00 04/01/2018 20:01
*E' primo pomeriggio quando il nobile Egidio Spada, un uomo di mezza età dall'armatura lucente che reca sul pettorale il simbolo della sua famiglia, assieme ad una scorta di quattro uomini, attraversa le porte di Mor a cavallo, prendendo la strada maestra verso l'ex signoria di Libera, appena conquistata, mentre una nutrita folla disposta ad ali per la strada percorsa all'interno della città lo osserva non senza un misto di curiosità, orgoglio e preoccupazione.

Il drappello si ferma a poca distanza da Libera, e il nobile Egidio Spada avanza sul suo cavallo, per poi parlare a gran voce*

"Dalmariani! Avete invaso una terra che era sotto la giurisdizione divina dell'Araldo Abel Septim. La nostra richiesta è che la Signoria di cui vi siete ingiustamente appropriati venga rimessa nuovamente nelle mani di sua Maestà e i danni alle strutture e ai cittadini vengano ripagate con una congrua somma di denaro.
Le opzioni possibili sono solamente due: così o, per quanto l'Araldo non voglia arrivare a tanto, sarà guerra."

*Le parole di Egidio Spada riecheggiano per qualche secondo nella valle e gli uomini dell'Araldo restano in attesa di una risposta*