Il viaggio verso Harrenhal si era ormai praticamente concluso.
Oberyn cavalcava il suo destriero nero come il peccato, dalla criniera e la coda rosse come il fuoco. Sulle sue spalle ondeggiava una cappa di pallida seta rossa. La sua tunica era ornata da file sovrapposte di dischi di rame, che a ogni falcata scintillavano come monete appena uscite dalla forgia. Sul suo alto elmo lavorato dominava un sole di rame, e sullo scudo rotondo appeso alle sue spalle il sole trafitto dalla lancia dei Martell campeggiava sulla levigata superficie di metallo.
Il Principe Doran e la Principessa Elia viaggiavano invece in una carrozza riccamente decorata con immagini della guerra tra la Rhoyne e Valyria. La colonna procedeva quindi al passo di questo mezzo più lento.
Ma Oberyn non era mai stato una persona paziente.
Quando vide la fortezza di Harrenhal ergersi di fronte a sé, informò il fratello che sarebbe andato avanti al galoppo.
Due lancieri dorniani, uno a destra e uno a sinistra, lo accompagnavano mentre spronava il suo cavallo a un veloce trotto diretto alle porte dell'immane fortezza costruita da Harren il Nero.
Doran si fidava del Principe Oberyn, e sapeva anche che sarebbe stato in grado di difendersi da solo qualora fosse stato necessario. Oberyn non riuscì a trattenere un sorriso.
I due lancieri sono per protezione, ma non per me... per chiunque si metta sulla mia strada e osi sfidare la vipera del deserto.
Avvicinandosi all'ingresso della fortezza, Oberyn vide un cavaliere accompagnato da quello che ipotizzò essere il suo scudiero. A colpire il Principe fu però l'animale cavalcato dal cavaliere.
Un destriero degno di un Re.
Oberyn diede di speroni e si affiancò al cavaliere, notando solo in quel momento la maschera di stoffa che gli copriva il volto.
Lui e mio fratello potrebbero andare molto d'accordo...
Non era raro che ai tornei partecipassero cavalieri misteriosi in cerca di gloria e notorietà.
Di solito si trattava di cavalieri erranti, spesso erano fuorilegge che avevano quest'unico modo per poter partecipare alle competizioni senza essere catturati. Ma talvolta a nascondere il proprio stemma e a gareggiare nell'anonimato erano stati principi e cavalieri di grande fama. Aemon il Cavaliere del Drago... e anche il giovane Barristan Selmy in tempi più recenti.
La bestia cavalcata dall'uomo misterioso rendeva quest'ultima ipotesi la più probabile. Oberyn decise che voleva saperne di più.
"Eviterò inutili convenevoli come chiedervi se siete venuto per partecipare al torneo, ser, dato che è evidente che sia così. Ho un particolare interesse per i cavalli di razza e il vostro è un animale magnifico. L'avete allevato voi?"
Ser Arthur Dayne
The Sword of the Morning
«Tutti i cavalieri devono sanguinare.
È il sangue il sigillo della nostra devozione.»