
    Il dato fornito dalla Guardia di Finanza pochi minuti fa. Nei paesi colpiti mancano acqua e viveri. Tanti gli anziani che non vogliono lasciare il paese per paura di non tornare. Gli abitanti: "Ci sentiamo abbandonati". Alle 13.30 conferenza di Bertolaso.

    Sono a lavoro tutti gli uomini della macchina del soccorso. Si cerca ancora di trovare qualche persona viva da estrarre dalle macerie. Intanto il dato dei morti sale a 21. Una trentina i dispersi. Ottanta i feriti ricoverati negli ospedali cittadini.

    Intanto gli abitanti rimasti sul luogo si sentono abbandonati. "Nè una bottiglietta d'acqua, ne qualcosa da mangiare", lamentano. Eppure sono tanti gli anziani che vivono in questi villaggi e che sono a rischio disidratazione.

    A breve si terrà la conferenza stampa di Guido Bertolaso, che stamattina ha nuovamnete sorvolato i paesi colpiti dalla frana.

    Eleonora Rao

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    ti61no
    Post: 6.595
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    00 03/10/2009 16:15
    BERTOLASO: LA SITUAZIONE E' SOTTO CONTROLLO
    "Le operazioni vanno avanti regolarmente, la situazione è ancora critica ma è tutto sotto controllo, la gestione dell'emergenza è efficente". Il capo della Protezione civile assicura che non ci sono problemi nelle operazioni di soccorso. E annuncia "Sarà nominato a breve un Commissario". Si scava ancora a Giampilieri e Scaletta, isolate le frazioni Altolia e Molino, dove ci sono circa 500 persone: "un'anziana è bloccata nel fango"


    Giudo Bertolaso, il direttore della Protezione Civile regionale Salvatore Cocina, il prefetto Stefano Alecci hanno fatto il punto della situazione al primo incontro con la stampa della giornata. Il capo della Protezione civile ha assicurato che le operazioni di soccorsi, malgrado le difficoltà, procedono regolarmente. Ed ha snocciolato i numeri.

    Centocinquanta i mezzi di Vigili del Fuoco, esercito e protezione civile impegnati, 6 in totale i mezzi forniti dalle ditte locali, tre impegnate a Giampilieri superiore, altri tre sulla costra tra il paese e Scaletta. Oltre 1100 le unità di personale tra Esercito, Vigili del Fuoco (500, molti provenienti dalla Toscana), Protezione Civile e Forze dell'Ordine, impegnate nelle operazioni.

    "Ieri sera abbiamo evaquato Giampilieri e stiamo terminando l'evaquazione di Scaletta. La strada d'accesso a Giampilieri è stata riprisitinata. E' stato complesso trasferire oltre 400 persone dai due centri a Messina, sia per le difficoltà di collegamentoe trasporto e perché alcuni non volevano abbandonare le loro case. Soprattutto gli anziani, alcuni dei quali sono appunto rimasti nelle abitazioni; gli abbiamo assicurato la necessaria vigilanza e protezione".

    Altolia e Molino, le due frazioni a monte di Giampileri, sono ancora isolate. Circa 500 persone sono bloccate nelle abitazioni. Anche lì, afferma però Bertolaso, la situazione è sotto controllo: "Al momento ci si arriva solo con due elicotteri leggeri, in grado di atterrare sui tetti delle case o nelle piazzole in parte franate. Abbiamo portato acqua, latte e pannolini ad una famiglia con un bimbo di due mesi, la situazione più difficile è quella di una signora anziana, rimasta intrappolata nel fango, in casa".

    Con i due elicotteri in grado di raggingere le frazioni, sono stati assicurati gi viveri alle popolazioni bloccate ed è stato trasferito il personale provvederà a sgomberare le piazzole per l'atterragio degli elicotteri e verificare la tenuta delle abitazioni.

    Nelle due frazioni, annuncia il capo della Protezione civile, se gli edifici risulteranno sicuri, saranno trasferiti a Messina soltanto gli abitanti che vorranno abbandonare le due frazioni. Agli altri arriveranno gli aiuti necessari.
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    ti61no
    Post: 6.596
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    00 04/10/2009 16:18
    Messina ed i suoi morti di serie B ... sulle reti nazionali nessuna edizione straordinaria, nessuna variazione di palinsesto e ... ciliegina sulla torta ... il minuto di raccoglimento sui campi di calcio solo nelle partite con squadre siciliane ... VERGOGNA!!!!
    [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996]
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    ti61no
    Post: 6.597
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    00 04/10/2009 16:19
    VENTISETTE LE VITTIME. SI CONTINUA A SCAVARE

    Ventidue le vittime recuperate. Altre cinque avvistate. Continua a salire il bilancio delle vittime, in continuo aggiornamento. Una trentina i dispersi, 29 i ricoverati e 564 gli sfollati. Tra le macerie si continua a scavare. Berlusconi nella zona nord a far visita agli sfollati. Il Sud dimenticato da tutti.

    Continua a salire impietoso il bilancio delle vittime. L'ultima è stata estratta poco fa dalle macerie a Molino, uno dei paesi colpiti dall'alluvione.

    Intanto il Premier Berlusconi ha sorvolato in elicottero le due vallate per rendersi conto dell'emergenza. Il capo della Protezione civile Bertolasoha illustrato gli effetti catastrofici del disboscamento e altre situazioni a rischio. Il sopralluogo è durato in tutto una trentina di minuti.
    Alle 12.30 è atterrato al Papardo dove poi in macchina ha raggiunto la zona nord della città dove gli sfollatti hanno trovato rifugio negli alberghi della zona.

    Intorno alle 14 è prevista poi la conferenza stampa in Prefettura per fare il punto della situaizone. Situazione che si sta comunque delineando man mano che il tempo passa. Giampilieri e Scaletta sono ormai diventati due paesi fantasma. Restano solo macerie, fango e tanta disperazione.

    Sale la rabbia intanto per l'atteggimaneto assunto dalle tv nazionali e dalle reti televisive di ignorare quasi completamente il disastro che sta avvenendo in queste ore nell'interland messinese. Solo silenzio (anzi risate e balletti) e programmazione di rito. Solo oggi, a distanza di tre giorni e di tre notti dalla sciagura, le trasmissioni sono intervenute per parlare dei fatti accaduti.

    Le uniche emergenze per ora riguardano i dispersi nelle Filippine. Alcune Onlus hanno disposto anche un contocorrente dove versare per i nostri "fratelli" dell'Est. Ma per quelli del Sud ci pensarà qualcun altro. Forse.

    Eleonora Rao

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