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E continuavano a chiamarlo impunita'...
di Marco Travaglio

Ora che Cesare Previti è stato affidato ai servizi sociali, e si rieducherà presso il Ceis di don Picchi; ora che va alla conclusione il secondo processo d'appello per la compravendita del lodo Mondadori - secondo l'accusa - da parte della Fininvest [1]; ora che si ricorda il 15° anniversario di Mani Pulite facendo parlare quasi soltanto i colpevoli e i loro famigliari e costringendo sulla difensiva chi indagava e chi non rubava; ecco, ora è forse il caso di riepilogare che cosa è accaduto negli ultimi dieci anni, quando un imputato s'è fatto legislatore e, diversamente da migliaia di altri, si è sottratto alla giustizia cambiando le leggi a proprio uso e consumo. Per questo, con Peter Gomez, abbiamo deciso di aggiornare a oggi i nostri due libri dedicati ai processi "toghe sporche", e cioè "Bravi ragazzi" e "Lo chiamavano Impunità", inserendo tutte le carte e le sentenze con le prove, i fatti e i reati accertati a carico di Berlusconi, Previti & C. Il nuovo libro s'intitola "E continuavano a chiamarlo Impunità" (Editori Riuniti) ed è disponibile in tutte le edicole insieme all'Unità (con un sovrapprezzo di 7,5 euro). Un promemoria che ci sembra utile per rispondere alla domanda che molti si pongono: com'è andata a finire?





[1]
ANSA
2007-02-24 09:45
PREVITI CONDANNATO A UN ANNO E 6 MESI
MILANO - Cesare Previti è stato condannato a un anno e sei mesi per il caso Lodo Mondadori. Lo ha deciso la terza sezione della corte d'appello di Milano. I giudici della terza corte d'appello di Milano hanno accolto integralmente le richieste del sostituto pg, che aveva chiesto un anno e sei mesi per Cesare Previti, Giovanni Acampora e Attilio Pacifico, e due anni e otto mesi per l'ex giudice Vittorio Metta. Le condanne vanno aggiunte in continuazione con quelle riportate dagli imputati al termine del processo Imi-Sir, ormai diventate definitive. L'assoluzione dei quattro imputati dal parte della Corte d'appello di Milano era stata annullata dalla Cassazione che aveva disposto un nuovo processo.

PISAPIA, DECISIONE ADERENTE ALLE PROVE Per l'avvocato Giuliano Pisapia, difensore di parte civile della Cir di Carlo De Benedetti, la sentenza con la quale i giudici della terza sezione della Corte d'Appello di Milano ha condannato Cesare Previti e altri tre imputati al termine del processo Lodo Mondadori è "aderente alle emergenze processuali, dalla quale derivavano la gravità e l'univocità degli elementi a carico degli imputati". Per il legale si tratta di una sentenza "in linea con quanto deciso dalla Cassazione".

PERRONI, PREVITI SORPRESO
Cesare Previti è "sorpreso per una decisione scorretta". Lo ha detto uno dei suoi legali, Giorgio Perroni, dopo la condanna a un anno e sei mesi inflitta a Previti per il caso Lodo Mondadori che va ad aggiungersi ai sei anni, ormai definitivi, riportati per la vicenda Imi-Sir.

LE PENE COMPLESSIVE CON LA VICENDA IMI-SIR
Con la decisione di dei giudici della Corte d'Appello di Milano all'ex giudice Vittorio Metta, condannato a due anni e nove mesi sono stati inflitti unitamente alla vicenda Imi-Sir otto anni e nove mesi di reclusione; a Cesare Previti e ad Attilio Pacifico (oggi condannati a un anno e sei mesi) complessivamente sette anni e sei mesi di reclusione; a Giovanni Acampora (anch'egli condannato a un anno e sei mesi) sono stati inflitti complessivamente cinque anni e due mesi di reclusione. Acampora ha già scontato la pena, mentre Metta e Previti hanno ottenuto nei mesi corsi l'affidamento ai servizi sociali.

MINISTERO GIUSTIZIA ESCLUSO DA PARTE CIVILE
I giudici delle terza sezione della Corte d'appello di Milano, della sentenza con cui hanno condannato Cesare Previti e altri tre imputati per la vicenda Lodo Mondadori hanno escluso il ministero della Giustizia dalle parti civili ed hanno quindi eliminato i risarcimenti concessi a suo tempo. I giudici hanno invece confermato il risarcimento a favore della presidenza del consiglio e della Cir di Carlo De Benedetti, Per quest'ultima il risarcimento sarà fissato in separato giudizio civile.







INES TABUSSO