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Hedreja: il Confine tra i Mondi Gioco di ruolo dal vivo a tema fantasy medievale. Gestito dall'associazione "La Terza Corona"

Viaggio interiore

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    LeonardNazar
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    20 12/10/2016 02:56
    *Primo giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale vestito di nero, gli occhi sono
    stanchi ma determinati, poggia un rametto di ulivo ai piedi
    della statua, poi medita e prega fino all'alba*


    *All'alba, recita ad alta voce:*


    Tutto a me è nero intorno
    Mi muovo d'inerzia di moto circolare
    Nulla mai vedo, mai un particolare
    Condannato a muovermi in ciclo eterno

    Quand'ecco che una luce calda appare
    E si muove, come fosse fuoco vivo
    E così come ora mai prima sentivo
    Che la vita non è solo buio e dolore

    Sembra però cambiare se muovo
    Calda e vivace se a lei son vicino
    Debole e fioca se lontano

    E il mondo adesso sembra posto nuovo
    Ma so che in assenza tornerei meschino
    E viver la vita sarebbe vano
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    LeonardNazar
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    00 13/10/2016 01:24
    *Secondo giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale con sguardo malinconico.
    È pensieroso, cammina avanti e indietro, ma è anche stanco
    e siede a meditare per tutta la notte.

    All'alba recita ad alta voce:



    La vita è come un pendolo che oscilla inesorabile
    tra luce del giorno che ti spinge nel cammino
    e la notte coi suoi demoni che lo rendono impossibile
    in un ciclo eterno di ascesa e declino

    e ogni notte il tuo animo soffre dell'assillo
    di quei demoni antichi che ti recano ferita
    e ogni tanto può cedere, rintanarsi in un sigillo
    da cui uscire, spesso, è una strada assai in salita

    ma ogni notte, alla fine, esaurisce il suo nero
    i demoni si rinchiudono nelle loro tetre bare
    e l'oscurità tramonta, e abbandona il suo impero

    e mentre giaci ad occhi chiusi sull'altare
    il sole si è levato di nuovo in cielo
    e devi solo ricordarti di guardarlo brillare
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    LeonardNazar
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    00 14/10/2016 06:41
    *Terzo giorno
    Leonard entra in cattedrale e medita tutta la notte aspettando l'alba.
    Quando infine essa arriva, recita ad alta voce:


    A volte il cielo è coperto da una tenda di vapore
    E la pioggia picchia sulla terra colma di rabbia
    E il mare in tempesta inonda la sabbia
    E il tuono si abbatte con divino furore

    La luce non filtra dalle nuvole fitte
    Ancora una volta la speranza si cela
    Il cuore dei giusti a tale ira si gela
    E le anime giacciono in terra sconfitte

    Ma il mare si calma e la pioggia finisce
    Un arco di colori si staglia su in alto
    L'inverno tramonta e la primavera fiorisce

    Il cielo si colora di un rinnovato cobalto
    E mentre l'anima risorta gioisce
    La colomba mira il sole e intona il suo canto
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    LeonardNazar
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    00 15/10/2016 00:02
    Quarto giorno,
    Il ragazzo entra in cattedrale, con espressione felice, siede e medita fino all'alba.
    All'alba recita ad alta voce


    Quando sono giù e il fato sembra nero
    Il cielo è lontano, e non ne trovi il senso
    Non temo più, e aspetto qui in silenzio
    E tu verrai a sederti accanto a me

    Gli occhi tuoi mi mostrano il mondo intero
    E il gelo si scioglie in un momento
    La luce tua mi avvolge come il vento
    E sento già il tuo fuoco dentro me

    Tu mi sollevi più in alto delle montagne
    Tu mi sollevi e sul mare volerò
    Tu mi sollevi sorvolando le campagne

    Io sono forte, se la tua mano mi sostiene
    E col tuo fuoco che mi arde nelle vene
    Tu mi sollevi, e migliore io sarò

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    10 16/10/2016 02:27
    *Quinto giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale, sereno e medita fino all'alba.
    quando il sole si innalza dall'orizzonte recita ad alta voce:


    Tento di guardare dalla finestra il cielo
    Come se speranza darmi potesse
    Ma il cielo è coperto di nuvole spesse
    Che sulla volta stellata formano un velo

    Il cielo coperto da uno spesso drappo
    Non sembra darmi la speranza cercata
    Ma ecco che bianca mi appare una cometa
    Aprendo nel cielo un piacevole strappo

    Anche se sguardo non procede mai oltre
    La stella è lì, pura e cristallina
    A squarciare di luce la densa coltre

    E a ricordarmi che oltre la vaporosa cortina
    Il cielo da cui mille albe son sorte
    Mi promette un'altra calda mattina
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    00 17/10/2016 02:04
    *Sesto giorno
    il ragazzo entra in cattedrale con il viso un po' nervoso, siede
    a meditare tutta la notte. All'alba è finalmente sereno in volto
    e può recitare:


    Stridulo e pesante il nitrire dell'incubo
    che si dimena e scalcia nella mia mente tormentata
    la cavalla nera dall'oscurità nata
    si staglia davanti a me minacciosa, e titubo

    non ha brigle e non ha sella, il manto lungo e scuro
    non ha ordine o cavaliere, nè di logica è fatta
    e nel sonno da lei scappo prima che si abbatta
    su di me lo zoccolo non ferrato, ma duro

    ma la notte finisce e la sabbia nera si scioglie
    filtra dalla finestra il sole e riscalda il cuscino
    e cessa il nodo in gola che il respiro ti toglie

    e la cavalla infernale si trasforma in un puledrino
    il mattino tra le sue braccia ti accoglie
    e puoi riposare sereno come un bambino
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    00 18/10/2016 02:07
    *Settimo giorno
    una settimana è passata, e gli occhi del giovane sono di nuovo
    gonfi e rossi mentre medita davanti alla statua. All'alba, con tristezza, recita ad alta voce:


    Il generale seduto sul suo trono
    sulla mappa muoveva le pedine
    di qua e di là sulla linea di confine
    e della battaglia si udiva già il frastuono.

    E sulla piana calò la notte assassina
    e calò anche negli occhi del bambino soldato
    che senza pietà era stato ammazzato
    per parola di colui che da ore dormiva

    e quando il sole si rialzò sul campo
    e vide il sangue a imbrattare il terreno
    dei bambini innocenti senza onta nè scampo

    la sua luce nascose dietro un vaporeo velo
    e sulla piana cadde il suo amorevole pianto
    sui cuori dei caduti, nel freddo e nel gelo




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    00 19/10/2016 00:42
    *Ottavo giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale sereno e deciso, medita tutta la notte.
    All'alba recita:


    Quando la nebbia fitta ti avvolge
    il tuo piede ad fatica ad avanzare
    La vista non consente di mirare
    E il tuo occhio speranza non scorge

    E per uscire dalla coltre infinita
    Non c'è luce che ti mostri il cammino
    Né compagno che ti resti vicino
    E non c'è strada che non sia in salita

    E quella strada scoscesa verso l'altura
    Sarà quella in cui lasciare le impronte
    Per abbandonare la cortina oscura

    E raggiungere la cima del monte
    Da cui ammirare la luce pura
    E vedere anche oltre l'orizzonte
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    00 19/10/2016 23:46
    *Nono giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale, pensieroso si siede
    ai piedi della lucente Elerya e medita tutta la notte.
    Poi all'alba recita ad alta voce:


    L'uomo è foglia di quercia secolare
    Che nasce verde e viva in primavera
    E sogna di volare nella brezza leggera
    Condannata invece sui rami a vegetare

    I rami sono forti e caldi di bontà
    Ma privano la foglia di ogni movimento
    Fornendole riparo, energia e nutrimento
    E promettendo che in autunno avrà la libertà

    E l'autunno arriva col vestito rosso
    Che la foglia non vede l'ora di indossare
    Per volare in cielo senza pesi addosso

    e il vento sulle sue ali la farà librare
    e per le sue preghiere da commozione mosso
    la prenderà con sè e le insegnerà a volare
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    00 21/10/2016 01:31
    *decimo giorno
    il ragazzo entra in cattedrale sorridente, medita tutto il giorno,
    poi recita ad alta voce:


    Se guardi in basso vedi il profondo abisso
    se guardi indietro, di strada ne hai fatta
    sei oltre metà scalata, e l'aria è rarefatta
    e se guardi avanti, è ancora lontano l'obbiettivo fisso

    ma se ogni respiro è un masso gravoso
    e le tue membra cedono dal cammino sfinite
    al pensiero che questa è una delle mille salite
    che il tuo animo aspetta per destino doloroso

    Non dovrai mai voltare indietro lo sguardo
    dalla cima del monte a cui devi arrivare
    per quanto il viaggio possa essere arduo

    dovrai continuare ostinato a scalare
    e una volta lassù pianterai lo stendardo
    e vedrai il sole specchiarsi sul mare

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    LeonardNazar
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    00 22/10/2016 02:03
    *Undicesimo giorno
    in cattedrale l'aria è più leggera e serena, la notte in meditazione
    sembra passare in un attimo. Quando l'alba finalmente giunge,
    il ragazzo recita:


    C'era una volta una stella in cielo
    che tra gli astri fratelli non aveva egual
    Parea che sorridesse al mondo intero
    di una luce buona e calda di bontà

    era la stella delle anime innocenti
    dei bimbi ricolme di dolcezza e genuinità
    ma col suo pianto un dì un bimbo la bagnò
    da quel momento la stella in cielo più non brillò

    Ricorda bimbo, è solo la fiaba
    di una stella, faro di fede e virtù
    Ma questa fiaba contiene un po' di verità

    Se tu non piangi gli dei da lassù
    avranno prova della tua candidità
    e faranno in modo che la veda anche tu
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    LeonardNazar
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    00 23/10/2016 03:46
    Dodicesimo giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale canticchiando un motivetto a voce molto bassa. Medita tutta la notte, all'alba con espressione soddisfatta recita:

    Nel covo dei pirati c’è poco da scherzare
    chi non si arruola finisce in fondo al mare
    finanche i più convinti, finanche i più decisi
    a denti stretti si sono tutti arresi

    Tu invece sei il solo che va così sicuro
    sul trampolino della nave a muso duro
    Ma dimmi come fai a non aver paura
    o sei incosciente oppure sai che è un sogno
    che non dura

    come sei bravo a raccontare
    ad inventarti quelle avventure
    sembrano vere, che fantasia che hai

    Ma proprio adesso ti vuoi fermare
    Non ti interessa di far vedere
    Se è proprio vero che non ti arrendi mai?
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    LeonardNazar
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    10 24/10/2016 04:29
    *Tredicesimo giorno
    Il ragazzo entra in cattedrale, soddisfatto e sorridente, consapevole
    del fatto che ha quasi compiuto il suo dovere, ma anche che questo è
    solo un piccolo passo nel suo cammino. Dopo la solita notte di meditazione recita ad alta voce:


    Sei ormai giunto sull'agognata cima
    Lasciando adesso solo la roccia dura
    Dietro di te insieme alla paura
    E l'anima può riposare alla luce mattutina

    E il tuo regno puoi ammirare dall'altura
    Fatto di alte cattedrali che toccano i cieli
    E profondi e disturbanti cimiteri
    Cinto attorno da spesse e severe mura

    E dall'alto del tuo sudato monte
    Cosa c'è oltre il muro puoi vedere
    Una nuova landa ti si staglia di fronte

    E chissà cosa prospetta l'avvenire
    Fino e al di là dell'orizzonte
    Un mondo nuovo tutto da scoprire

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    LeonardNazar
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    00 25/10/2016 02:01
    *Quattordicesimo giorno
    L'ultima notte di meditazione spirituale si prospetta davanti al ragazzo, che entra in cattedrale sorridente e sereno. Si concentra,
    medita un'ultima volta per tutta la notte, e all'alba, contento,
    recita ad alta voce:


    E una volta che le energie recuperato avrai
    Potrai finalmente spiegare le ali
    E solcare le pianure i laghi e i mari
    Cavalcando il vento più libero che mai

    Diretto all'orizzonte che hai visto nei sogni
    Niente potrà mai più fermarti
    Se cadrai saprai ora rialzarti
    E guardare il futuro serrando i pugni

    Attento però tu che per l'infinito parti
    Le ali che porti sono di cera
    Al sole non devi mai avvicinarti

    Se voli più in alto della soglia severa
    Di ciò a cui ti è concesso accostarti
    Nell'oblio cadrai di un'esistenza nera

    *Poi si dirige, contenendo a stento la felicità, quasi saltellante verso l'uscita*