Tra le valli della Val d'Aosta

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pedra85
00lunedì 19 luglio 2010 21:52
salite e sudore ai piedi del Cervino

La Valle d’Aosta mi manca completamente, ne conosco a malapena la geografia ed è ormai arrivata l’ ora di recuperare questa mia lacuna. C’è solo una persona a cui posso chiedere consiglio, Emiliano, che propone il giro ideale della zona a valle di Aosta. Il programma è da veri salitomani, 118km e 3400m di dislivello con partenza da Chatillon attraverso le più caratteristiche zone valdostane. Siamo io e Marco, con Massimo da Genova che si fermerà in zona per la notte. La giornata è di quelle da bollino rosso, con temperature massime stimate sui 35° ed elevata umidità che crea una fastidiosa foschia a valle.
Partiamo e siamo già in piccola difficoltà, i primi metri sono subito in salita, poi solo grazie ai cartelli stradali riusciamo ad arrivare all’ imbocco di Breuil-Cervinia, una salita non troppo dura ma lunga ben 26km con 1500m di dislivello complessivi. La strada è larghissima e bella, tutta al sole con un fastidioso vento a favore che azzera l’ effetto refrigerante della nostra velocità, purtroppo il traffico è sostenuto e sino a metà salita alterniamo momenti di tranquillità a tratti in cui sembra di essere in tangenziale, il tutto regolato da un semaforo a valle che fa sentire i suoi effetti numerosi km dopo.
A metà salita appare sua maestà il Cervino, la in fondo che ci indica la direzione di questa drittissima strada, con solo qualche occasionale tornante a spezzare il ritmo. Un cartello “Lago Bleu” ci fa capire che siamo quasi alla fine, quando incrociamo una ragazza di Spotorno, con la gioia di Massimo! Arrivati a Cervinia io continuo verso l’ alto, senza sapere dove sarei finito, e gli altri mi seguono incalzando la mia azione sino alla fine dell’ asfalto, tra alberghi e funivie, con la piana di Cervinia in basso e qualche sciatore che ci passa di fianco. Ora dobbiamo scendere in paese, la mia unica protezione al freddo sono i guanti estivi, ma bastano per affrontare i 22° ai 2200m di Località Cielo. Fatichiamo a trovare una fontanella, nonostante ci siano ruscelli ad ogni incrocio, io ne approfitto anche per portare a casa un opuscolo con le salite della Vallèe e per ammirare sua maestà che domina le ripide pareti ed i ghiacciai. Poi facciamo tappa obbligatoria al lago Bleu, che sinceramente pensavamo più grosso, ma che specchia la cima del Cervino sulle sue acque increspate dal vento.

Ultimi tornanti 2km prima di Cervinia

Appena sopra alla foto precedente

Sua maestà il Cervino

Sempre il Cervino

Questo invece è il ghiacciaio che abbiamo visto

Io con il lago Bleu sullo sfondo, ed il Cervino specchiato

La discesa è molto bella, più che altro per la velocità media tenuta e per l’ asfalto sempre ottimo, il contakm supera per diversi minuti i 60kmh e i curvoni sono tutti da mantenere in piega, solo alla fine un forte vento contrario ci mette in difficoltà con delle raffiche che ci spostano di peso, tanto che ormai in paese vengo sballottato in una curva e in un attimo di spaventa stacco il piede dal pedale, senza conseguente però.
Essendo un giro ad anello abbiamo la fortuna di fermarci alla partenza per mangiare e riempire le borracce, perchè il caldo si fa sentire anche se è ancora sopportabile per me (cioè per uno che imposta il condizionatore a 30°…)

Ripartiamo, come in mattinata i primi metri in salita sono terribili, partire a “freddo” è dura… All’ ingresso di S.Vincent, quando comincia a vedersi il Casinò, giriamo verso il Col de Joux, che scollina a 1620m di quota. Siamo grossomodo a metà giro ma la stanchezza si sta facendo sentire, nonostante siamo partiti da 10 minuti ci fermiamo ad una fontana per riempirci le borracce e bere, e col senno del poi questa è stata una sosta indispensabile.
Massimo e Marco rallentano per parlare, io invece accelero dopo aver fatto Cervinia in riserva e attraverso i cartelli delle varie frazioni attraversate vedo la quota salire. Il Joux è una salita discretamente impegnativa, senza pendenze estreme ma molto costante, lunga e con 1km di dislivello, ma la vera difficoltà è data dal caldo, sono rarissimi i punti all’ ombra ed io salgo senza guanti, con la maglietta spalancata e col casco sul manubrio.
Al km 11 mi fermo al bivio verso il Tzecore, aspettando Marco che è poco avanti a Massimo, quindi riprendo a salire lungo gli ultimi interminabili km, che fortunatamente sono meno impegnativi dei precedenti. Al bar del passo mi fermo, rimango con i soli pantaloni per asciugare quel lago che ho addosso fino a che arrivano gli altri, abbastanza provati dalle temperature Sahariane presenti anche a quota 1620.
Ci fermiamo alla fontana che c’è ad inizio discesa, una sosta provvidenziale visto che siamo ormai a secco. La breve discesa ombreggiata ci porta a Brusson, continuiamo sempre in discesa sino a Challand St Anselme, dove avvisato da Emiliano riesco a vedere il bivio semi-nascosto verso il Tzecore. So che ci sono 4km al 10%, ma suppongo (sbagliandomi) che la stima sia per eccesso, infatti ancora prima di uscire dal paese la catena salta sul nostro rapporto più agile, e non lascia quella posizione per 4km. Un ricco bosco ci protegge parzialmente dal caldo sole, ma c’è da soffrire dopo almeno 3000m di dislivello. Dopo 4km si sale ancora, ma finalmente in modo leggero fino al colle Tzecore. E’ finita, o quasi, finalmente!
Il primo tratto di discesa non è il massimo, ma poi arriviamo sulla strada del Joux e li inizia il divertimento, ci sono splendidi tornanti da pennellare e curve che ci fanno sentire dei provetti Valentino Rossi. La sudata è finita, a Chatillon ci sistemiamo prima di una disperata ricerca di un posto in cui mangiare tra Quincinetto e Pont S.Martin, zona in cui pernotterà Massimo.

In totale, 118km e 3400m di dislivello.

La Vallèe a monte di Chatillon, offuscata dalla foschia

Massimo e Marco (sullo sfondo) sulle ardue rampe del Tzecore


Da sinistra: Pedra, Marco, Massimo

-Emiliano-
00martedì 20 luglio 2010 00:13
Ottimo resoconto!...

...e ovviamente bel giro; probabilmente non il più remunerativo in Val d'Aosta ma un "classico" che non può mancare ad ogni salitomane che si rechi da quelle parti.

Peccato che il meteo non vi abbia assistito al 100%, però apprezzo il fatto che quella nuvola antipatica - quando le avete spiegato che vi avevo mandato io! - si sia tolta dalla cima del Cervino a v'abbia fatto scattare la classica "foto-cartolina". [SM=g8119]

Emiliano
CiclistaperCaso@
00martedì 20 luglio 2010 08:18

COMPLIMENTISSIMI a Stefano, Marco e Massimo !!!

Anche per me, la Valle d'Aosta è del tutto sconosciuta.
C'erano già gli splendidi resoconti di OrsoOld, di Emiliano, di Fricius e di chi in questo momento (sorry) mi dimentico.

Ora Pedra, con il tuo mi hai fatto venir voglia di mettere la Valle d'Aosta tra i possibili obiettivi del 2011.

Ciao
orsoold
00martedì 20 luglio 2010 09:26
Sob!
Quanti danni sta producendo il nostro immenso e...”ineffabile” cittadino onorario di Cervinia! [SM=g8077]
Piano piano, sta spedendo mezzo forum alle falde dello scoglio più nobile d'Europa (così lo definì un vecchio alpinista).

Ed il bello che questo anno ha plagiato pure me! [SM=g8081]
Dai lontani tempi della mia gioventù, da quelle parti ci sono tornato pure io, sia pure limitando il mio tragitto al Lago Blu (stupendo - vale il viaggio) evitandomi lo scempio del mio amato e scomparso Breuil, rinominato Cervinia dai cementificatori senza scrupoli e con l'avvallo delle scriteriate giunte valdostane. [SM=g8075]

Naturalmente carissimo Emiliano (so che mi capisci), sto un po scherzandoci su!

Complimenti ai valorosi e arditi (più che arditi direi però “arsi”) Pedra, Marco e Massimo per la fiammeggiante (per via del sole) giornata in un angolo di Vallée tra i più ciclisticamente celebrati.
[SM=g8100]

Adesso che avete "rotto il ghiaccio" (si fa per dire [SM=g8119]) con le montagne valdostane, direi che val la pena riproporvi altre “spedizioni” in angoli fantastici che le montagna offre da quelle parti.
Emiliano, Christian, Fricius e, modestamente, il sottoscritto sapranno bene indirizzarvi.
Ad esempio San Carlo con deviazione sulla Tete d'Arpy – Val Ferret e Val Veny dovete assolutamente programmarvele. “Figate” ciclistiche e paesaggistiche al massimo!
Ciao
Walter [SM=g8119]
-Emiliano-
00mercoledì 21 luglio 2010 14:06
Re:
orsoold, 20/07/2010 9.26:

Sob!
Quanti danni sta producendo il nostro immenso e...”ineffabile” cittadino onorario di Cervinia! [SM=g8077]
Piano piano, sta spedendo mezzo forum alle falde dello scoglio più nobile d'Europa (così lo definì un vecchio alpinista).
Ed il bello che questo anno ha plagiato pure me! [SM=g8081]

...

Ad esempio San Carlo con deviazione sulla Tete d'Arpy – Val Ferret e Val Veny dovete assolutamente programmarvele. “Figate” ciclistiche e paesaggistiche al massimo!
Ciao
Walter [SM=g8119]

Eh già!
Qua, se andiamo avanti così, un eventuale raduno del forum ci tocca organizzarlo a Cervinia, piuttosto che al Nivolet (il che sarebbe una vera e propria "bestemmia cicloturistica"!)... [SM=g8122]

Il secondo giro di cui parli era proprio stato il mio consiglio (con in alternativa il Gran San Bernardo) per chi fosse rimasto anche la domenica nella Vallèe. [SM=g8216]
Però Massimo ha preferito una più blanda salita a Gressoney, dato che era ancora provato dal trittico del sabato...

Emiliano

PS x orsoold: io confermo la mia presenza domattina (22 luglio) in quel del Nivolet (poi, in base al meteo, decido o meno anche per il Teleccio).
christianR77
00mercoledì 21 luglio 2010 15:10


Ad esempio San Carlo con deviazione sulla Tete d'Arpy – Val Ferret e Val Veny dovete assolutamente programmarvele. “Figate” ciclistiche e paesaggistiche al massimo!



Quotone, hai indicato tre luoghi magnifici, personalmente tra i miei preferiti in valle d'aosta, in primis la deviaiozne ad pre de pascal in val veny!

Complimenti e un saluto!
orsoold
00mercoledì 21 luglio 2010 15:19
Per Emiliano,
Non ho nessun dubbio che, meticoloso come sei, hai già osservato il meteo. Incerto recita il sito del Rifugio Chivasso.
Ma...tu riesci anche a sovvertire quei "saccenti" e "boriosi" previsionisti che vanno a spanne, e...magari domani...altro blu Emiliano.
Il problema sono io e quel problemaccio veglia/sonno che mi nega sovente dei risvegli mattutini decenti. [SM=g8092]
Ma è un problema relativo in quanto sarebbero comunque impossibili anche solo 100 metri in compagnia. Il motivo lo sa ormai tutto il forum: ORSOVAM=400 [SM=g8119]
Ti posto la cartina della zona Locana-Nivolet e le previsioni meteo.
Io penso di fare quella nuova salita "estrema" (asfaltata) che va da Locana all'Alpe Cialma partendo (forse) da Ivrea. Ce l'ho nel mirino da tempo. 8 km. circa al 11% medio

Ergo:
Tu fai quello che vuoi fare ed io farò quanto scritto sopra.
Però se tu quando passerai da Ivrea, o meglio ancora quando monterai in bicicletta dalla base di partenza scelta (Locana?), mi chiami al cellulare, in base ai tuoi orari previsti ci metteremo d'accordo dove trovarci, per finalmente conoscerci.
Il numero del mio cell. te lo lascio nella posta del forum.

A domani! Spero!
Ciao!
Walter [SM=g8119]

P.S.
Purtroppo non potrò farti vedere la nuova bici (arriverà a fine mese) [SM=g8161]
Un tuo parere mi avrebbe fatto piacere.






-Emiliano-
00mercoledì 21 luglio 2010 17:21
Alpe Cialma?
Quasi quasi la faccio al posto del Teleccio!
Tanto il Teleccio ha il fascino della durezza, ma l'ho già sperimentata più volte...

Partirò da Locana poco prima delle 8:00 (nel parcheggione potrai così vedere la mia 206CC), in modo da arrivare al Nivolet per le 11:00.
Pensavo di scendere alle 12:00 e di essere in zona Teleccio (o Locana per l'Alpe Cialma, perché no?) per le 13:00.

Il meteo a quel punto è previsto in peggioramento, ma sarò a due passi dall'auto, quindi potrò comunque fare dietrofront.

Magari ti posso raggiungere lungo l'ascesa.
A che ore sarai in zona?...

Emiliano
orsoold
00mercoledì 21 luglio 2010 17:37
A questo punto penso di iniziare l'Alpe Cialma alle 11 circa e finirla alle 13-13.30 (4 km./h. [SM=g8119])
Non so se arriverò in cima perchè l'unico riferimento che ho è derivato da Tracks4Bikers dove seziona tratti al 21%.
Ma mi fido dei suoi errori in sovrastima.
Io...il 21% NON LO FARO' MAI! [SM=g8079]
Cercherò di anticipare il più possibile perchè non voglio farti perdere tempo. E poi una sbevazzata dobbiamo pur farla. [SM=g8100]
Comunque sei libero di fare ciò che vuoi.
Spero tu abbia ricevuto il mio num. di cellulare.
Ciaoooo!
Walter [SM=g8119]

P.S. Alpe Cialma, quota "solo" 1400 e qualcosa (ma il tuo 2000 giornaliero l'avrai già fatto con il Nivolet).
Ci andavo a sciare 45 anni fa ma non guardavo sicuramente le pendenze.
Però ricordo le macchine che si "piantavano".
orsoold
00mercoledì 21 luglio 2010 19:37

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