00 18/03/2006 23:32
Domani lavoro e quindi stasera mi sono prefissato di scrivere questo testo, sui cui contenuti qualcuno era gia' a grandi linee informato.
Da anni mi sono attivato per aiutare l'ufologia italiana nella realizzazione o
nell'acquisizione di risorse informatiche, utili a diversi scopi.
Un campo non sempre facile, visto che invece di speculare su cio' che potrebbe essere nel mondo degli alieni sono obbligato, dalle verifiche degli utenti umani, a fare meno errori possibili.
Un grande bivio operativo, di pubblico interesse, si avvicina e cosi' ho
deciso di scrivere questa lettera aperta.
Ognuno di noi che leggiamo sta' contribuendo a decidere il futuro delle
risorse informatiche e multimediali del nostro ambiente.
Ora analizzero' con voi i problemi, poi ognuno potra' dire il suo parere, se
vuole.

Per cominciare partiamo da Linux, per il quale non e' un mistero che ho una
certa predilizione, e per il quale ho raccolto la maggior parte delle risorse
che regalo all'ufologia italiana.
Questa e' la collezione di software aggiuntivo che viene regalato con il
pacchetto Linux Ansu 2006, guardare la pagina web:
http://ogigia.altervista.org/Download/Software/Mandriva_2006.html
questa visione aiuta a comprendere la natura di una parte del problema.
Quello che vedete e' solo una parte di quanto utilizzano coloro che hanno
scaricato il Linux Ansu 2006, nel dvd "di sistema" ci sono altre centinaia di
programmi utili che, spesso, fanno risparmiare tanti soldi.
Quante volte mi e' stato scritto in pubblico o in privato di fare una raccolta
simile per Windows e/o per Mac, magari rinunciando pure a Linux?
Possibile che nell'ufologia italiana gli utenti di Windows o di Mac non siano
capaci di auto-organizzare una loro vasta collezione di software, adatta al
loro sistema operativo, senza dover chiedere a me che uso Linux di spendere
il mio tempo per andare incontro alle loro esigenze?
Questa cosa francamente non la capisco.
Io sarei ben contento di pubblicizzare una raccolta di software libero per
l'ufologia, fatta da un gruppetto di volenterosi per il sistema Windows o per
il Mac.
Non ho niente contro chi usa Windows o Macintosh, ma per quanto mi riguarda le
mie risorse principali continuero' ad usarle per sostenere lo sviluppo di
pacchetti e risorse Linux per l'ufologia.
Le mie collezioni di programmi per Linux mi servono per sostenere anche il mio portale Ogigia, ed attivare iniziative diverse dall'ufologia.
Non e' poi colpa mia se una grande percentuale di software open source viene
realizzato solo per Linux, non so' in quanto tempo potrei radunare una
quantita' di programmi liberi per Windows e Mac pari a quella che regalo via
Linux, ma forse mi si chiede troppo.
Per l'ufologia italiana i software open source sono una manna, non solo
gratuiti ma anche modificabili senza violare leggi e copyright, adattando il
tutto ad un sacco di possibili esigenze.
Se dovessimo pagare tutti i programmi che usiamo per le nostre varie attivita'
dissangueremmo i bilanci delle varie associazioni ufologiche, questo non e'
un mistero.
Mi dispiace per chi usa programmi piratati, il rischio di essere colti sul
fatto da un controllo rimane e, ovviamente, non si puo' certo mettersi a
regalare software craccato dai nostri rispettivi siti senza rischi legali
troppo grandi, infatti sono oggi i motori di ricerca i piu' efficaci
investigatori che inseguono chi sprotegge e diffonde in download dalle pagine
web.

Le risorse informatiche combinate ad Internet hanno fortemente modificato il modo con cui la gente percepisce gli eventi, e gli aggiornamenti di fatti e notizie sono un fattore quotidiano per molte persone.
Questo orizzonte di dati non e' cambiato solo riducendo i tempi in cui si viene a sapere qualcosa, ma anche ha abbattuto le distanze geografiche.
Scaricare le e-mail da mailing list pubbliche o riservate, visitare siti e forum in cerca di aggiornamenti, comunicare in messenger o in chat con gente che risiede a centinaia di chilometri, condividere file, scaricare riviste o attingere a file multimediali fa' parte della vita di molte persone che orbitano attorno all'ufologia italiana.
Ci sono anche quelli che non hanno il tempo o la voglia di usare in modo intensivo Internet e le sue comunicazioni, certo c'e' chi li chiama "dinosauri" ma dovremmo anche capire le esigenze degli altri, chi si e' autoescluso da tutte le possibilita' dell'informatica per l'ufologia in fondo puo' avere ottimi motivi personali, e paga gia' il suo prezzo in opportunita' mancate.
Esiste anche una incredibile serie di persone che quando arriva una cosa nuova vorrebbero frenarla, non guardano a benefici o risparmi ma si spaventano del fatto di non avere il tempo o la voglia di stargli dietro.
C'e' chi mi ha detto che secondo lui non si deve correre dietro alle ultimi versioni di questo programma o di quella versione di Linux, e' gente che pare che non ha mai usato messenger e non si rende conto di certe velocita' con cui i sistemi diventano vecchi e non piu' pienamente compatibili.
La partecipazione alle risorse informatiche e telematiche dell'ufologia italiana non e' uniforme, dobbiamo tenere conto di tempi diversi come di esigenze diverse, ma certo non possiamo pregiudicare gli interessi e le funzionalita' di chi, grazie al suo impegno "e' dentro", per dover aspettare chi per suoi motivi o per pigrizia "e' fuori".
La manutenzione dei sistemi che decine di persone usano richiede che gli aggiornamenti seguano il passo del mantenimento degli standard, non i ritmi lenti di chi non ha capito, di chi non ha mai nemmeno provato, o di chi ha sue sue remore.
La comunita' eterogenea di chi usa tante risorse informatiche, il cui orizzonte delle notizie si misura in ore, dove la partecipazione e' intensa abbattendo le distanze, richiede mezzi adatti al mantenimento di questa indispensabile cooperazione che fa' la fortuna e la costruzione di interi centri ufologici noti.
Conquistarsi questa componente attiva, ed entrarvi come soggetti in grado di dare e prendere, fa' spesso la differenza tra l'essere presenti e l'essere vincenti.

Ammetto che ho tanti progetti nel cassetto, molti li realizzero' forse tra anni, per come sono lontani dalle capacita' di interazione dell'utente medio.
Programmi e sistemi che, alla lunga, avranno sempre piu' Linux come centro.
I software per la produzione multimediale, che offro alla pagina web indicata sopra, quanto costerebbero se in diverse parti del pianeta qualcuno non li sviluppasse con filosofie e metodologie open source?
Posso gia' oggi fare un file .rpm che, installandosi nel Linux Ansu, quando lo richiamate vi fa' accedere ad una "Internet dentro Internet" generata tra i computer degli utenti collegati che usano il sistema in un dato momento...
Non mi riferisco al progetto Ufoshare, sia ben chiaro, ma ad una cosa simile.
Scambio di messeggistica istantanea, conversazione vocale, condivisione di file, progetti sviluppati in cooperazione, libri realizzati da diversi autori online, oltre al fattore sicurezza che tiene gli indesiderati fuori dal network.
Un bel progetto che per ora rimane un progetto e basta, gli utenti Linux sono ancora troppo pochi per giustificare, nell'ufologia italiana, un simile lavoro.
Estenderlo agli utenti Windows significa aprire le porte a chi e' soggetto a worm, virus, programmi spia, correndo il rischio di un contagio totale nonche' rapidissimo, ed annullando la sicurezza.

Parlavo sopra di un bivio, nell'ufologia italiana cresce la consapevolezza del problema in arrivo del sistema Palladium/Tcpa che condizionera' la vita di tanta gente.
Il prossimo Windows Vista vi rendera' impossibile installare programmi piratati, ma anche di condividere file multimediali come oggi.
Che fine faranno i vari e-book in .pdf?
Potrete ancora leggerli?
I filmati ufo non ufficiali, che oggi vengono magari scambiati attraverso i canali segreti dentro WinMx oppure Emule, domani li potrete ancora utilizzare?
Avete pensato seriamente che cosa fare?
E' inevitabile che milioni di italiani useranno Windows Vista, per esempio la prossima versione del videogioco Halo utilizzera' solo il nuovo sistema di Windows, cosi' si tramutano centinaia di migliaia di ragazzini in agenti pubblicitari nelle varie famiglie che chiedono o pretendono "l'aggiornamento".
Chi usa Windows per lavoro dovra' finire con il convivere con il Palladium/Tcpa, con quella funzione odiosa che fa' si che molte funzioni funzioneranno solo mentre si e' collegati ad Internet, perche' per aprire un file il vostro Windows dovra' "interrogare un server remoto" e decidere se dare l'assenso...
Questo e' il vostro futuro?
Non proprio, visto che i primi computer portatili con il Palladium/Tcpa sono stati messi in vendita attorno a Natale 2005.
Alcuni scapperanno da questo futuro con un secondo pc (anche usato) che sia basato su Linux, oppure con un secondo sistema operativo su un secondo disco fisso nel computer.
Rimane l'imbarazzo anche di non capire quali dei siti Internet dell'ufologia potranno rimanere visibili agli utenti che hanno un sistema Palladium/Tcpa che prende ordini da un server remoto.
Ha destato un po' di incredula sorpresa la notizia che i dipendenti dell'Eni, in alcune parti d'Italia, non riescono piu' a collegarsi al sito www.beppegrillo.it , se si collegano ad Internet dal posto di lavoro; un addetto di pubbliche relazioni dell'Eni ha confermato che ogni blog non e' piu' leggibile da parte dei loro dipendenti...

Che dire poi della giusta rabbia degli utenti Mac, passata l'incredulita' in questi mesi, dopo che hanno saputo che anche nei loro nuovi computer verra' inserita un sistema Palladium/Tcpa?
Non ho nulla ovviamente contro chi usa Mac, ma anche loro si trovano davanti al problema Palladium.
Rimane Linux che, a parte le disponibilita' personali al Tcpa di Linus Torvald, e' un sistema aperto ad ogni modifica ed a ogni "ritocco", senza violare leggi o i copyright della Microsoft o della Macintosh.
E' un attimo mettere a disposizione per Linux una "sorpresina" che si inserisca nel sistema operativo eliminando ogni funzione Palladium/Tcpa, e non e' nemmeno illegale.
Io uso Linux e mi sento molto tranquillo, non mi fa' paura ne' la remora di chi crede che l'hardware non funzionera' senza il sistema Palladium/Tcpa, ne' tantomeno chi si illude che il mondo Linux non si stia attrezzando bene per questa sgradita emergenza.
Mi fa' semmai paura la pigrizia della gente, mi fa' paura il conformismo, mi fa' paura chi si lamenta ma non e' disposto a fare sacrifici per evitare cio' che non vuole.
Se gli utenti Windows e Mac facessero veramente sentire la loro voce, in modo duro ed inappellabile, il Palladium/Tcpa sarebbe gia' stato completamente abbandonato per non perdere centinaia di milioni di clienti, ma e' evidente che il Grande Fratello o altre cose sono giudicate piu' importanti dalle masse.
Abbiamo conosciuto una ufologia telematica, libera, interconnessa, multimediale, veloce ed annullatrice di distanze, e rischiamo di trovarci con un computer autocastrato che non si capisce se ci sara' utile o servira' solo a spiarci.
Chi di noi paghera' i diritti per poter diffondere un filmato o un e-book in .pdf attraverso la Palladium-compatibilita'?
Abbiamo davanti a noi una crisi gigantesca, che tocchera' molti aspetti delle consuetudini operative dell'ufologia italiana, capace di rallentare o pregiudicare proprio la parte piu' attiva e produttiva di questo ambiente.

Parlavo dei miei software .rpm che intendo produrre, in fondo se mi ci sto' impegnando un qualche beneficio ne vorro' trarre.
Sto' dedicando a Linux molte risorse, e molte mie realizzazioni future saranno per gli utenti Linux.
Non e' cattiveria verso chi usa Windows o Mac, ma semplicemente perche' devo pagare io i diritti per rendere compatibili dei programmi autoprodotti a chi non si e' preoccupato di fuggire dal Palladium/Tcpa?
Gia', se non lo sapete pare che bisognera' pagare per fare un programmino che giri sul sistema Palladium/Tcpa, tacendo poi dei file multimediali...
Non scommetto molto su risorse future per Windows e Mac perche' non ci vedo nessun futuro libero.
Se permettete preferisco puntare sull'unica risorsa che probabilmente rimarra' libera, cioe' Linux.
Siamo tutti ad un bivio, ciascuno prendera' la sua scelta e con essa influenzera' il nostro destino collettivo di ambiente ufologico italiano.
Cosa deciderete di fare individualmente sara' la decisione del futuro collettivo, a cui tutti darete almeno un piccolo contributo.
Gradisco i vostri pareri, anche in privato.
Buona serata.
Daniele Dellerba.