Dopo il primo, devastante impatto, i due comandanti indietreggiano di un passo, spinti dalla foga del rispettivo avversario mentre tra gli eserciti scende il silenzio. I barbari, visibilmente preda delle loro emozioni, tremano come se volessero gettarsi nella mischia da un momento all'altro, ma l'onore e il rispetto per il loro capo li trattiene fermi al loro posto, mentre dall'altra parte i guerrieri arancio-nero sono immobili e ordinati come statue, le armi ancora sguainate ma nessuna traccia di emozione passa nei loro occhi.
Il Capo dei barbari fa roteare la gigantesca bipenne al suo fianco con un urlo spaventoso e vibra un poderoso fendente alle gambe dell'avversario, che lo schiva agilmente con un salto all'indietro, per poi scattare in avanti con la lama tesa verso il petto del suo sfidante che, nonostante la mole, è abile a schivarlo con una certa, furiosa grazia.
I due combattono per ore con la stessa intensità, ferendosi reciprocamente, ma senza mai riuscire a portare un colpo fatale ed è mentre il sole avanza nel suo percorso celeste e già si allungano le ombre della sera che avviene la svolta. I due guerrieri, dopo l'ennesimo, furioso assalto, si separano e si guardano fisso leggendo negli occhi dell'altro la stessa determinazione, i loro corpi sono ricoperti di lucido sudore misto a sangue e polvere, ma entrambi non hanno intenzione di retrocedere e i loro guerrieri hanno osservato il loro duello per tutta la sua durata, senza scomporsi. Gli sfidanti stanno per gettarsi nuovamente uno contro l'altro quando, dopo un passo, le forze di entrambi sembrano venire meno: barcollano e crollano in ginocchio, sostenendosi alle loro armi, ora piantate nel terreno, mentre entrambi hanno il respiro pesante. Passano lunghissimi istanti prima che si rialzino in piedi e tornino tra le loro fila, dicendo qualcosa nelle loro lingue incomprensibili.
I due eserciti mettono campo per la notte e, verso la decima ora della sera, i due condottieri vengono visti avviarsi, con due soldati di scorta ognuno, al centro della terra di nessuno. La discussione, che nessuno riesce a sentire, si protrae per molto tempo, prima che i due comandanti si stringano la mano e tornino indietro ai rispettivi alloggi. Sembra che tra le due popolazioni sia nata un'alleanza.