Premessa
Confesso che ho provato un certo stupore a discutere oggi con amici e colleghi arbitri dell'ultimo sconcertante scritto di Paolo Crosti. Esso è derivato dal fatto che oramai nell'ambiente arbitrale non regna neanche più una sorta di irritato dissenso nei suoi confronti, ma piuttosto una benevola rassegnazione alle sue pubbliche esternazioni.
L'ultimo gratuito e virulento attacco rivolto ai colleghi del CA-FIF, prendendo lo spunto da una mia provocazione – cioè di associato CNA né tesserato in FIF e né tanto meno in FIDAF – ha del grottesco.
Chiedo scusa a Paolo Crosti per aver in passato polemizzato con lui sul fatto che scrivesse sulla sua web page sottraendosi così al confronto più diretto del botta e risposta sul Forum di Addol.
Gli chiedo scusa perché invece grazie a questo suo costume ho avuto la possibilità di rintracciare sistematicamente i suoi scritti, tutti pubblici e pubblicati, sacrificando colpevolmente un paio di ore di gioco con mia figlia, per fare una carrellata sull'incoerenza che mal supporta le tesi crostiane riguardanti il mondo arbitrale.
Chiedo scusa anche a chi avrà la pazzia di leggersi tutto questo post. Ma fidatevi, ne vale davvero la pena.
Crosti e il Regolamento
Passerò in cavalleria sulle incredibili tesi tecnico regolamentari. Basti ricordare un intervento del 24 aprile (Altre proposte e riflessioni) nel quale egli ebbe modo di dire:
“...Occorre inoltre che i nostri tecnici ed arbitri crescano cosi da poter stilare un regolamento di gioco adatto alla crescita del nostro sport. Mi spiego meglio, e per gli scettici sappiano che è una cosa che avevamo già fatto negli anni ottanta. Ogni anno negli States una commissione mista si riunisce analizza il campionato e modifica il regolamento a secondo del gradimento del pubblico, di quanto successo in campo e della possibilità di dare ad ogni squadra pari chance di vittoria.”
Non solo quindi si accertava di avere a disposizione un pubblico nutrito e depositario di un indice di gradimento, ma anche un organigramma tecnico in grado di fare una revisione regolamentare. Il che era sicuramente un'ottima notizia per il movimento tutto.
Il 19 maggio Paolo Crosti scenderà in campo con fatti concreti in un post titolato “Le nuove regole proposte”, pezzo che passerà agli annali a causa dello sbigottimento suscitato nel piccolo mondo arbitrale italico e che meriterà anche una risposta puramente tecnica pubblicata sul sito del CNA.
Si tratterà di quattro mirabolanti intuizioni: abolizione dell’horse collar “perchè non motivato da reali esigenze di sicurezza”, la cosiddetta semplificazione dell’holding, il cambio di punteggio assegnato in caso di field goal da 3 a 4 punti e una più indolore quanto meno chiara proposta di modifica sulla regola del tempo.
Crosti e il new deal
Ma forse non è attraverso queste dissertazioni tecniche che Paolo Crosti ha offerto il meglio. Bisogna andare a cercare nella “politica”, ma in quella tosta quella illuminata dalla visione strategica.
E’ con l’inizio del nuovo anno, con le ceneri ancora fumanti dello Youngbowl e dell’infantile dispetto fatto dal Consiglio Federale FIF a Hogs e Warriors, poi smentito dal Presidente Pietragalla, con gli echi delle polemiche in seno al gruppo arbitrale ex-NFLI, che inizia la grande campagna crostiana per la nuova alba del mondo arbitrale.
In un visionario “2009 Anno dello sport, speriamo anche del nostro” avrà modo di dire:
“...So che la Federazione sta muovendosi per l’attivazione dell’albo dei coach, e per un nuovo rapporto con la classe arbitrale che rimane un punto fermo nella nostra visione dello sport. Ritengo il rispetto e la crescita degli arbitri un punto focale del progetto del Presidente...”
e ancora...
“Durante, anche quest’anno, ho visto alcuni errori arbitrali e degli stessi ho discusso con gli interessati, ma nello stesso modo e nella stessa maniera con cui ho discusso con i miei giocatori che hanno sbagliato una facile ricezione o un blocco o un placcaggio, convinti che tutti gli interessati abbiano agito per svolgere al meglio il proprio compito e che il confronto civile possa aiutare a capirsi meglio e a meglio condividere la nostra passione. Per questo rinnoviamo la nostra richiesta di affiancare ai clinic per i giocatori, quelli per gli arbitri e far si che la stessa cordialità che si instaura tra giocatori di squadre avversarie, possa instaurarsi tra arbitri, allenatori e giocatori, nel rispetto dei diversi ruoli, ma con la consapevolezza di essere tutti uniti da una grande passione.”
Insomma brodo di giuggiole e idillio puro con il nuovo vertice del CA-FIF guidato dal Presidente Patalani.
Ma non è finita qui...in un intervento dal tono operaista, “Lavoro, lavoro, lavoro”, leggeremo:
“... il nuovo rapporto instaurato con la classe arbitrale ed il loro riconoscimento come componente fondamentale del nostro sport, il moltiplicarsi di camp tecnici, con l’eventualità oggi al vaglio del C.F. , di inviare i nostri migliori giovani a Camp negli USA, la stesura di regolamenti e norme a misura del nostro sport e della nostra Federazione, sono solo alcune delle novità del 2009...”
Il nuovo rapporto Signori, dopo anni di gestione perversa e malata, Crosti e la FIF riescono a porre le basi di una nuova fase di collaborazione, non solo politica, ma anche economica, leggere per credere.
“... La ricerca di sponsor mirati al pagamento degli arbitri e i contratti nazionali che la federazione sta cercando di stipulare per tutti gli associati, sono la miglior garanzia che possiamo dare a tutrti quei ragazzi che attraverso i campionati under 17 e under 21 abbiamo quest’anno contagiato con il virus del Football Americano.”
conluderemo con un entusiasmante:
“Non gli forniremo l’antidoto, anzi li faremo diventare dei malati quanto noi. Ancora una volta il nostro ringraziamento va a chi sta permettendo che tutto ciò si realizzi...”
chapeau!
Flag e saio, la genesi
La questione economica riappare come enunciazione di principio di correttezza nell’onorare i propri debiti, giustissimo...e ci mancherebbe. E’ sempre Febbraio 2009 quando in “Codice etico e comportamentale e obbiettivi” (troppe “b” comunque), si avrà modo di apprendere che:
“...Alla federazione suggeriremo inoltre di verificare che eventuali richieste di affiliazione non provengano da società che abbiano pendenze economiche con settori arbitrali o di enti pubblici, laddove possibile accertarle, ed in questo caso affiliarle solo dopo che i contenziosi siano stati risolti. Questo al fine di tutelare il buon nome delle squadre a noi affiliate ed evitare spiacevoli tensioni tra componenti della federazione stessa...”
...al fine di evitare spiacevoli tensioni tra componenti della federazione stessa...questa segnatevela, vi tornerà utile più tardi.
Poi il 26 giugno, commentando l’Italian Superbowl IFL e le cose dell’altra Federazione (titolo del pezzo “Che delusione, l’ennesima”), Paolo Crosti avrà modo di stigmatizzare così:
“Ci sono squadre che non hanno onorato impegni per mancanza di soldi, ci sono costi di arbitri esorbitanti che si potevano abbassare, peccato si è persa una occasione”
Resterà in noi il dubbio atroce di capire se i costi esorbitanti fossero riferiti ai 70.000 euro del budget preventivo FIDAF o a cosa. Ma si sa, lo sport preferito non è il football, ma spiare nella serratura della casa altrui.
La campagna pauperistica entra nel vivo però a fine febbraio (24) in un pregevole “Stavo per tacere ma sono stufo del buonismo”. Leggiamo per la prima volta della questione rimborsi:
“...Avremo per la prima volta, costi degli arbitri ribassati, e questo a dimostrazione che i nostri arbitri non saranno i migliori, del resto non lo sono neanche i nostri giocatori, ma sicuramente condividono la nostra passione. Inoltre le idee che Maurizio Patalani e il suo staff hanno condiviso con la FIF porteranno sicuramente ad una veloce crescita sia del numero che della qualità degli stessi, iniziando non un programma per tamponare questo campionato, ma una politica di ben più ampie vedute...”
Anche qui leggete e mettete in parte: le idee che Maurizio Patalani e il suo staff – ohibò! - hanno condiviso con la FIF. Condiviso, ripeto ancora, condiviso, cosa? Una politica di ben più ampie vedute.
Ma le difficoltà non sono nascoste, giusto il giorno dopo annoterà in “Grande organizzazione, un peccato non esserci”:
“...Ci piace anche ricordare che nelle due giornate si terrà un corso arbitri FIF che nella politica federale vengono tenuti nella stessa considerazione degli atleti. Il nostro futuro dipenderà anche da quanti arbitri la FIF riuscirà a formare essendo sua ferma intenzione di avvalersi dei soli arbitri federali per gestire i propri incontri...”
Solo un mese dopo il fuoco sacro contro il semi-professionismo arbitrale raggiunge nuovi picchi in un intimista “Riflettiamo tutti insieme” del 24 marzo:
“...Se vi chiedono dei soldi per giocare controllate come li spendono, se pagano gli americani, se strapagano gli arbitri, se li spendono in aerei, ditegli basta. ...”
E ancora in “Lo sport che ci piace”, siamo già al 6 aprile:
“...L’intelligenza di contenere i costi di trasferta, di abbassare il costo degli arbitri, di facilitare con informazioni adeguate le nuove franchigie...”
Il 12 giugno in un visionario “Che bello sarebbe” il tutto parte da una preoccupazione terrificante, qualcosa che va male in FIF? Macché, scherziamo? Sempre è solo di FIDAF si parla:
“Da quando ho visto il bilancio preventivo di Fidaf c’è una voce che mi spaventa: arbitri 74.000 euro. Sono convinto che molti dei ragazzi che giocano si stanno chiedendo perché si debbano pagare gli arbitri e perché quelle cifre? Bene vi racconto il perché. “
Da qui partirà un amabile racconto del tempo che fu, quando ancora impazzavano i Boney M e Mazinga Zeta spaccava il culo agli alieni.
Ma i dubbi e le perplessità non si dissipano:
“Altra cosa inspiegabile è perché non ci deve essere l’orgoglio di fare l’arbitro, il piacere di farlo, perché i giocatori debbano pagare per giocare e gli arbitri essere pagati per arbitrare rimane un mistero. Perché debbono essere principalmente le squadre ad incrementare il numero degli arbitri e non essi stessi ...”
Intendiamoci, la polemica è tutta con il sottoscritto che gli sta contro argomentando su Addol, perché certamente, o almeno supponiamo, il CA-FIF condivide...con loro c'è armonia e sintonia.
Dubbi amletici
Il tutto è intramezzato da un gustosissimo “Problema aribitri? Solo poche volte” (qui una “i” di troppo) del 1 giugno. Allora:
“Sono andato a vedere due partite di due diversi campionati Fidaf e mi sono reso conto che il problema degli arbitri non esiste. Ho meglio, non abbiamo arbitri preparati, ma questo è l’ultimo dei problemi, in quanto solo pochi sono in grado di capirlo. “
Traduzione, o meglio mia libera interpretazione “gli arbitri fanno schifo (ovviamente parla di FIDAF) ma siccome nessuno capisce una cippa, a parte me, di cosa stiamo a parlare?” Tutto risolto? No. Dietrofront:
“L’arbitraggio non era impeccabile, non lo sarà mai, nemmeno nella NFL, ma sicuramente omogeneo e ininfluente sul risultato. Allora bisogna fare alcune riflessioni: abbiamo un problema arbitri? Sicuramente si. Possiamo evitarlo? Sicuramente no, ma renderlo ininfluente, si “
Contro-ordine, esiste un problema arbitrale e pensate, ce l’hanno non solo in FIDAF, ma anche in NFL, quei mona! Poi arriva una perla tecnico-artistica:
“Infatti che conta per la decisione di un arbitro non è cosa è successo, ma cosa lui ha visto. Non tutti gli angoli di visuale sono uguali, e davanti a una tale giustificazione nessuno si può arrabbiare, anzi si apprezza la sincerità. E’ solo l’esperienza e la visione dei filmati, che dovrà divenire obbligatoria per gli arbitri, che farà in modo che di partita in partita gli arbitri sceglieranno la posizione migliore in cui mettersi per vedere più cose possibili. “
Insomma di settimana in settimana decidete un po' voi dove conviene meglio piazzarvi durante la partita, tanto il Manuale delle Meccaniche a cosa serve? Ma già, esiste un Manuale delle Meccaniche? Ma pensa te!
Ma se ancora il concetto non vi è chiaro eccolo ribadito:
“Il problema arbitri esiste, esiste perché fare l’arbitro è difficile, esiste perché loro sono inesperti“
Ecco che cominciamo seriamente a temere che qualcosa non vada più per il verso giusto con il Presidente Patalani e il suo...Staff. Gli arbitri sono inesperti!
L'acqua santa 1 - L'eletto
Faremo un po’ di amabile schermaglia verbale, io e Lui, ma con mia enorme soddisfazione il giorno 14 sarò finalmente benedetto e accettato come persona civile. In un magnanimo “Finalmente un dialogo civile su progetti” egli con tono paternale avrà modo di dirmi:
“Ho letto il parere di Bobrock59, arbitro del CNA, il quale, con nostra grande soddisfazione, porta avanti le sue idee con toni civili e dimostrando passione, ed è un piacere finalmente potersi confrontare su idee e punti di vista e non su insulti. Già questo mi sembra, comunque, un grande risultato “
Grazie, sono ancora affaticato nel trattenere la commozione. E annoterò con devozione soprattutto il “nostra grande soddisfazione”, Amen.
L'acqua santa 2 - la speranza nella luce
Siamo a fine stagione, forse le discussioni si sono mitigate, magari qualcuno pensa di risolvere la questione pecunio in maniera più o meno indolore. E’ il 17 giugno quando nell’epico “Il Silenzio è d’oro, ma non sul SupeBowl” leggeremo:
“Un altro accordo che sarà importante seguire nei suoi sviluppi, sarà quello che verrà concordato con la classe arbitrale. La disponibilità dimostrata recentemente dai nostri arbitri, la volontà di qualificare con politiche nuove il loro ruolo, far si che si riesca a snellire il regolamento e a renderlo di più facile comprensione al pubblico e agli addetti ai lavori, continuando una strada che tutti gli sport hanno dovuto intraprendere per stare al passo coi tempi e aumentare il proprio bacino di utenza, non sarà che una delle importanti novità che la Federazione dovrà mettere in moto per andare sempre più verso una capillare diffusione del Football americano. “
Ci rassereniamo, ci sembra di capire che c'è ancora disponibilità e spirito di collaborazione in campo, un sollievo, un nuovo accordo, una nuova santa alleanza da suggellare. La settimana succesiva, il 24 giugno, in un trasportato “Grazie Presidente la strada è tacciata”, avremo modo di inginocchiarci ancora una volta e quindi di leggere:
“Insegna a chi arriverà con molti soldi che dovranno servire ha contribuire al benessere di tutti, come tu hai fatto, come hanno fatto i Gladiatori quest’anno sobbarcandosi lunghe trasferte senza lamentarsi, ma adeguandosi, come hanno fatto gli arbitri accettando una nuova politica economica che dovrà proseguire e perseguire il benessere di tutti”
Risvegliati dalla trance mistica ci chiederemo...come, come? Come hanno fatto gli arbitri accettando una nuova politica economica, e sì, avrebbero proprio accettato.
Epilogo - Delitto e castigo
Arriviamo quindi a ieri con la dura uscita del “Consiglio Direttivo del CA-FIF” che attraverso il misurato tono di uno dei noti decani dell'arbitraggio italico e del Presidente Patalani, stigmatizza il fatto che se accordo c'è è una forzatura e che oramai si è arrivati ai piatti lanciati da un lato all'altro della sala.
Anche Paolo Crosti si immedesima subito nel ruolo con una serie di perle di ignota rabbia verbale:
“E’ possibile che in uno sport in cui i giocatori in molti casi per giocare devono pagare, gli arbitri devono essere pagati? C’è qualcuno che mi spiega perché il nostro segretario, il nostro Presidente, i ragazzi che collaborano all’organizzazione degli eventi spesso non solo lo fanno gratis, ma anzi ci rimetteno e viceversa gli arbitri devono essere pagati profumatamente? “
Pagati profumatamente...certo rivolto a voi guidatori di Audi S4 e felici possessori di Omega Speedmaster acquistati lanciando flag. Ma non basta:
“Perché ogni anno dobbiamo essere ricattati da chi può non scendere in campo? Nelle squadre si litiga per chi gioca pagando, molti giocatori vanno in trasferta sapendo che non giocheranno contribuendo alle spese della società, e io devo discutere con alcune persone che ci hanno chiesto oltre tremila euro in due mesi? “
Ho letto bene? Ha detto ricattati? Ops, colleghi del CA-FIF, scusatemi, io pensavo che ce l'avesse con me, io che sono della vecchia “cricca” del CNA-NFLI...invece mi sa che ce l'ha proprio con voi. No, no, il Crosti è proprio fuori di sé, in tre mesi gli è crollato il mondo addosso, leggete questa:
“Sono un deficiente, i soldi gli servivano per gratificarli dalla noia di arbitrare. Vergogna! “
Paolo, la prego, non faccia così. Non vi basta?
“Sono stufo di quelli che mi dicono ma io non lo sapevo, dovevate informarvi. Come mai ci sono arbitri che fanno due partite ed altri che ne fanno venti? Chi li designa ? Chi permette a questi di arricchirsi e agli altri di non poter fare esperienza? Basta abbiamo fatto trenta facciamo trent’uno. Fuori dalla federazione chi non condivide la nostra passione. “
Maurizio, Augusto...ma ci spiegate che gli avete fatto a sto povero uomo? La soluzione è pronta, non temete:
“Come ho scritto ieri basta chiedere, criticare, discutere, l’unica domanda lecita da oggi in poi dovrebbe essere cosa posso fare per contribuire alla miglior diffusione del football americano? La mia risposta per questo week –end , caro Presidente Pietragalla, è che se le serve un arbitro non molto esperto ma con tanta buona volontà, che non ha paura di sbagliare e che è disposto anche a farsi insultare, come sempre, il tutto solo per passione, io ci sono, e le garantisco che altri giocatori e dirigenti dei Rams o ex giocatori e ex giocatori, saranno felici di dare il loro contributo.”
Per concludere
Tutto mi sarei aspettato meno che vederlo con la zebrata. Crosti, innanzitutto le chiedo scusa sinceramente per un po' di sarcasmo, non se la prenda, si offende se le dico che in questi 7 mesi ha superato sé stesso? Dal mondo arbitrale un sentitissimo “Complimenti!”
Anzi, dato che giustamente dice che non mi posso arrogare il diritto di rappresentare la classe arbitrale intera mi correggo. I complimenti glie li faccio solo io, sperando che la smetta finalmente di rigirare le frittate.
Anche perché la domanda principale è un'altra: ma Pietragalla cosa ne pensa di tutto ciò?
...ops...ce n'è anche un'altra, per il CA-FIF, Crosti vi andava bene quando il target dei suoi strali era il CNA...come gira la ruota, vero?
Saluti
Sandro Orlando