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*Poche ore prima dell'alba la Cattedrale è silenziosa; le candele rimaste accese illuminano debolmente i suoi immensi spazi. Pian piano, reggendosi al bastone con la mano sinistra, Arya avanza verso l'altare maggiore. Presenta come sempre le fasciature e una benda sul viso. Sottobraccio ha una sacca di media grandezza.

Arrivata, piega il busto leggermente. Lentamente sale i gradini e lo oltrepassa, recandosi dinanzi agli altari dei Guardiani. Si avvicina all'altare di Septim e china il capo, prima di posare la stampella e aprire la sacca: al suo interno vi sono cinque candele dai diversi colori e dell'incenso.
Prende quella di colore blu e l’accende, lasciandola sull altare. Poi con la sacca sotto braccio, riprende la stampella e si sposta verso l'altare di Luthìen. Stavolta dalla sacca esce una candela rossa; la accende, e poi brucia dell'incenso. Si abbassa piano davanti all'altare, in ginocchio, e vi rimane per lunghi minuti.
Si rialza e si avvia verso gli altri altari, facendo i medesimi gesti. Su ogni altare ora vi è una candela accesa, celeste per Orion, bianca sull'altare di Argo e nera sotto la statua di pietra raffigurante Arcadia.

Ritorna poi verso l'altare di Septim, dove la candela già accesa brucia intensamente, illuminando i lineamenti della statua. L'elfa accende dell'incenso, e si inginocchia come fatto in precedenza.
I suoi occhi scuri sono profondi, e scrutano la penombra, serissimi. Dopo un pò, tutte le candele iniziano a bruciare vivacemente, e l'incenso riempie l'aria di un penetrante profumo.
Parla con voce sommessa nel silenzio*

Guardiani e Divinità Lucenti,
Questa notte la affido a voi.
Così come vi affido questa vita.

Divino Septim,
sorreggi il mio spirito.
Divina Luthìen,
consola il mio cuore.
Sommo Orion,
serba intatti i miei sentimenti.
Divina Arcadia,
salvaguardia il mio intelletto.
Sommo Argo,
mantieni vivo il mio coraggio.

E che tutto ciò che deve essere si compia sotto la vostra volontà.

*guarda verso Septim. Rimane a lungo in silenzio*

Divino Septim,
tu che conosci gli affanni del mio cuore,
ti imploro stanotte,
di posare per un istante
il tuo sguardo su di me.
Donami la chiarezza di fare la scelta giusta,
che sia giusta dinanzi ai tuoi occhi.

*Abbassa il busto e rimane prostrata per alcuni minuti, in silenzio. Quasi non la si ode nemmeno respirare. Dopo un po, con voce sostenuta, continua*

Miei amati Guardiani,
Corte Celeste tutta,
Io mi rimetto al vostro giudizio.

Come ho giurato,
La mia vita é nelle vostre mani.
Io mi rimetto al vostro giudizio.

*Rimarrà in preghiera, inginocchiata davanti a Septim, fino a che il sole sarà alto nel cielo.
Andrà via solo quando le campane suoneranno il mezzodì*