la piazza della poesia è l'agorà in cui tutti coloro che amano la poesia e la scrittura possono ritrovarsi per pubblicare i propri lavori, commentare quelli altrui e confrontarsi

Se cane e uomo non sanno comunicare

  • Messaggi
  • OFFLINE
    vanni-merlin
    Post: 9.083
    Registrato il: 09/08/2004
    Utente Master
    00 12/08/2007 18:48
    Se cane e uomo non sanno comunicare

    Valentina Arcovio


    Il cane non è soltanto il migliore amico dell´uomo. Dentro di lui si cela anche l´indole selvaggia di un lupo. Ma l´uomo molto spesso lo dimentica. Come dimentica che questi animali sono stati selezionati nel corso della storia per fare lavori specifici e non, come a volte si pretende, per portarci le pantofole.

    Nonostante gli italiani che tengono un cane in casa siano circa 7 milioni (secondo le stime della Lega antivivisezione), dare per scontato che tra gli esseri umani e i cani vi sia un´intesa naturale è uno degli errori più frequenti. Gli uomini e i cani parlano due linguaggi diversi: quello che a noi può sembrare un messaggio di amicizia, a loro può sembrare un messaggio di sfida.

    Nel corso del proprio percorso evolutivo l´uomo ha sviluppato grandi capacità di comunicazione attraverso il linguaggio, mentre il cane ha conservato il linguaggio non verbale del corpo. Questa profonda diversità, che è alla base del rapporto tra uomo e cane, è spesso causa di malintesi nella comunicazione reciproca, che possono portare a problemi talvolta molto gravi. E non potendo il cane arrivare ad interpretare correttamente tutte le sottigliezze della comunicazione umana, devono essere gli esseri umani a prestare attenzione alla coerenza del proprio comportamento gestuale.

    «Molto spesso la causa di alcune situazioni spiacevoli, come essere aggrediti dal proprio cane, è da rintracciarsi in una cattiva comunicazione fra noi e il nostro amico a quattro zampe», ha spiegato Valentina D´Angelo, veterinaria comportamentalista. I messaggi che trasmettiamo ai nostri cani non vengono interpretati univocamente, come invece tendenzialmente si crede. «Il linguaggio che l´uomo utilizza con i propri simili, compresa la gestualità del corpo, non è decodificato alla stessa maniera dai cani. Se per gli uomini guardarsi negli occhi mentre si parla è sintomo di intesa e di interesse, guardare il proprio cane negli occhi è come inviargli un messaggio di sfida».

    Quando il nostro cane assume un comportamento aggressivo, spesso consideriamo una severa punizione il modo migliore per fargli capire l´errore che ha fatto. E dopo ci rallegriamo pensando di aver raggiunto il nostro scopo. Ma non è sempre così. Ad esempio, se il nostro cane ci morde la gamba e, dopo aver ricevuto una strigliata, corre a leccarcela, non significa che si sta scusando con noi. Anzi, vuole farci capire che è stato lui a perdonare noi.
    «Quando sente di aver sbagliato, il cane abbassa la testa e la coda. È il suo modo di chiedere perdono», ha spiegato D´Angelo. «Una parte del nostro lavoro - ha continuato la veterinaria - è quello di ristabilire un contatto comunicativo con il cane e capire il perché di molti suoi comportamenti aggressivi». Inoltre, l´aggressività di una cane non è direttamente collegabile alla sua conformazione fisica: non è detto che il Pit Bull sia più aggressivo di uno Yorkshire. «Ogni razza ha una sua particolare predispozione, acquisita con anni di selezione. E non sono rari i casi in cui l´uomo confonde una caratteristica tipica di una razza con quella di un´altra». Ad alimentare queste convinzioni sbagliate sono anche i media, che molto spesso associano ad una razza di cane una caratteristica che non gli appartiene. «Basti pensare al cartone animato "La carica dei 101" che vede protagonista il Dalmata.
    Dipinto e raffigurato come un cane particolarmente socievole, al Dalmata per anni è stato affidato il compito di correre davanti le carrozze, sfoggiando la sua bellezza. Quindi, non essendo abituato ad interagire con gli uomini, si caratterizza per la sua spiccata testardaggine. Eppure è credenza comune attribuirgli tutt´altre caratteristiche», ha evidenziato D´Angelo. Stessa cosa per gli Yorkshire: oggi sono considerati i cani da salotto per eccellenza, ma la loro naturale predisposizione è quella di correre dietro ai topi nelle miniere.

    Quindi, ogni aspirante padrone dovrebbe prima di tutto informarsi sulle caratteristiche, non solo fisiche, del proprio cane e poi svolgere un adeguato addestramento.


    da: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=67911

    vanni
  • kerianseray
    00 21/11/2007 11:48
    Ecco io nella mia profonda ignoranza canina questo lo avevo intuito.
    Non per niente chiedo a tutti quelli che vengono a trovarmi di non accarezzarlo subito ma di porgere la mano a palmo in su lasciando che sia lui ad avvicinarsi e a conoscere.


    Sebastian è molto timoroso, non so quale sia esattamente la sua storia ma era sotto sequestro per cui immagino che con il suo precedente padrone abbia avuto qualche problema.


    Mi consigli un libro che io possa leggere per documentarmi a dovere sul comportamento dei cani e soprattutto su quello che devo tenere io?

    Grazie e un abbraccio
    Marilena