Forum dello scalatore Luogo d'incontro per salitomani

Pico de Veleta (e Puerto de la Ragua)

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    giocurio
    Post: 447
    Registrato il: 27/07/2005
    Utente Senior
    10 04/08/2014 14:21
    Era da anni che avevo in testa l'ascesa al Pico de Veleta.
    Quest'anno, dopo un po' di stagioni in cui non ho potuto prepararmi moltissimo, ho potuto levarmi vari sfizi, fra cui finalmente questa trasferta spagnola!
    Ho l'obiettivo di chiudere le venti strade più alte d'Europa (mi manca adesso solo Kaunertal) e tutti i colli 2000m europei (me ne mancano ormai una quindicina).
    Dunque inevitabile il passaggio in Andalusia (per i 2000m tondi del Puerto de la Ragua) e Sierra Nevada per il Pico de Veleta (la più alta d'Europa con i suoi 3396m!)

    Arrivo a Malaga in aereo il venerdì pomeriggio (con la mia bici, nessun extra costo per il trasporto con Alitalia) e presa l'auto a noleggio mi dirigo a Cherin dove alle 16.30 inizio l'ascesa del Puerto de la Ragua.
    Un caldo infernale (40°) e strada tutta sotto il sole... Bastano 9km a stendermi al suolo... Fermata, mezzo collasso... Mi siedo per riprendermi e dopo aver bevuto, mangiato qualcosa e aver capito che... ero ancora vivo, riprendo, lasciando perdere il contachilometri e cercando solo di salire senza forzarmi troppo...
    Per fortuna col passare dei chilometri e l'aumentare della quota (con almeno parziale discesa della temperatura) le cose migliorano. Arrivo in cima molto più tardi di quanto avessi pianificato (una volta ripresa l'auto mi aspettavano altri 150km in auto), ma... chisenefrega... [SM=g27985]





    L'unico vincolo (dopo aver avvisato in albergo che sarei arrivato tardi) era di non riuscire a partire la mattina dopo a un orario decente (per riposarmi a sufficienza e al tempo stesso non morire di caldo) per il Pico de Veleta.
    Decido così di posticipare alla domenica la salita e faccio il sabato la visita di Granada ("sede di tappa")...
    Ma la testa era comunque ben fissa al tetto d'Europa.
    La mattina dopo parto alle 6.30 per questa infinita salita.
    Per fortuna la giornata è stata comunque meno torrida, e soprattutto io ero meno sballottato da viaggio e frugale pasto.
    L'ascesa è stata ben preparata, e il buon allenamento e la corretta colazione l'hanno fatta diventare una "normale dura" salita.
    Quello che di normale non ha è invece l'eccitazione e la bellezza di quello che ti circonda... E l'emozione di arrivare a una quota dove ti sembra impossibile essere con una bici da corsa...
    Meraviglioso!
    Così come vedere il Mediterraneo da lassù. Qualcosa di unico e un po' fuori dalla "normale logica" della cima di un colle...









    Avanti il prossimo 2000!!!

    PS: mi spiace per i "francobolli", ma ho scoperto solo ora che shack è diventato a pagamento... [SM=g27985] che altri programmi ci sono per postare le foto?
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    Rickybici
    Post: 274
    Registrato il: 05/09/2007
    Utente Junior
    00 05/08/2014 07:42
    Complimentoni per le due conquiste in terra spagnola.

    Per le foto, come suggerito da Mirko, usa imgur.

    Ciao
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    giocurio
    Post: 447
    Registrato il: 27/07/2005
    Utente Senior
    00 05/08/2014 08:33
    Grazie del suggerimento! Eccole!











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    Rickybici
    Post: 275
    Registrato il: 05/09/2007
    Utente Junior
    00 05/08/2014 09:27
    Così le foto rendono più giustizia ai bei posti che sei andato.

    Certo che la salita al pico de veleta è bella lunga e le pendenze maggiori sono alla fine, complimenti.

    Hai incontrato qualche cristiano in bici sulla ascesa? [SM=g27987] e per l'acqua, ci sono problemi?

    Ciao
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    giocurio
    Post: 448
    Registrato il: 27/07/2005
    Utente Senior
    00 05/08/2014 15:13
    Fino a quota 2450 (32° chilometro di salita...) la strada è ottima e soprattutto c'è la località sciistica di Sierra Nevada per cui è accessibile.
    Chi vuole cimentarsi da lì si trova "solo" gli ultimi 11km di salita... Chiaramente (almeno per me) in questa maniera si perde parte del fascino della gita.
    Detto questo, quei chilometri (chiusi al traffico automobilistico) rimangono complicati sia per il terreno (a tratti pessimo) sia soprattutto per la quota.
    Ho trovato difatti più persone a piedi che non ciclisti.

    Per l'acqua secondo me possono esserci problemi. Come dicevo in una giornata più sfortunata o sbagliando l'orario puoi trovarti a secco nel momento più complicato della salita.
    Fino a 2400 comunque c'è possibilità di rifornimento
    [Modificato da giocurio 05/08/2014 15:14]
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    pierole1
    Post: 477
    Registrato il: 21/09/2006
    Utente Senior
    00 05/08/2014 18:09
    Bel Colpo! Complimenti [SM=g28002]

    ==================================================
    Dopo un bel giro un prosecco fresco non ha prezzo
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    grigua
    Post: 2.116
    Registrato il: 02/01/2008
    Utente Veteran
    00 05/08/2014 19:13
    Pico de Veleta
    giocurio, 04/08/2014 14:21:


    L'ascesa è stata ben preparata, e il buon allenamento e la corretta colazione l'hanno fatta diventare una "normale dura" salita.
    Quello che di normale non ha è invece l'eccitazione e la bellezza di quello che ti circonda... E l'emozione di arrivare a una quota dove ti sembra impossibile essere con una bici da corsa...
    Meraviglioso!


    Che spettacolo!
    E' un mio sogno, che per ora, a dir la verità, ritengo un po' fuori portata ed è destinato a rimanere tale... ma chissà se un giorno...
    Come del resto credo che sia il sogno di molti, se non tutti, gli appassionati di salite: la salita più alta d'Europa!
    E nel leggere della tua conquista immagino la grandissima soddisfazione che devi aver provato.
    Complimenti inoltre per gli altri obiettivi che stai per raggiungere, che testimoniano soprattutto la tua grande passione per la bici.

    [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

    ====================================================

    Un'emozione in più è terra conquistata,
    non possiamo chiedere certezze a questa vita (R.Z.)

    E' il tempo, sai, che ci misura,
    che ci fa uomini o soltanto frenesia (R.Z.)
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    pandicko
    Post: 477
    Registrato il: 06/10/2012
    Utente Senior
    00 05/08/2014 21:26
    giocurio, 04/08/2014 14:21:

    Era da anni che avevo in testa l'ascesa al Pico de Veleta...



    Grandissima impresa! [SM=g28002]
    Complimenti e grz per averla condivisa con noi!


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    giocurio
    Post: 449
    Registrato il: 27/07/2005
    Utente Senior
    00 06/08/2014 09:22
    Re: Pico de Veleta
    grigua, 05/08/2014 19:13:


    Che spettacolo!
    E' un mio sogno, che per ora, a dir la verità, ritengo un po' fuori portata ed è destinato a rimanere tale... ma chissà se un giorno...
    Come del resto credo che sia il sogno di molti, se non tutti, gli appassionati di salite: la salita più alta d'Europa!
    E nel leggere della tua conquista immagino la grandissima soddisfazione che devi aver provato.
    Complimenti inoltre per gli altri obiettivi che stai per raggiungere, che testimoniano soprattutto la tua grande passione per la bici.

    [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]




    Provo a invogliarti:
    1) comunque la gita a Granada vale il viaggio
    2) è una salita che va gestita e organizzata diversamente dalle altre, ma non è necessariamente più ostica di un giro come ne ho letti da tutti mille volte nel forum
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    fricius
    Post: 1.514
    Registrato il: 12/01/2010
    Utente Veteran
    00 21/01/2015 09:27
    Caspita, ci siamo quasi incrociati! Io l'ho fatto il 6 agosto 2014, pochi giorni dopo di te.

    -------------
    Duc in altum!
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    MirkoBL
    Post: 3.469
    Registrato il: 02/08/2007
    Utente Master
    00 21/01/2015 12:31
    Visto che l'avete fatta ed è uno dei miei sogni (che probabilmente rimarrà tale), come va gestita ed organizzata una salita così?

    ******************************

    Ciao Moro...

    9/10/1963 - “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (D. Buzzati)