siamo alle solite

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maxtac
00mercoledì 27 dicembre 2006 18:40
i benpensanti fanno forza sui nostri sentimenti per chiedere di azzerare il debito de paesi più poveri, ci chiedono di fare offerte tipo banco alimentare, e poi.... sono loro stessi a sperperare le poche risorse facendosi la guerra...
dal tg com:
Somalia, riprendono gli scontri
Fallisce accordo alle Nazioni Unite


Sono ripresi nel nord della città di Jowhar violenti scontri tra le forze somale islamiche e le truppe governative sostenute dai soldati etiopi. Nelle scorse ore centinaia di soldati hanno perso la vita nelle guerriglia. Intanto il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunito a porte chiuse per esaminare la situazione, non è riuscito a raggiungere un accordo su una dichiarazione che chiedeva il ritiro delle forze straniere.

La città di Jowhar, conquistata dalle truppe etiopiche, è un centro non solo strategico (dista appena 90 km da Mogadiscio) ma di grande valenza simbolica. E' stata infatti la prima capitale provvisoria del Tfg, poi presa dalle Corti dopo che esse avevano conquistato Mogadiscio, strappandola ai "signori della guerra", odiati dalla popolazione per le gabelle che imponevano ad ogni angolo di strada, o quasi. Sul campo la situazione non cambia. Gli etiopici, forti in uomini e mezzi, e coperti dall'aviazione, continuano ad avanzare. Ma gli islamici sono pronti, hanno detto, "a combattere fino all'ultimo uomo", e prospettano una lotta di lunga durata. Atteggiamenti che rischiano di infiammare tutto il Corno d'Africa, a partire dall'Etiopia e di una sua possibile ripresa del conflitto con l'Eritrea.

La diplomazia si muove con forza ma con scarsi risultati. Ma l'Unione Africana, che dovrebbe avere incontri d'emergenza con Lega Araba ed Igad, organismo che raggruppa i Paesi regionali, appare divisa. E l'Onu non in grado di mettere a punto, almeno per ora, una risoluzione unitaria. I Quindici si sono riuniti d'urgenza per oltre tre ore, dalle 21 ora italiana di martedì, dopo che il primo ministro etiopico Meles Zenawi aveva detto che, dal 20 dicembre, i combattimenti tra le forze dei tribunali islamici e quelle del governo nazionale di transizione (Tng), appoggiate dall'Etiopia, avevano fatto più di 1.000 morti e 3.000 feriti. Un progetto di dichiarazione non vincolante presentato dal Qatar, presidente di turno del Consiglio di sicurezza per dicembre, chiedeva all'Etiopia il ritiro "immediato" delle sue truppe e la cessazione di ogni operazione militare in Somalia.

Il testo sollecitava inoltre il ritiro di "tutte le forze straniere" dalla Somalia, "la fine immediata delle ostilità" e la ripresa "senza indugio" dei negoziati di pace. Nonostante numerosi emendamenti, non è stato possibile raggiungere il consenso sul testo. Diverse delegazioni, tra cui quelle di Stati Uniti e Gran Bretagna, erano contrarie al paragrafo che chiedeva che "tutte le forze straniere si ritirino immediatamente dai territori in Somalia e cessino le loro operazioni muilitari in Somalia". Diversi membri del Consiglio di sicurezza hanno fatto notare che le truppe etiopiche sono intervenute su richiesta del governo di transizione somalo.


allora siamo alle solite..... Quindi perchè i paesi più benestanti dovrebbero azzerare il debito di paesi i cui governi sono i primi a sperperare le loro poche risorse? non parlo da menefreghista, ma faccio solo una riflessione...

[Modificato da maxtac 27/12/2006 18.43]

[Modificato da maxtac 27/12/2006 18.45]

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