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Morte Raciti: contro l'arresto ricorso a tribunale minorenni

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    00 19/02/2007 17:06
    2007-02-19 16:12
    Morte Raciti: contro l'arresto ricorso a tribunale minorenni
    Continuano le indagini sugli scontri derby Catania- Palermo
    (ANSA) - CATANIA, 19 FEB - Fissata al 26 febbraio l'udienza per il ricorso contro l'ordinanza di arresto del diciassettenne indagato per l'omicidio di Raciti. L'arresto e' stato ordinato per resistenza aggravata alle forze dell' ordine. L'accusa riguarda gli scontri avvenuti al derby Catania-Palermo del 2 febbraio scorso, nei quali perse la vita l'ispettore capo Filippo Raciti. Il giovane risulta indagato per l'omicidio, ma nessun provvedimento restrittivo e' stato sollecitato per questo capo d'imputazione.



    ...non cambierà mai niente! Tutto è tornato come prima e noi continueremo a morire con un numero di matricola da ricordare.
    Sono fortemente deluso!
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    "Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana."

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    00 19/02/2007 18:42
    Evidentemente non si ritiene da parte della Procura che vi siano gli estremi per richiedere una misura coercitiva, oppure il G.I.P. non li ha valutati sufficienti per l'applicazione. [SM=x165065]
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    00 19/02/2007 19:01
    Re:

    Scritto da: webcop 19/02/2007 18.42
    Evidentemente non si ritiene da parte della Procura che vi siano gli estremi per richiedere una misura coercitiva, oppure il G.I.P. non li ha valutati sufficienti per l'applicazione. [SM=x165065]




    Difficile comprenderlo. Se non è un "requisito" un omicidio... non so cosa possa esserlo.
    Povero paese!!!
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    00 19/02/2007 19:04
    Intendevo dire che forse non ci sono i gravi indizi di colpevolezza oppure non sono stati valutati come tali, bisognerebbe leggere gli atti per saperlo.
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    00 19/02/2007 21:38
    Re:

    ...non cambierà mai niente! Tutto è tornato come prima e noi continueremo a morire con un numero di matricola da ricordare.
    Sono fortemente deluso!


    Io no perché non mi ero illuso e le illusioni se le famo noi che però semo pure i primi che se scordamo che dovemo da ésse noi a fà quarche cosa 'nvece de aspettà sempre che le cose cambiano da sole.
    E manco stavolta avemo fatto 'n caX*o, i sindacati nun l'ho sentiti, i colleghi una bella fetta nu' je toccà er calcio, allora de che stamo a parlà ?
    I provvedimenti coercitivi devono ésse motivati ed emessi sulla base di precise norme de legge e questo vabbé, ma nun é solo colpa der monno si nun cambia gnente.
    E noi s'accontentamo de fa li slogan "onore a questo, onore a quello, onore a tutti e pure quell'artri", ma onore de che ? onore je lo dovemo da fà noi co' fatti.

    [Modificato da bluewall 19/02/2007 21.40]

    "La regionalizzazione della Polizia di Stato è una cosa che si decide in Parlamento ed anche se non piace ai più di centomila lavoratori della Ps deve essere comunque accettato". F. Speroni, Lega Nord (Aripijate !!! - Bluewall)
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    00 20/02/2007 00:05
    Bitonale scrive
    Adesso si che ci siamo!

    2007-02-19 20:56
    Catania: Procura chiede arresto ultra' 17enne
    Indagato per morte poliziotto Raciti, accusa e' omicidio
    (ANSA)-CATANIA,19 FEB -La Procura per i minori di Catania ha depositato una richiesta di ordinanza di custodia per il 17enne indagato per la morte di Filippo Raciti. L'accusa e' omicidio volontario per l'uccisione dell'ispettore capo di Polizia morto durante gli scontri del derby con il Palermo. Sulla richiesta di arresto dovra' decidere il Gip Alessandra Chierego, che e' lo stesso giudice per le indagini preliminari che ha disposto la detenzione del 17enne per resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
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    webcop
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    00 20/02/2007 09:39
    Adesso aspettiamo di vedere se il G.I.P. valuterà la richiesta della Procura congrua ed emetterà l'O.C.C.
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    klas113
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    00 21/02/2007 09:38
    Aspettiamo e sapremo, intanto mi sembra di notare la solita colpevole rassegnazione tra di noi, sul momento siamo tutti incaXXati, gridiamo, urliamo la nostra rabbia e il nostro dolore, pretendiamo provvedimenti, il tutto per tre quattro giorni, poi tutto si affievolisce di colpo e che facciamo ? Niente di niente. Per questo quoto questa cosa scritta da Bluewall: E noi s'accontentamo de fa li slogan "onore a questo, onore a quello, onore a tutti e pure quell'artri", ma onore de che ? onore je lo dovemo da fà noi co' fatti.
    E noi che onore gli stiamo facendo, con quali fatti ?
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    00 21/02/2007 10:22
    Re:

    Scritto da: klas113 21/02/2007 9.38
    Aspettiamo e sapremo, intanto mi sembra di notare la solita colpevole rassegnazione tra di noi, sul momento siamo tutti incaXXati, gridiamo, urliamo la nostra rabbia e il nostro dolore, pretendiamo provvedimenti, il tutto per tre quattro giorni, poi tutto si affievolisce di colpo e che facciamo ? Niente di niente. Per questo quoto questa cosa scritta da Bluewall: E noi s'accontentamo de fa li slogan "onore a questo, onore a quello, onore a tutti e pure quell'artri", ma onore de che ? onore je lo dovemo da fà noi co' fatti.
    E noi che onore gli stiamo facendo, con quali fatti ?




    Si respira solo mutismo e rassegnazione. Nessun onore in tutto questo.
    Proprio nessuno.
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    00 21/02/2007 12:40
    2007-02-21 11:21
    Raciti: Tribunale della liberta' conferma un arresto
    A cinque degli altri arrestati concessi i 'domiciliari'
    (ANSA) - CATANIA, 21 FEB - Un ordine di carcerazione confermato, cinque trasformati in arresti domiciliari e uno in obbligo di firma giornaliero. Sono le decisioni del Tribunale della liberta' di Catania sull'inchiesta per i violenti scontri del 2 febbraio durante il derby con il Palermo, nei quali mori' l'ispettore capo Filippo Raciti. La Procura sta ora valutando l'ipotesi di ricorrere in Cassazione contro la decisione del Riesame e di chiedere il giudizio immediato per gli indagati.
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    00 21/02/2007 12:42
    Caso Raciti, il Tribunale del riesame conferma un arresto

    CATANIA - Un ordine di carcerazione confermato, cinque trasformati in arresti domiciliari e uno in obbligo di firma giornaliero. Sono le decisioni del Tribunale della libertà di Catania sull'inchiesta per i violenti scontri del 2 febbraio scorso allo stadio Angelo Massimino, durante il derby con il Palermo, nei quali morì l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti.

    La decisione ha destato "stupore" in ambienti della Procura della Repubblica distrettuale per la "discordanza di valutazione rispetto alle decisioni del Tribunale del riesame per minorenni" che ha confermato cinque arresti su sette. Secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, la Procura sta valutando l'ipotesi di ricorrere in Cassazione contro la decisione del Tribunale del riesame e di avanzare richiesta di giudizio immediato per gli indagati.

    21/02/2007 www.lasicilia.it
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    00 21/02/2007 17:16
    Raciti, il Riesame conferma l'arresto

    CATANIA - Un ordine di carcerazione confermato, cinque trasformati in arresti domiciliari e uno in obbligo di firma giornaliero. Sono le decisioni del Tribunale della libertà di Catania sull'inchiesta per i violenti scontri del 2 febbraio scorso allo stadio Angelo Massimino, durante il derby con il Palermo, nei quali morì l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti.

    La decisione ha destato "stupore" in ambienti della Procura della Repubblica distrettuale per la "discordanza di valutazione rispetto alle decisioni del Tribunale del riesame per minorenni" che ha confermato cinque arresti su sette. Secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, la Procura sta valutando l'ipotesi di ricorrere in Cassazione contro la decisione del Tribunale del riesame e di avanzare richiesta di giudizio immediato per gli indagati.

    "Se fosse vera la notizia, appresa dalla stampa, che la Procura della Repubblica per minorenni ha chiesto l'emissione di un ordine di arresto per omicidio, in tutta coscienza mi sentieri di chiedere al Gip di respingerla". Afferma l'avvocato Giuseppe Lipera, che assiste il diciassettenne indagato per l'uccisione dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, morto per le ferite riportate durante i disordini del derby Catania-Palermo.

    "Il Gip - ha spiegato il legale - dovrebbe respingere l'eventuale richiesta perchè, se gli elementi indiziari sono quelli che abbiamo appreso durante l'interrogatorio dell'8 febbraio scorso, mi sembra di potere dire che non ci sono indizi sufficienti". Secondo l'avvocato Lipera "comunque non ci sono esigenze cautelari perchè - ha osservato il penalista - non c'è possibilità di inquinamento delle prove, nè pericolo di fuga e nè tanto meno la reiterazione del reato".

    Oggi è stato consegnato a Maria Grasso, vedova dell'ispettore Filippo Raciti, il risultato della sottoscrizione lanciata dal TG5 all'indomani dei tragici fatti di Catania. La sottoscrizione, rimasta aperta 10 giorni, dal 3 al 12 febbraio, ha visto la partecipazione di quasi 3 mila telespettatori che hanno contribuito a risarcire, perlomeno economicamente, la famiglia dell'ispettore assassinato. L'entità della somma raccolta non viene comunicata per motivi di opportunità. "Grazie, è un gesto di vera solidarietà. Ora ho una grande famiglia. Vorrei abbracciare tutti quelli che ci hanno aiutato", ha commentato Maria Grasso.

    21/02/2007 www.lasicilia.it
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    bitonale
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    00 22/02/2007 15:49
    2007-02-22 14:53
    Morte poliziotto: scontri, 24 indagati ancora detenuti
    Dei 14 minorenni, solo uno e' stato rilasciato
    (ANSA)-CATANIA, 22 FEB-Sono 24, tredici maggiorenni e undici minorenni, le persone ancora detenute per gli scontri allo stadio Massimino del 2 febbraio. Sono stati tutti arrestati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale.Il Tribunale del Riesame ha convalidato l'arresto per 2 maggiorenni, concessi i domiciliari a 5 indagati e disposto l'obbligo di presenza per un altro. Sono pendenti le posizioni di 11 maggiorenni detenuti.Dei 14 minorenni solo uno e' stato rilasciato.
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    bluewall
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    00 22/02/2007 16:14
    Re:

    Scritto da: bitonale 21/02/2007 17.16
    Raciti, il Riesame conferma l'arresto
    Secondo l'avvocato Lipera "comunque non ci sono esigenze cautelari perchè - ha osservato il penalista - non c'è possibilità di inquinamento delle prove, nè pericolo di fuga e nè tanto meno la reiterazione del reato".
    21/02/2007 www.lasicilia.it


    Eheheh, l'avvocato fa bene il suo lavoro ma a quale reato si riferisce, all'omicidio o alla violenza a pubblico ufficiale con conseguenti lesioni ? [SM=x165041]
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    gs127
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    00 22/02/2007 16:21
    Scusate se faccio l'antipatico...
    ma secondo me invece di fare leggi nuove c'era d'applicare le vecchie levando se del caso qualche grado di giudizio (esempio se ti ho condannato una volta e ti hanno preso in flagranza se tu ricorri ti dò il doppio o un aumento di ciò che già hai preso in 1 grado)... e le riduzioni di pena che, anche se introdotte con un giusto discorso (ti comporti bene ti regalo una vita da detenuto più confortante o all'esterno) sono diventate di regola applicate senza guardare a chi devono essere applicate.
    Non bisogna più guardare alla pena " al minimo ed al massimo" ma ad 1/3 di 1/3 di quella prevista... siamo sinceri!
    E dopo... i domicilairi, gli affidamenti e così via!
    Oggi, come oggi penso che gli unici che fanno un po' di galera sono solo..... i nostri colleghi della Penitenziaria!!
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    bitonale
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    00 22/02/2007 19:32
    2007-02-22 17:23
    Calcio: Disciplinare conferma squalifica campo Catania
    Accolto parzialmente il reclamo del club, ammenda ridotta
    (ANSA) - MILANO, 22 FEB - E' stata confermata dalla Commissione Disciplinare la squalifica del Campo del Catania fino al 30 giugno 2007. Il provvedimento prevede anche l'obbligo di disputare le gare a porte chiuse, in conseguenza dei tragici fatti di Catania-Palermo del 2 febbraio scorso. La Disciplinare ha solo parzialmente accolto il reclamo della societa' etnea, riducendo la sanzione dell'ammenda da 50 a 20 mila euro.
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    bitonale
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    00 22/02/2007 19:37
    Scontri al Massimino, 24 arresti: vedova è parte civile

    CATANIA - Sono complessivamente 24, tredici maggiorenni e undici minorenni, le persone ancora detenute per gli scontri allo stadio Massimino del 2 febbraio scorso scoppiati durante il derby con il Palermo. Tutti sono stati arrestati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Lo si apprende da qualificate fonti giudiziarie. Il Tribunale del riesame distrettuale ha convalidato l'ordine di arresto per due maggiorenni, concesso gli arresti domiciliari a cinque indagati e disposto l'obbligo della presenza per un altro. Sono ancora pendenti davanti al Tribunale del riesame le posizioni di undici maggiorenni che restano ancora detenuti per i disordini allo stadio.

    Dei 14 minorenni arrestati subito dopo la tragedia, uno è stato rilasciato su disposizione del Gip che ha invece convalidato il provvedimento restrittivo degli altri 13. A uno di loro il Tribunale per il riesame per i minorenni ha concesso gli arresti domiciliari, per un altro il trasferimento in una comunità, e per altri dieci ha invece convalidato la permanenza in carcere. Resta ancora da valutare la posizione del diciassettenne indagato per l'omicidio dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti che per la sola accusa di resistenza a pubblico ufficiale dovrà comparire lunedì prossimo davanti al Tribunale del riesame per i minorenni. Il Gip dello stesso Tribunale è stato intanto chiamato a decidere sulla richiesta di arresto nei suoi confronti per concorso in omicidio sollecitata dal procuratore capo Gaspare La Rosa e dal sostituto procuratore Angelo Busacca.

    Gli avvocati Enzo e Enrico Trantino hanno depositato nella segreteria della Procura della Repubblica distrettuale di Catania la costituzione di 'parte offesa' di Marisa Grasso, vedova dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, e i suoi due figli, Fabiana e Alessio. L'atto permette di essere informati sugli sviluppi dell'inchiesta ed è propedeutico alla costituzione come parte civile nell'eventuale processo ai presunti autori dell'uccisione del poliziotto, avvenuta il 2 febbraio scorso durante il derby Catania-Palermo. La richiesta è stata depositata soltanto alla Procura distrettuale e non in
    quella per i minorenni, perchè contro i minori di 18 anni la legge non consente la costituzione di parte civile.

    "Sono amareggiata, ma non possono essere io a sostituirmi ai giudici. Aspetto la fine dell'inchiesta e il processo per costituirmi parte civile". Parole pesanti, affidate all'avvocato della famiglia. "Non nutro odio - ha detto Marisa Grasso- ma attendo giustizia e severità". Il Tribunale del riesame valutando i casi di sette ultrà maggiorenni aveva stabilito che 6 di loro potessero lasciare il carcere: 5 hanno avuto la misura degli arresti domiciliari, per uno è stato deciso l'obbligo di firma giornaliero. Un fatto questo che ha provocato sconcerto tra i colleghi di Raciti e gli stessi magistrati della Procura etnea, "sorpresi" dalla disparità di giudizio del Tribunale rispetto ai casi di tifosi minorenni.

    Nei giorni scorsi infatti era stato confermato il carcere per cinque minori arrestati negli incidenti. "È come se si fosse usata una mano più pesante per i minorenni invece che per i maggiorenni", hanno confidato a caldo i magistrati che stanno preparando il ricorso in Cassazione. "Rispettiamo la decisione del Tribunale del riesame, ma siamo convinti che sia sbagliata e ricorreremo in Cassazione. Chi ci garantisce che questi ultrà non ripetano quanto fatto a Catania in un altro stadio? Si sa, evadere dai domiciliari non è difficile".

    Non nasconde il suo disappunto per la scarcerazione di alcuni ultrà coinvolti negli incidenti del 2 febbraio il procuratore aggiunto Renato Papa, che con il pm della Direzione distrettuale antimafia Ignazio Fonzo, sta coordinando le indagini. In Procura e tra gli investigatori erano in molti ad aspettarsi il pugno duro dopo la terribile serata del Cibali, nessuno pensava alla scarcerazione dopo pochi giorni. "Si cita sempre il modello inglese - dice Papa - e allora occorre ricordare che la legge in Gran Bretagna prevede una pena di 6 mesi, solo che lì restano davvero in carcere. Qui da noi invece - aggiunge - dopo pochi giorni sono fuori".

    22/02/2007 www.lasicilia.it
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    bitonale
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    00 24/02/2007 12:11
    2007-02-24 10:29
    Raciti: due arresti domiciliari, uno in carcere
    Tra i domiciliari anche figlio di poliziotto amico vittima
    (ANSA) - CATANIA, 24 FEB - Due indagati agli arresti domiciliari e uno che resta invece in carcere. E' la decisione del Tribunale del riesame su tre tifosi. I ragazzi, sostenitori del Catania, arrestati per resistenza aggravata negli scontri del 2 febbraio durante il derby con il Palermo. Gli arresti domiciliari sono stati concessi a Paolo Mancarella, figlio di un'ispettore di polizia collega di Paolo Raciti, e a Sebastiano Tomarchio. Resta invece in carcere Alan Richard Distefano, esponente di Forza nuova.
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    00 24/02/2007 15:16
    Catania, fermati altri due giovani
    Per i disordini fuori dallo stadio avvenuti il 2 febbraio
    (ANSA) - CATANIA, 24 FEB - Due fratelli, Denny e Damiano Sciuto, rispettivamente di 19 e 24 anni, sono stati fermati dalla Digos e dalla squadra mobile di Catania. I fermi nell'ambito delle indagini sui disordini avvenuti fuori dallo stadio Massimino il 2 febbraio scorso, durante i quali fu ucciso Filippo Raciti. I due fermati, sebbene coperti per rendere difficile il loro riconoscimento, sono stati ripresi dalle telecamere mentre lanciavano bombe carta, pietre, bastoni ed altri oggetti contro le forze dell'ordine


    mi limito a riportare la notizia, il dicibile è stato detto...
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    leone17
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    00 24/02/2007 21:31
    dal sito de il giornale

    delitto Raciti minuto per minuto. Ecco la verità dell’ultrà arrestato

    di Redazione - sabato 24 febbraio 2007, 07:00
    Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica

    È il drammatico faccia a faccia tra il magistrato e l’ultrà del Catania arrestato per la morte dell’ispettore Filippo Raciti. Un interrogatorio incalzante per il minorenne A. S. che prima nega e alla fine confessa praticamente tutto, tranne l’omicidio. Il pm dei minori Angelo Busacca lo incalza con l’ausilio delle numerose prove raccolte dalla polizia. Parola per parola ecco la «sfida» dell’8 febbraio tra accusatore e accusato, presente la mamma di quest’ultimo.

    PM: «Si è capito che la cosa che aveva colpito l’ispettore Raciti, per via di uno strappo che gli si è fatto proprio sulla giubba lato destro, potesse essere questo lavabo, cioè un pezzo di ferro scippato, parliamoci chiaro, dai bagni. Dalle fotografie che ci sono questo pezzo di ferro tu lo prendi e lo butti contro... i carabinieri. Adesso tu tieni conto di tutto questo, mi dici, se vuoi rispondere. Io prendo le fotografie e ce le vediamo una a una, eh?».
    AS: «Voglio rispondere». PM: «Questo lavabo, questo pezzo di ferro l’hai avuto nelle mani, l’hai visto, girava, era in terra, dimmi tu, forza... AS: «Non lo so (...). L’ho preso in mano, però non mi ricordo che... pezzo è che sta dicendo lei». PM: «E che cosa ne dovevi fare con questa cosa che hai preso?»
    AS: «Niente, volevo solo per passare, uscire dalla porta (...) facendomi spazio in modo che si allargavano (...)».
    PM: «Allora tu hai avuto nelle mani qualcosa, me lo sai descrivere, era di legno, plastica, ferro?».
    AS: «Non era di ferro, era d’acciaio... no di lamiera, leggero. L’ho preso, l’ho gettato e me ne sono andato»».
    PM: «Ma l’hai gettato per terra o contro i poliziotti?». AS: «L’ho gettato a metà altezza, non l’ho gettato ad alta altezza, alle gambe».
    PM: «Ti ricordi se hai colpito così dei... ».
    AS: «Non ho colpito a nessuno (...) si sono allargati ed è arrivato a terra quell’oggetto e non ha colpito nessuno(...)».
    (Il pm fa presente al diciassettenne che le tracce sulla divisa dell’ispettore sembrano compatibili con l’«arma» usata).
    PM: «(...) Ricordati quello che ti ho detto prima, noi non stiamo dicendo che tu volevi ammazzare Raciti... ». AS: «Perché non… ho la capacità di agire».
    PM: «Ma neanche di striscio li hai presi?».
    AS: «No, no, non c’era nessuno».
    PM: «E se non c’era nessuno a chi l’hai tirato?».
    AS: «Non l'ho preso, non l’ho preso perché si sono allargati prima che arrivasse l’oggetto, non sono arrivato a prenderlo, non l’ho preso».
    PM: «Senti, a parte te, altri l’hanno preso e l’hanno buttato questo coso qua?».AS: «Può essere di sì ma non li ho visti»
    (Le foto ora immortalano il momento esatto dello scontro)
    PM: «Tu l’hai tirato una volta, sai indicare dove hai preso il pezzo di alluminio?».
    AS: «Sotto la tribuna vicino i bagni».
    PM: «Vicino ai bagni, vicino a queste specie di inferriata (...)». AS «Sì, era a terra, non ho visto chi ce l’aveva messo». PM: «All'altezza delle tracce lineari bianche che sono sul terreno cosa hai fatto?».
    AS: «Mi sono fermato e l’ho gettato, è arrivata quasi vicino al limite della porta ma non è stato questa... perché l’ho fatto prima (...) ».
    PM: «Se i poliziotti non si scansavano l’avrebbe colpito quest’oggetto di ferro?»
    AS: «È possibile però in un punto dove non faceva male, l’ho gettata altezza delle gambe, in modo che anche se li prendevo non gli facevo tanto male (...).
    PM: «Tu come hai visto sei entrato nel bagno».
    AS: «Sì e sono riuscito».
    PM: «Ti sei nascosto, ti sei preso il pezzo e l’hai buttato contro i poliziotti».
    AS: «Sì».
    PM: «Glielo facciamo sentire a tua madre e a tuo padre che è così?». AS: «Così è. Però non li ho presi».
    PM: «Questo è suo figlio signora».
    AS: «Però non l’ho preso, non l’ho preso, è sicuro che non l’ho preso (...) ero sempre col pensiero di non prendere ai poliziotti (...) casomai alle gambe in modo che faceva soltanto qualche graffio oppure si faceva qualche ematoma e basta».
    PM: «Bella, bella figura che fai».
    AS: «E lo so grazie».
    PM: «Bravo».
    AS: «Grazie».
    PM: «Bravo. Ca ni cunsumasti a tutti quanti un campionato, bravo».
    AS: «Grazie».
    PM: «L’hai colpito o no?».
    AS: «No, non l'ho colpito (...) questa è la verità (...) ».
    PM: «E a quello l’emorragia gli viene un’ora dopo».
    AS: «Ma gli sto dicendo quando l’ho lanciato io non ho preso a nessuno perché si sono allargati perché l'hanno visto partire, si sono allargati, questa qua è la pura verità, se non ci crede non so... ».

    (Il pm mostra foto ancora più dettagliate dei tafferugli).

    PM: «Tra queste persone quindi ti dico che c’era Raciti (...) questo è il lancio dell’oggetto che adesso vedrai che finisce completamente fuori dalla porta (...). Ti posso dire che questa è l’unica volta che quell’oggetto viene preso da qualcuno e questa è l’unica carica che hanno fatto i poliziotti. Ci arrivi col ragionamento a capire che cosa significa? (...). L’hai visto il filmato? Quando l’hai tirato tu il ferro è finito là?»
    AS: «No, no, no... non è finito là quando l’ho tirato io».

    (L’ultrà cade in contraddizione. Ammette d’aver mentito sulla maglietta indossata, è un dettaglio importante per l’indagine).

    PM: «E perché mi hai detto che non te l’eri cambiata prima?».
    AS: «Ero preso di panico... ».
    PM: «Di panico da che cosa, l’hai tirato tu?».
    AS: «No, no».
    PM: «Perché ti dobbiamo credere ora?».
    AS: «Non lo so, è vero, ho sbagliato prima a non dire tutta la verità (...)».
    PM: «E allora che cosa ci sei venuto a raccontare fino adesso?». AS: «Non sono io che gli ho ammazzato l’agente (...) ».
    PM: «Hai mentito fino ad ora?».
    AS: «Sì, ho mentito. Ho mentito, ho sbagliato e l’ammetto».

    (Scorre il video delle scene con il pezzo di lavabo lanciato)

    AS: «Ecco, sì, questo qua sono io, vada avanti (...). Io questa cosa l’ho lasciata poi subito dentro la mischia, se vede poi ci sono altri ragazzi che prendono la cosa».
    PM: «E quando l’hai tirato allora ’sto coso (...) ?»
    AS: «L’ho lanciato prima a terra, proprio perché neanche c’era arrivato e poi l’hanno preso gli altri ragazzi a mezza altezza e mi sciddicau 'nterra perché era troppo pesante per me».
    PM: «Tu mi hai detto si sono spostati "ed è volato mezzo dentro e mezzo fuori", ma che stiamo scherzando?».
    AS: «E gliel’ho detto... ora gli dico le cose vere, non gli sto dicendo... Sì, ho sbagliato e ho sbagliato, mi ero preso di panico invece non l’ho lanciato (...). C’erano altri ragazzi incappucciati che io non so neanche chi sono».
    PM: «Tu perché l'hai portato là?».
    AS: «Io l’ho trovato lì... ».
    PM: «Da qua a là chi gliel'ha portato io o tu?».
    AS: «Io anche».
    PM: «E perché l'hai portato là?».
    AS: «Perché glielo volevo lanciare e poi non l'ho lanciato».
    PM: «E chi l'ha lanciato?».
    AS: «Non lo so, non lo so chi era (...) ».
    PM. «L’avete lanciato o avete fatto... lo sai cos’è un ariete? Tipo quando si deve sfondare un portone a buttarlo così no, tu mi devi dire se l’avete lanciato (...)».

    (È la domanda clou dell’inchiesta. AS risponde così)

    AS: «Io ho spinto solo una volta, ho levato subito le mani, e poi mi sono allontanato, non ho visto più l’oggetto che direzione ha preso (...). Non ho visto se l’oggetto è tornato indietro oppure è partito, se è andato a vuoto oppure come ha detto lei... a contatto (...)».

    (Il pm chiede al ragazzo se dopo aver visto le foto e i filmati si riconosce nella persona col cappellino blu che scaglia il pezzo di metallo)

    AS: «Sì, sono io». E aggiunge: «(...) Stavano caricando… poi arrivato a un certo punto lo stavo trasportando da solo, si sono aggiunte a me altre 4 persone che erano avanti a me, altre 6 persone che erano davanti che hanno hanno preso insieme a me questo oggetto e l’abbiamo scaraventato (...). Non so dire chi erano, e come non ho visto che è arrivato l’oggetto alla polizia così non ho riconosciuto nessuno di quei ragazzi perché erano tutti coperti in viso».

    [SM=x165048] [SM=x165063] [SM=x165044]

    [Modificato da leone17 24/02/2007 21.33]

    [Modificato da webcop 26/02/2007 23.26]

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    00 24/02/2007 21:44
    Re:

    Scritto da: leone17 24/02/2007 21.31
    PM: «Bella, bella figura che fai». AS: «E lo so grazie». PM: «Bravo». AS: «Grazie». PM: «Bravo. Ca ni cunsumasti a tutti quanti un campionato, bravo». AS: Grazie».



    Mi colpisce questo passaggio, questo replicare al PM che mi dà l'idea di non poca arroganza, figurati uno che replica in quel modo in quella sede e in un momento così delicato per se stesso come può comportarsi davanti ad uno di noi. [SM=g27768] [SM=x165044] [SM=x165045]

    [Modificato da klas113 24/02/2007 21.44]

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    00 24/02/2007 21:47
    MALEDETTO ASSASSINO

    QUANTA RABBIA CHE PROVO RILEGGENDO QUESTO INTERROGATORIO.
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    "Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana."

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    00 24/02/2007 21:48
    Re: Re:

    Scritto da: klas113 24/02/2007 21.44

    Mi colpisce questo passaggio, questo replicare al PM che mi dà l'idea di non poca arroganza, figurati uno che replica in quel modo in quella sede e in un momento così delicato per se stesso come può comportarsi davanti ad uno di noi. [SM=g27768] [SM=x165044] [SM=x165045]

    [Modificato da klas113 24/02/2007 21.44]




    E ti sconvolge solo questo?
    il PM che si lamenta perchè gli ha rovinato il campionato no?
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    00 24/02/2007 22:10
    Re: Re: Re:

    Scritto da: bitonale 24/02/2007 21.48
    E ti sconvolge solo questo?
    il PM che si lamenta perchè gli ha rovinato il campionato no?


    Non conosco il siciliano, ti dico che non credo che il PM intendeva questo ma secondo me con quelle parole voleva far sentire il peso di un'altra responsabilità al delinquentello, trattandosi di uno dei fanatici che per il calcio (ma poi lo fanno davvero per il calcio ? ma quando mai, quello é odio puro, stupido, fine a se stesso) sono disposti a tutto, anche a uccidere.
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    00 24/02/2007 23:50
    Re: Re:

    Scritto da: klas113 24/02/2007 21.44

    Mi colpisce questo passaggio, questo replicare al PM che mi dà l'idea di non poca arroganza, figurati uno che replica in quel modo in quella sede e in un momento così delicato per se stesso come può comportarsi davanti ad uno di noi. [SM=g27768] [SM=x165044] [SM=x165045]

    [Modificato da klas113 24/02/2007 21.44]




    anche a me aveva colpito, voglio vedere se prende una scoppola in Tribunale poi chi ride...... la gioventu' di oggi...cmq se ti ricordi le dichiarazioni del padre... buon sangue non mente, o no?
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