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LA REPUBBLICA
12 aprile 2006
Il premier all'attacco: "60 mila sezioni da controllare, verifica anche
sul milione di schede annullate". Ds: "A rischio stabilità dell'Italia"
Berlusconi: "Brogli a non finire"
Prodi: "Basta, deve andare a casa"

ROMA - Brogli. Un milione di schede che vanno ricontrollate, migliaia di sezioni da passare al setaccio, il risultato elettorale "deve cambiare". Silvio Berlusconi cambia di nuovo, si toglie i panni dell'uomo che ieri ha lanciato l'ipotesi della grande coalizione per governare un paese diviso e riveste la divisa da battaglia. Dopo un silenzio durato tutta la giornata, il Cavaliere alle 19 sale al Qurinale, tiene un colloquio di oltre un'ora con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e poi si concede ai cronisti. E va all'attacco.

Ci sono stati, è l'esordio, "tanti brogli: sono fiducioso, il risultato deve cambiare...". Brogli "unidirezionali, assolutamente unidirezionali", aggiunge e sottolinea di "averne parlato con il capo dello Stato". A chi gli chiede cosa abbia detto il presidente della Repubblica, risponde: "Non parlo mai degli incontri con il capo dello Stato, non sono mica...", risponde riferendosi a Romano Prodi anch'egli a colloquio con Ciampi questa mattina.

"Il risultato deve cambiare perché ci sono brogli a non finire in diversi posti, in tutta Italia e questo emerge da cose precise", insiste. "Sono in contatto con tutti i coordinatori di Forza Italia e con quelli degli altri partiti e di ora in ora arrivano dati, sulle stesse schede, che non sono conformi. Ci sono somme sbagliate, dati riportati male sulla stessa scheda, indicazioni errate".

"Confido che i magistrati delle corti d'appello e circoscrizionali, ai quali è demandato il delicato controllo delle schede, svolgano il compito in assoluta coscienza e con le necessarie serenità e imparzialità". Così Silvio Berlusconi sottolinea l'esigenza di una "verifica scrupolosa e un controllo rigoroso, tesi ad accertare ogni possibile errore o irregolarità, in base alle procedure previste dalla legge".


"Basta guardare - prosegue il premier - quello che è successo nel 2001 quando i partiti ebbero veramente differenze notevolissime". Poi, le cifre: "Ci sono situazioni che si stanno accumulando una dopo l'altra: si tratta di controllare i verbali di 60 mila sezioni e quello che stiamo verificando è che ci sono moltissime, moltissime, moltissime irregolarità". Il leader della Cdl dice che "ci sono un milione e centomila schede annullate" e che dunque "è assolutamente necessario che si verifichi questo dato".

Quanto ai tempi per ricontrollarle, Berlusconi risponde: "I tempi sono quelli necessari per fare i controlli, ma non ci sono limiti di tempo, di sicuro ci vorrà qualche giorno".

"Ci sono 25 mila voti di differenza che danno 63 parlamentari in più e che vanno a chi ha più voti", ricorda Berlusconi. "Vi sembra logico che ci sia una verifica di questi voti per vedere se questo risultato che è provvisorio e non ha nulla di ufficiale ed è venuto fuori dalla prefettura nella notte debba essere verificato, oppure non vi sembra logico?" Secondo me sì e quindi stiamo verificando...".

A chi gli ricorda che il leader di An, Gianfranco Fini, nella conferenza stampa congiunta di ieri ha detto che le schede annullate non dovevano essere esaminate, Berlusconi ha risposto: "Ci sono i verbali di 60 mila sezioni da verificare una per una ed è altrettanto grave che ci siano schede trovate in giro (il riferimento è ad alcuni scatoloni pieni di schede elettorali trovati vicino a dei cassonetti a Roma ndr) ... Si tratta evidentemente di schede messe da parte". "Insomma - conclude - ne stanno venendo fuori di tutti i colori".

Le reazioni alle accuse di Berlusconi arrivano in tempo reale. Prodi da Bologna, dove festeggia in piazza Maggiore la vittoria: "In queste ore per gettare ancora inquietudine nonostante la sconfitta, Berlusconi continua a insinuare sulla pulizia della nostra vittoria. Vi posso assicurare che non c'è alcun dubbio sulla nostra vittoria". E aggiunge: "Abbiamo vinto e Berlusconi è inutile che tenti di innestare ritardi. Deve andare a casa". E ancora: "Berlusconi controlla tutte le prefetture e il ministero dell'Interno. E' anche probabile che Berlusconi imbrogli anche se stesso. Chi è abituato a imbrogliare lo fa anche con se stesso. Non si è mai visto un partito che non accetta il risultato delle urne. Una ragione in più per mandarlo a casa".

E se Chiti parla di un governo che mette a "rischio la stabilità del Paese", Piero Fassino accusa il premier "di avvelenare il clima dell'Italia e di delegittimare il voto degli italiani" e lo invita a prendere atto, "una volta per tutte, del risultato elettorale".

E critiche vengono anche dall'Udc. "Sulla conta dei voti la richiesta di chiarezza è doverosa prima che legittima. Dal Viminale alle Corti d'Appello alla Cassazione esistono istituzioni che garantiscono tutti. E abbiamo tutti il dovere di non soffiare sul fuoco", dice Marco Follini.

INES TABUSSO