*Il portone si apre e nuovamente la figura di Arya si fa strada verso l altare dei Guardiani. Si iginocchia lì in silenzio per alcuni minuti prima di alzarsi e avvicinarsi a Septim: il suo viso tradisce ancora la stanchezza, ma è risoluto.
Sorride, come d abitudine, brevemente verso la statua: ogni giorno, tale gesto sembra donare serenità al suo animo. Si ingnocchia poi, mantenendo il volto serio, guardando intensamente Septim.*
Divino Septim,
ho smarrito la mia via.
Nonostante essa sia chiara,
dinanzi a me.
Aiutami a seguirla,
così com è
anche se diversa,
anche se difficile,
*china il capo a terra*
Perdonami per non aver visto
la tua mano,
indicarmi la verità.
*Rimarrà lì a lungo, con il viso irrimediabilmente trite.
A capo chino, ripetendo parole dallo strano suono sottovoce.
Si desterà non prima che giunga l Alba.
Alzandosi, il suo sguardo si poserà di nuovo sugli occhi di Septim.
Essa sorriderà verso il Dio prima di congedarsi con un saluto militare ed un inchino; Quel modo di sorridere, che nessuno riesce a farle nascere in viso, se non la vista del suo allievo.
Si ritirerà in silenzio, uscendo piano dalla Cattedrale*