00 16/11/2005 17:06
Infondato sarà lui


"L'Ariosto ha finalmente ammesso di aver dichiarato fatti riferiti da altri. Ha raccontato bufale e io sono stato condannato solo sulle sue parole" (Cesare Previti, deputato di Forza Italia, Tg1, 6 novembre 2005).

"L'onorevole Previti è un bravo padre di famiglia e un professionista onorato. Definire questa legge 'salva Previtì è una menzogna, soprattutto dopo che le accuse della signora Ariosto si sono rivelate infondate" (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, il Giornale, 9 novembre 2005).

"Premesso che la teste Ariosto nulla sa e nulla ha detto circa gli specifici fatti di corruzione giudiziaria oggetto di questo e di altro dibattimento, il Tribunale ritiene la sua testimonianza comunque rilevante... quale ulteriore, sia pure non decisivo, elemento di prova, che va ad aggiungersi a un'imponente mole indiziaria, già di per sé esaustiva, circa l'esistenza dei patti corruttivi... Elementi che hanno assunto, di per sé, una valenza probatoria autonoma formidabile, e tali da sostanzialmente relegare la primigenia fonte a elemento di contesto, per non dire di contorno... Anche eliminando mentalmente dal processo la teste Ariosto - sulla quale si sono per anni concentrati gli sforzi e gli strali della difesa Previti - la responsabilità degli imputati risulta dalle altre fonti di prova. Prime fra tutte quelle documentali relative agli accertamenti bancari all'estero che hanno dimostrato l'esistenza di rapporti finanziari fra Previti e Pacifico da una parte, e imprenditori usciti vittoriosi da grandi contenziosi giudiziari svoltisi presso la sede romana, dall'altra" (dalla sentenza del Tribunale di Milano sui casi Imi-Sir e Mondadori, depositata il 6 agosto 2003).

"Le dichiarazioni della signora Ariosto sono state riscontrate da altre oggettive emergenze, prima di indagine e poi dibattimentali... Un sicuro indice di spontaneità e genuinità... e sincerità della teste... Quale possa essere un interesse dell'Ariosto a calunniare non è dato comprendere: gli effetti della sua scelta sono stati devastanti per lei e per Dotti, letteralmente espulsi dal loro proprio ambiente sociale, politico ed economico; l'una perché l'ha 'traditò e l'altro perché non è stato in grado di impedirglielo". Contro la donna "si è scatenata una reazione aggressiva, distruttiva veramente straordinaria... con ricadute negative su tutti i possibili aspetti di vita, personale e sociale... La violenza di certe campagne di stampa, le denunce piovute da tutte le parti, la vita trasformata nel pellegrinaggio da un'aula giudiziaria ad un'altra... L'Ariosto è stata diffamata alla grande, con la predisposizione e divulgazione di documenti accertati falsi... accreditando un'immagine incontrollata di calunniatrice a pagamento... Le motivazioni del comportamento dell'Ariosto sono chiare, comprensibili e coerenti: appartengono al novero delle comuni reazioni umane... Assurdo prospettare che l'Ariosto sia stata manovrata da qualcuno. (Le sue dichiarazioni sono state poi suffragate da) risultanze obiettive, frutto delle più tipiche investigazioni, come pedinamenti, intercettazioni, documenti bancari e dichiarazioni" (dalla sentenza del Tribunale di Milano sui casi Sme e Squillante, depositata il 9 marzo 2004).

(16 novembre 2005)
INES TABUSSO