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14/07/2007 - "IL SOLE 24 ORE", Pag. 13
CONDANNA CONFERMATA A PREVITI
di: GIUSEPPE LATOUR

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ANSA
2007-07-14 20:00
LODO MONDADORI: PREVITI TORNA AGLI ARRESTI DOMICILIARI
di Pasquale Faiella

ROMA - Con un provvedimento lampo, come ha sottolineato la difesa, da questa mattina a Cesare Previti è stata, per la seconda volta in un anno, attenuata la libertà personale. L'ex ministro della giustizia e senatore 'sub judice' - anche il suo mandato parlamentare potrebbe decadere entro pochi giorni a seguito delle condanne definitive - è in detenzione domiciliare nella sua residenza di piazza Farnese a Roma per effetto della decisione della II Corte di Cassazione che ieri sera ha confermato la sentenza di appello del processo Lodo Mondadori e la condanna ad un anno e 6 mesi. Il magistrato di sorveglianza di Roma ha disposto da oggi la revoca dell'affidamento ai servizi sociali che era stata decisa dal tribunale di sorveglianza della Capitale il 19 febbraio scorso, in accoglimento di una richiesta fatta dai difensori dell'ex ministro, gli avvocati Alessandro Sammarco e Annaisa Garcea.

I difensori di Previti hanno, tuttavia, annunciato che presenteranno ricorso al magistrato di sorveglianza per il ripristino dell'affidamento ai servizi sociali. Presumibilmente, quando si riunirà il collegio della sorveglianza di Roma saranno trascorsi venti giorni, l'eccedenza di pena che oggi ha fatto scattare per la seconda volta la misura cautelare per Cesare Previti. Il sostituto procuratore generale di Milano Bruno Fenizia oggi ha preso atto della sentenza emessa ieri dalla Cassazione formalizzando il provvedimento di detenzione domiciliare e inviandolo al magistrato di sorveglianza di Roma. Raggiunto telefonicamente al telefono Previti non ha voluto commentare la decisione. Il suo entourage parla di un "Previti giustamente amareggiato" e sottolinea la circostanza secondo cui la decisione di revoca dell'affidamento ai servizi sociali è stata presa rapidissimamente rispetto al dispositivo della Cassazione formalizzato alle 21 di ieri. Cesare Previti prestava servizio come consulente legale presso il Ceis, il centro italiano di solidarietà, una struttura di volontariato che fa riferimento a Don Picchi e che si occupa del recupero di emarginati, tossicodipendenti e disabili.

La detenzione domiciliare gli consentirà di uscire di casa per qualche ora sia la mattina sia il pomeriggio. Il 5 maggio dello scorso anno quando la Corte di Cassazione rese definitiva la sentenza Imi-Sir, Previti si consegnò spontaneamente nel carcere di Rebibbia dove rimase quattro giorni. Successivamente fu scarcerato e andò ai domiciliari grazie ai benefici previsti dalla cosiddetta legge ex Cirielli, in quanto ultrasettantenne. Analoga decisione il magistrato di sorveglianza ha adottato per l'ex giudice Vittorio Metta, imputato insieme con lo stesso Previti, con Attilio Pacifico e Giovanni Acampora sia nel processo Imi-Sir che Lodo Mondadori. Anche per Metta, affidato ai servizi sociali fino a fine pena, da oggi sono scattati gli arresti nella sua abitazione.




INES TABUSSO