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CORRIERE DELLA SERA
8 ottobre 2005

LA MOGLIE DI CALDEROLI
«Abbiamo amici omosessuali. Assurde le voci su mio marito»
MILANO - «Ci sarà un giorno che diranno: guarda, quello lì è Calderoli, il marito di Sabina Negri». Quel giorno non è ancora arrivato e così la moglie del ministro Roberto Calderoli - nonché e soprattutto autrice teatrale e prossima opinionista al programma di Chiambretti Markette - è costretta a sorbirsi «lo stress» di parlare ancora del marito, della sua insana attrazione per il colesterolo, della sua allergia per il teatro e perfino dei suoi orientamenti sessuali. Franco Grillini ha avanzato il sospetto che con le loro sparate antigay, i leghisti nascondano una certa omosessualità inconscia. E ha fatto un esempio «a caso», Roberto Calderoli. «Ma lasci stare, di inconscio è meglio che parlino Freud e Jung, non Grillini - dice lei - e poi con Roberto, ecco, da quel punto di vista lì, possiamo stare proprio tranquilli». Certo, di omosessuali ne girano ogni tanto in casa. «E ci mancherebbe - aggiunge -. Ho amici gay splendidi». Non che siano tutti amici del ministro. «Anche perché io sto a Milano e lui è a Roma. E ultimamente ci si frequenta meno». Delle sparate anti «finocchi» del Carroccio, poi, c’è poco da fidarsi: «Guardi, non è che tutti nella Lega siano contro i gay - spiega -, dipende da chi, da come, dal luogo in cui si parla». Un lavoraccio fare la moglie di un ministro. Soprattutto se il marito è leghista e la moglie - che si definisce una «casalinga eversiva» - molto meno. «E’ un pasticcio il matrimonio in generale - spiega lei -. E’ sempre più complicato in Italia vivere insieme. Io ho un grande rimpianto: non avere un figlio. Mi piacerebbe molto». Ma quando nella vita si cominciano a seguire direzioni diverse, allora diventa un problema. «Forse ora ho vedute un po’ troppo larghe per lui. Dopo la prima intervista a Markette se l’era un po’ presa. Ma perché, io scherzo. E poi ognuno il matrimonio se lo inventa come vuole». La Negri si dichiara femminista (ma non entusiasta delle quote rosa), ha votato sì ai referendum sulla fecondazione ed è a favore del riconoscimento di diritti per le coppie di fatto. Forse per questo dice che ha del marito «un concetto astratto». Anche se ora ha un incubo: «Ricorda quel film di Woody Allen? Dove a furia di parlare della mamma e del complesso di Edipo, lui comincia a vedere in cielo un enorme ritratto della mamma che lo segue? Ecco, mi sta succedendo lo stesso: con la faccia di Roberto».

R. P.

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