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*Quando le porte si aprono, facendo entrare la solitaria figura all'interno della grande navata principale della Cattedrale, sembra che la luce stessa si affievolisca rendendo l'ambiente più scuro, più tetro. L'uomo si toglie il cappuccio che gli copre il volto con gesti lenti, prima di procedere con passo fiero, sicuro e marziale verso la statua del Dio Re. Al suo cospetto, accenna un breve inchino, per poi guardare la statua dritta nei suoi occhi severi*

Così è dunque questo quello che si prova quando finalmente il proprio disegno, il progetto che hai costruito e pianificato con cura prende forma, quando tutti i tasselli vanno al loro posto, incastrandosi alla perfezione. Tutto ciò, è inebriante.

Appoggiarsi ai maestri, alle guide e ai consigli.. E' da deboli.
Quando hanno fatto il loro tempo, quando gli allievi superano i maestri, questi vanno eliminati, perché non hanno più potere sui propri allievi.

*Resta ancora in preghiera silenziosa per qualche momento, muovendo appena le labbra, prima di estrarre un calice e una fiaschetta. Versa il contenuto scuro nel calice, poi conserva il fiasco e alza il calice verso la statua*

A te, mio Dio Re. Alla nostra vittoria e alla nostra forza.
Un forte, un vero devoto di Mor'Ashkar non si fa domande. Un vostro vero devoto non chiede consiglio sulla strada da seguire, ma la traccia egli stesso, schiacciando coloro che lo ostacolano.
E quando si perde questa strada, quando si vacilla, si è deboli. Un sovrano debole, qualcuno che dovrebbe essere nato per essere un possente esempio delle tue virtù verso chi ti osanna e venera ed invece è roso dai dubbi tanto da tradire i tuoi precetti non è degno di regnare, così come tu hai insegnato.

*Beve dal calice, che poi conserva, fa un breve inchino alla statua e poi esce, con passo fermo come all'entrata. Solo quando le porte della Cattedrale si chiudono, questa riacquista la sua normale luce*
[Modificato da -Invictus- 11/01/2018 15:12]