00 30/11/2007 00:04
Una speranza dalle foreste


Finora si riteneva che il tasso di crescita dell'assorbimento di CO2 in seguito all'espansione delle aree a foresta non potesse superare il 5%


A dispetto dell'aumento della popolazione e dell'immigrazione, l'Unione Europea potrebbe soddisfare gli impegni del dopo-Kyoto che prevedono un taglio delle emissioni di gas serra del 20% nel 2020. A rendere possibile questo risultato - il cui raggiungimento prevede comunque un deciso impegno nello sviluppo delle nuove tecnologie e nel risparmio energetico - concorrerebbe in misura inaspettata l'assorbimento di CO2 da parte delle piante grazie all'attuale espansione delle zone afforestate.
E' quanto risulta da uno studio diretto da Pekka E. Kauppi, Laura Saikku e Aapo Rautiainen dell'Università di Helsinki pubblicato su "Energy Policy".

Lo studio ha infatti trovato che fra il 1990 e il 2005 l'espansione della vegetazione arborea nei 27 paesi dell'Unione europea ha assorbito ogni anno un sovrappiù di 126 teragrammi (126 milioni di tonnellate) di carbonio, pari all'11% delle emissioni della regione.
Il tasso varia dal 10% dei quindici stati più vecchi (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e UK) al 15% dei 12 nuovi membri (Bulgaria, Ciprp, Repubblica Ceca, Estonia, Ungeria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia). In Lettonia l'assorbimento da parte delle foreste supera addirittura le emissioni, mentre Lituania, Svezia, Slovenia, Bulgaria e Finlandia si trovano non lontani da una situazione di equilibrio. All'estremo opposto della scala si collocano invece Belgio, Irlanda, Paesi Bassi, Cipro e Danimarca.

I risultati sono sorprendenti, ha osservato Kauppi, perché da una precedente stima, eseguita nel 1992 dallo stesso Kauppi e collaboratori, sembrava difficile che il tasso di crescita dell'assorbimento di CO2 in seguito all'espansione delle aree a foresta potesse superare il 5%.

Per eseguire i loro calcoli i ricercatori hanno preso in considerazione non solamente la superficie a foresta, come negli studi precedentiì, ma anche la densità degli alberi per ettaro, cosa che ha permesso una valutazione più precisa della biomassa e dell'assorbimentio del biossido di carbonio.

"La buona notizia è che gli alberi hanno un meccanimo efficiente di cattura e stoccaggio del carbonio", ha osservato Kauppi. "Quella migliore è che le foreste europee stanno espandendosi, andando ad assumere un ruolo via via crescente nel raggiungimento degli obiettivi ambientali europei."



da: lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1318225

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