00 11/12/2006 21:47
REGOLE UGUALI PER TUTTI: IL CSM BOCCIA LA NOMINA DI CARBONE COME PRIMO PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE



Cassazione: Csm propone Carbone
E' l'attuale vice di Marvulli che a fine mese va in pensione
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Il Csm ha scelto il successore di Nicola Marvulli, il primo presidente della Cassazione:si tratta del suo attuale 'vice', Vincenzo Carbone. Marvulli a fine mese andra' in pensione. A indicare Carbone all'unanimita' e' stata la Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli, al termine di un'audizione del prescelto e del suo diretto 'concorrente', Rosario De Musis, presidente di sezione alla Suprema Corte.
© Ansa





ADN Kronos - Mar 14 Nov
Roma, 14 nov . (Adnkronos) - Domani il plenum del Consiglio superiore della magistratura nominera' Vincenzo Carbone primo presidente della Corte di Cassazione, al posto di Nicola Marvulli, andato in pensione pochi giorni fa. Alla seduta, convocata per le 16.30, sara' presente il Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
(Mrg/Gs/Adnkronos)




*****************************************************************




"IL SOLE 24 ORE"
10/12/2006
CASSAZIONE, SU CARBONE BATTAGLIA ALL'ULTIMO VOTO
di: DONATELLA STASIO
a Pag. 9

www.difesa.it/files/rassegnastampa/061210/CUY7V.pdf




*****************************************************************




CORRIERE DELLA SERA
11 dicembre 2006
Il presidente della Repubblica lascia l'aula
Cassazione, bocciata nomina del presidente
Con 12 voti a favore, 12 contrari e un astenuto il Plenum del Csm ha bocciato la proposta di nomina di Vincenzo Carbone

ROMA - Con 12 voti a favore, 12 contrari e un astenuto il Plenum del Csm, presieduto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha bocciato la proposta di nomina di Vincenzo Carbone a Primo presidente della Cassazione. Dopo l'impasse che ha impedito l'elezione del giudice Carbone, il Presidente della Repubblica Napolitano ha lasciato l'aula del Csm augurando ai suoi membri un lavoro proficuo «per uscire dalla difficile situazione» creatasi.
LE MOTIVAZIONI - L'opposizione alla nomina di Carbone è stata incentrata sugli incarichi di insegnamento universitari che il magistrato ha svolto fino all'ottobre del 2005 senza richiedere l'autorizzazione del Csm, nonchè sul disconoscimento di una sua dichiarazione, verbalizzata dal pg di Cassazione, inerente il precedente provvedimento disciplinare a cui il magistrato era stato sottoposto per le stesse ragioni, ma dal quale fu poi assolto.
GLI SCHIERAMENTI - Contro la nomina di Vincenzo Carbone, attuale presidente aggiunto della Cassazione, hanno votato compatti i gruppi di magistratura democratica, movimento per la giustizia e magistratura indipendente, oltre ai consiglieri laici Celestina Tinelli e Mauro Volpi. A sostenere, invece, l'elezione del magistrato come successore di Nicola Marvulli alla poltrona più alta di Palazzaccio, sono stati, oltre al vicepresidente Mancino, i togati di Unicost, i laici della CdL, nonchè, tra quelli dell'Unione, Vincenzo Siniscalchi e Letizia Vacca. Adesso, l'assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli dovrebbe accingersi a votare la seconda proposta all'ordine del giorno, inerente la riapertura dei termini del concorso per il primo presidente della Cassazione.
Sebbene Vincenzo Siniscalchi (Ds), relatore della proposta di Carbone come presidente di Cassazione, avesse ricordato, in apertura di plenum, che questi fosse «un magistrato di vivissima intelligenza e di vasta cultura» con un «profilo personale e professionale assolutamente prevalente rispetto agli altri candidati», il togato di Md Ezia Maccora ha osservato che «un presidente di Cassazione deve possedere una immagine inattaccabile di trasparenza ed essere particolarmente rispettoso delle istituzioni e del Csm. Per questo - ha spiegato - Carbone non possiede appieno i requisiti», dato che quanto accaduto «è in aperto e insanabile contrasto con la disciplina del Consiglio sugli incarichi extragiudiziari». Dello stesso parere è apparso Antonio Patrono (Magistratura Indipendente), secondo il quale «il Csm impone regole severe e non può permettersi di far vedere che non sono uguali per tutti». Anche per il laico Mauro Volpi (Prc) «è indiscutibile che ci sia stata un scorrettezza». Il numero due di Palazzo dei Marescialli, Nicola Mancino, invece, nelle sue dichiarazioni di voto ha spiegato il suo parere favorevole alla nomina di Carbone rilevando che attorno al suo nome «si era registrata in commissione l'unanimità in più di una occasione».
MANCINO: «COPERTURA IN TEMPI BREVI» - ««Non è utile nè opportuno lasciare vacante il vertice della Suprema Corte.È opportuno e utile avere la copertura del vertice della Cassazione, dovremo avere a cuore l' accelerazione delle procedure» ha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, dopo la bocciatura della candidatura di Vincenzo Carbone. Adesso il plenum sta discutendo con quali modalità riaprire i termini del concorso per la poltrona ancora vacante alla Suprema Corte.




*****************************************************************




LA REPUBBLICA
11 dicembre 2006

Bocciata la nomina a primo presidente della Cassazione: 12 voti pro e 12 contro
Tutto rinviato al plenum di mercoledì prossimo, ma la rosa dei candidati si amplierà
Impasse al Csm, no a Carbone
Napolitano: "Situazione difficile"
Presente anche il presidente, che auspica un superamento delle divisioni
Decisiva la posizione compatta di Magistratura Indipendente di votare contro



Il plenum del Csm
ROMA - "Vi auguro di superare positivamente la difficile situazione che si è venuta a determinare". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha commentato la bocciatura da parte del plenum del Csm, da lui presieduto, della proposta di nominare Primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone, che avrebbe dovuto succedre a Nicola Marvulli, andato in pensione alla fine di ottobre per limiti di età.

Vincenzo Carbone è l'attuale presidente aggiunto presso la Suprema Corte. Il nome dell'alto magistrato ha spaccato l'organo di autogoverno della magistratura, raccogliendo 12 voti favorevoli ma altrettanti contrari. Il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, ha votato a suo favore, mentre il procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli si è astenuto.

L'opposizione alla nomina di Carbone è stata, chiaramente, incentrata sugli incarichi di insegnamento universitari che il magistrato ha svolto fino all'ottobre del 2005 senza richiedere l'autorizzazione del Csm, nonché sul disconoscimento di una sua dichiarazione, verbalizzata dal pg di Cassazione, inerente il precedente provvedimento disciplinare a cui il magistrato era stato sottoposto per le stesse ragioni, ma dal quale fu poi assolto.

Decisiva, poi, è stata la decisione compatta di Magistratura indipendente di bocciare la candidatura: l'unanimità è stata raggiunta solo nelle ultime ore in quanto fino a ieri sera la corrente più conservatrice della magistratura non aveva una posizione pubblica unitaria. A favore di Carbone hanno votato i sei togati di Unicost, i tre laici del Polo (Michele Saponara, Ugo Bergamo e Gianfranco Anedda), i due laici del centrosinistra (Vincenzo Siniscalchi e Letizia Vacca).

Contro hanno votato i quattro togati di Magistratura Democratica, i tre del Movimento per la Giustizia, i tre di Magistratura Indipendente, e due laici del centrosinistra (Lauro Volpi e Celestina Tinelli).

E la pratica sulla riapertura del concorso per la nomina del primo presidente di Cassazione, è stata rinviata al plenum di mercoledì prossimo. Il consigliere Ezia Maccora, relatrice della seconda proposta oggi all'ordine del giorno, inerente la riapertura dei termini del concorso, dovrà dunque nelle prossime ore rivedere quanto sottoposto oggi all'attenzione del plenum: con la riapertura del concorso, naturalmente, si amplierà la rosa dei candidati, tra cui figureranno anche quelli ai quali finora Carbone era stato preferito.



[Modificato da INES TABUSSO 11/12/2006 21.52]

INES TABUSSO