Era da anni che avevo in testa l'ascesa al Pico de Veleta.
Quest'anno, dopo un po' di stagioni in cui non ho potuto prepararmi moltissimo, ho potuto levarmi vari sfizi, fra cui finalmente questa trasferta spagnola!
Ho l'obiettivo di chiudere le venti strade più alte d'Europa (mi manca adesso solo Kaunertal) e tutti i colli 2000m europei (me ne mancano ormai una quindicina).
Dunque inevitabile il passaggio in Andalusia (per i 2000m tondi del Puerto de la Ragua) e Sierra Nevada per il Pico de Veleta (la più alta d'Europa con i suoi 3396m!)
Arrivo a Malaga in aereo il venerdì pomeriggio (con la mia bici, nessun extra costo per il trasporto con Alitalia) e presa l'auto a noleggio mi dirigo a Cherin dove alle 16.30 inizio l'ascesa del Puerto de la Ragua.
Un caldo infernale (40°) e strada tutta sotto il sole... Bastano 9km a stendermi al suolo... Fermata, mezzo collasso... Mi siedo per riprendermi e dopo aver bevuto, mangiato qualcosa e aver capito che... ero ancora vivo, riprendo, lasciando perdere il contachilometri e cercando solo di salire senza forzarmi troppo...
Per fortuna col passare dei chilometri e l'aumentare della quota (con almeno parziale discesa della temperatura) le cose migliorano. Arrivo in cima molto più tardi di quanto avessi pianificato (una volta ripresa l'auto mi aspettavano altri 150km in auto), ma... chisenefrega...
L'unico vincolo (dopo aver avvisato in albergo che sarei arrivato tardi) era di non riuscire a partire la mattina dopo a un orario decente (per riposarmi a sufficienza e al tempo stesso non morire di caldo) per il Pico de Veleta.
Decido così di posticipare alla domenica la salita e faccio il sabato la visita di Granada ("sede di tappa")...
Ma la testa era comunque ben fissa al tetto d'Europa.
La mattina dopo parto alle 6.30 per questa infinita salita.
Per fortuna la giornata è stata comunque meno torrida, e soprattutto io ero meno sballottato da viaggio e frugale pasto.
L'ascesa è stata ben preparata, e il buon allenamento e la corretta colazione l'hanno fatta diventare una "normale dura" salita.
Quello che di normale non ha è invece l'eccitazione e la bellezza di quello che ti circonda... E l'emozione di arrivare a una quota dove ti sembra impossibile essere con una bici da corsa...
Meraviglioso!
Così come vedere il Mediterraneo da lassù. Qualcosa di unico e un po' fuori dalla "normale logica" della cima di un colle...
Avanti il prossimo 2000!!!
PS: mi spiace per i "francobolli", ma ho scoperto solo ora che shack è diventato a pagamento...
che altri programmi ci sono per postare le foto?