00 14/07/2006 15:57
QUI PARLAMENTO: LA "GROSSE COMMISSION" (CON LE CRONACHE DE "IL GIORNALE")




ITALIA OGGI
14 luglio 2006
STAVOLTA L'HANNO FATTA GROSSA
(ADRIANO FRANCO) - a pag.2

newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArtic...




SITI CONSIGLIATI:
www.worldtoilet.org/hp/wto_hp.htm




*****************************************************************




PER UN CONFRONTO


IL 3 OTTOBRE 2003:

ROMA - Beffa dei Disobbedienti di fronte alla residenza romana di Silvio Berlusconi. Questo pomeriggio una cinquantina di persone ha protestato davanti a Palazzo Grazioli, in via del Plebiscito a Roma, sede anche della presidenza di Forza Italia, gettando tre bidoni di letame davanti all'ingresso.
("La Repubblica, 3 ottobre 2003)



E quella montagna di letame che le hanno accatastato davanti casa?
Lo scatto e' nervoso:
"Quella... le loro idee le hanno buttate la'"
(Silvio Berlusconi, "Il Giorno", 5 ottobre 2003)




IL GIORNALE
del 5 ottobre 2003
COL BLITZ DEL LETAME A PALAZZO GRAZIOLI D'ERME DIVENTA L'EROE DEI CENTRI SOCIALI
(MSC) a pag. 5
newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArtic...




OGGI:

"Più che provocazione politica, il malore di un anziano, accadimento umanamente possibile e clinicamente plausibile tenendo conto del caldo torrido"


IL GIORNALE
14 luglio 2006
Insozzati gli uffici dell’Italia dei Valori: Di Pietro scatena i questori della Camera
Guido Mattioni

Quel che è certo è che questa storia puzza. Per due motivi: per la «materia» del contendere e per l'ancor misteriosa dinamica dell'evento che, ieri mattina, ha portato una zaffata d'aria mefitica nei palazzi della Roma politica. Insieme a giustificabili toni offesi, a scontate indignazioni d'ufficio, ma anche - soprattutto - a prevedibili battute e facili ironie da suburra.
Il fatto è presto detto. «Verso le 11 qualcuno, per ora ignoto, ha provveduto a imbrattare con escrementi umani i corridoi di Palazzo Marini prospicienti gli uffici parlamentari dell'Italia dei Valori», ha sintetizzato con prosa da mattinale di Questura l'onorevole Stefano Pedica, capo della segreteria politica del movimento fondato da Antonio Di Pietro.
Indignato al punto, Pedica, da aver chiesto per prima cosa di fare «piena luce sull'accaduto». Questo quando, per chiunque, di fronte alla vastità della deiezione, l'urgenza sarebbe stata piuttosto quella di far anzitutto pulizia. Incombenza che ha investito una task force di commessi della Camera (istituzione di cui lo stabile preso di mira è una pertinenza). I commessi, esaminate le evidenze, hanno avanzato subito una loro ipotesi. Un po' per buon senso, un po' per sdrammatizzare. Più che provocazione politica, il malore di un anziano, accadimento umanamente possibile e clinicamente plausibile tenendo conto del caldo torrido.
Versione che non sembra soddisfare il Pedica. «Speriamo vivamente che il fatto sia riconducibile a una simile evenienza piuttosto che a un volgare e vigliacco affronto all'istituzione parlamentare in primis e al gruppo Italia dei Valori», ha insistito, aggiungendo che «comunque sia, non ci sono dubbi sull'urgente e categorico dovere, da parte della Presidenza, di aprire un'istruttoria».
Detto, fatto. La cosa è finita in aula, con una risposta della presidente di turno, Giorgia Meloni di An. «La presidenza è già stata avvertita del disdicevole episodio e i questori stanno già facendo accertamenti su quanto accaduto», ha glissato via con eleganza la giovane deputata. Soddisfatto l'interrogante, Emerenzio Barbieri. Non del tutto il Pedica. Che di fronte all'olfattività dei fatti, non si è riuscito a trattenere. «Abbiamo avanzato alla Presidenza le nostre rimostranze sulla patente inefficacia dei controlli nella sede parlamentare. Non è infatti ammissibile - ha scandito - che non fosse presente alcun tipo di personale di servizio, né nel caso si dovesse prestare assistenza a un anziano in difficoltà, né, nel peggiore dei casi, se chiunque, estraneo o meno all'attività della Camera, si fosse preso la briga di compiere un'azione tanto scellerata in tutta comodità». Dimenticando però, l'onorevole Pedica, che quale sia «il peggiore dei casi», lo potrà dire, eventualmente, soltanto il povero anziano.




*****************************************************************




La Repubblica
13 luglio 2006
POLITICA
La sconcertante scoperta davanti agli uffici dell'Italia dei Valori a palazzo Marini
Forse un caso di incontinenza, ma si teme un gesto vandalico
Escrementi in un corridoio
inquietante giallo alla Camera

ROMA - Risse, striscioni offensivi, travestimenti e anche un cappio sventolato in Aula. In tanti anni di vita parlamentare di episodi disdicevoli ne sono avvenuti molti, ma mai nulla di tanto inquietante come la scoperta fatta oggi a palazzo Marini, sede degli uffici di alcuni gruppi politici. "Qualcuno, per ora ignoto, ha provveduto a imbrattare con escrementi umani i corridoi di palazzo Marini prospicienti gli uffici parlamentari del gruppo di Italia dei Valori", ha denunciato Stefano Pedica, deputato e capo della segreteria politica del movimento che fa capo ad Antonio Di Pietro.

"Non è ben chiaro come una cosa tanto disdicevole possa essere accaduta", ha aggiunto l'onorevole. I commessi, immediatamente convocati per ripulire, hanno avanzato l'ipotesi di un episodio di incontinenza imputabile a qualche persona anziana. "Speriamo vivamente - ha spiegato Pedica - che il fatto sia riconducibile a una simile evenienza, piuttosto che ad un volgare e vigliacco affronto all'istituzione parlamentare, in primis, e al gruppo Italia dei Valori".

"Ma la quantità di escrementi umani rinvenuta - ha precisato il parlamentare - è notevole e non è ben chiaro come una cosa tanto disdicevole possa essere accaduta né appare compatibile con un episodio di incontinenza imputabile ad una persona anziana". "Chi ha visto l'indegno spettacolo - ha detto ancora Pedica - non può che pensare piuttosto a qualcos'altro".

L'episodio sarà domani al centro di un incontro tra il presidente di Montecitorio Fausto Bertinotti e una delegazione parlamentare dell'Italia dei Valori. "Abbiamo chiesto al presidente della Camera di riceverci domani mattina affinché venga individuato il responsabile, o i responsabili, di un simile gesto - ha concluso Pedica - e vengano presi urgenti ed opportuni provvedimenti".


INES TABUSSO