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Alle prime luci dell'Alba, le sentinelle di Zheiium Ovest di guardia sulle mura si sono trovate a fissare una colonna sterminata di non morti che proveniva dall'entroterra, alle cui spalle veniva un piccolo gruppo di quindici Elfi di Uriel.
Grida di allarme e gli ordini dei graduati hanno cominciato a risuonare lungo i camminamenti, accompagnati da rumori di ingranaggi. Da dietro le mura della città, trabucchi e catapulte hanno cominciato a scagliare sulle fila nemiche una letale pioggia di massi ricoperti di pece ed incendiati, che hanno seminato morte e distruzione tra i nemici decimandone il numero: tuttavia questi hanno proseguito nella loro macabra avanzata, fino ad arrivare al di sotto delle mura.
Forti dei loro poteri e del proprio numero, il gruppo di Elfi si è avvicinato ad ordinare che le porte venissero aperte, ma le pesanti porte della città sono rimaste serrate, costringendo i non morti ad usare tronchi di legno e arieti per cercare di farvi breccia, mentre le frecce scagliate dagli arcieri sulle mura decimavano ulteriormente il loro numero.
Non c'è voluto troppo tempo, comunque, prima che i pesanti portoni in legno e metallo cedessero all'assalto e ciò che restava dei non morti sopravvissuti all'attacco e gli alfi si riversasse in città.. Solo per trovare, poco dopo le porte, un nutrito numero di difensori con le insegne della città e un drappello di Taravan, con gli stendardi bene in vista, pronti ad ingaggiare.
La battaglia che è seguita è stata così cruenta e sanguinosa che si è protratta per tutta la giornata, con entrambi i fronti che più volte hanno ondeggiato, minacciando di spezzarsi più e più volte sia sotto la pressione degli assalitori che dei difensori. Nonostante le numerose vittime sia da una parte che dall'altra, alla fine l'ultimo non morto è stato abbattuto poco fuori le mura della città.
Cala una sera di sangue su Zheium Ovest, che rimane a leccarsi le ferite dopo una giornata di dura battaglia che ha quasi visto la sua caduta.