E i giornalisti dove li mettiamo? Non ne avete ancora le scatole piene di giornali e tv? Su questo mondo idiota del tifo organizzato, che non serve a nessuno e non piace ad alcuna persona normale, hanno fatto i democristiani e anche peggio. Forse hanno voluto fare i politically correct, ma fare il giornalista dovrebbe essere un'altra cosa. E' vero che le leggi italiane (o perlomeno la loro applicazione) fanno ridere, ma il problema é così, semplice. Testimonianza personale: una volta, in Germania, ad un Werder Brema - Milan, un paio di tifosi milanisti sono usciti dai ranghi mentre venivano accompagnati allo stadio. E' bastato un richiamo della polizia, e sono rientrati, scusandosi per l'inconveniente. Ancora: prima della finale degli Europei del 2000 leggevo su internet che un tizio, che voleva vendere davanti allo stadio un biglietto che gli era rimasto, é stato preso e portato via, perché é vietato farlo. Nessun diritto di discutere, la legge dice così. Le curve e gli ultras, non c’é bisogno che esistano. Nessuno li vuole: i giocatori sono schifati di dover parlare con loro e di simulare buoni rapporti, ma lo devono fare perché in caso contrario vengono aspettati sotto casa. Domenica sera a Controcampo c’era un capo della Curva Scirea (ma poteva essere il capo di qulalsiasi altra tifoseria), trattato da vero opinionista. Dovevano invitarlo per mangiarselo, invece, per far vedere a milioni di persone che questi personaggi sono dalla parte sbagliata (e il consiglio comunale di Milano vuole invitare i capi curva di Inter e Milan). Il personaggio citato sopra chiedeva di essere ascoltato, di dire la sua, di far sapere i loro problemi. Ma che problemi ci sono ad andare a vedere una partita sedendosi e alzandosi quando finisce? Voi quando andate al cinema avete dei problemi? O a vedere un Gran premio di Formula Uno? Io no. Loro invece si. Ripeto, perché forse é meglio, non ce l’ho (solo) con il capo degli ultras juventini, che sbrodolava teorie ridicole sulla collaborazione con i giocatori, senza che nessuno gli ridesse in faccia (paura anche loro delle gomme della macchina tagliate?). Si é mai chiesto se i giocatori vogliono parlare con lui, per davvero? O se facendo due conti i calciatori pensano che sia meglio discutere piuttosto che vedersi la macchina danneggiata? Non mi risulta che a Stefano Accorsi i fans chiedano spiegazioni per un film sottotono e tanto meno lui le debba dare, e neppure a Ligabue si imputa di non aver accettato una cena con un club di fan. Se ti piace vai ancora al cinema oppure ai concerti, se no te ne stai a casa tua. Alla fin fine é una tua scelta legittima, la chiamano legge di mercato. Nessuno ha chiesto di avere una curva: nessuna società, nessun giocatore. Si sono imposti con la forza. Fingono di far parte di un sistema, ma il sistema si sente schifato da loro, dalla loro presenza. Però, non se la sente di liberarsene da solo, o forse non ne ha la forza, perché in fondo in uno stato di diritto é lo Stato stesso che dovrebbe avere il monopolio della violenza. Diceva, lo stesso capo curva: il calcio é dei tifosi. No, é degli appassionati. Milan-Inter viene visto da due miliardi di persone in giro per il mondo, milione più milione meno. Lo stesso Chelsea-Barcellona in Champions, e altra partite del genere. Nel dubbio che qualcuno dica che possano esistere curve buone e curve cattive (perché adesso si comincia a fare dei distinguo, e poi non dimentichiamo che c'é di mezzo la politica), queste curve chiudiamole. E’ semplice: quegli spazi si chiudono, così che per guardare la partita ti devi mischiare con gli altri. Non é anticostituzionale, basta solo volerlo. Lasciamo stare i falsi discorsi sull’aggregazione, sull’importanza sociale del calcio, le giustificazioni che tanti giornalisti fanno per vendere più giornali. Nessuno con un po' di sale in zucca ci crede, nessuno ci ha mai creduto. Sono mille i modi per stare con gli amici, dal bar sotto casa all'andare con gli stessi a vedere una mostra. Oppure allo stadio, ma come tutti. Si può vivere senza andare in curva, anche senza andare allo stadio. E se a San Siro, o all’Olimpico, o dove volete voi, ci saranno 45.000 persone invece di 55.000 pazienza. Tanto quella gente non porta soldi, perché come scrivevo sopra non paga (avrò anche scoperto l'acqua calda, però caro collega bluewall dammi una risposta sensata sul perchè io, che non ho mai torto un capello a nessuno - se non per adempiere al dovere, ovviamente
-, devo pagare e l'ultrà stronzo invece entra gratis per "motivi di ordine pubblico") o paga 10 euro. Gli altri sarebbero ben contenti di aggiungere 5 euro al proprio biglietto pur di non avere fra i piedi quei quattro cialtroni. Io, perlomeno, di sicuro. Però fino a quando ci saranno dei sindaci come quello di Livorno (che é di sinistra, così almeno faccio il politically correct anche io), che dice al mondo intero, dopo un pomeriggio reso incendiario dai suoi tifosi, in trasferta “Adesso portiamo i nostri ragazzi a casa”, nulla si farà. Purtroppo. Per concludere: meglio un gruppo di giapponesi in gita a Milano, Firenze, Roma e cosi via, con partita a San Siro nel pacchetto turistico, che 10.000 persone nella curva. La pensano cosi tutti, ma proprio tutti: presidenti, giocatori, allenatori, adetti ai lavori. Se non si é capito, lo ripeto: le curve non le vuole nessuno, non solo noi che lavoriamo in divisa. Sarebbe ora che lo volessero anche i politici, compresi quelli che pensano di trovare lì i loro voti. A destra come a sinistra.
[Modificato da Ghisa2193 08/02/2007 10.24]