Recensione di "Astronaut" su Excite - **/5

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Sasso78
00sabato 9 ottobre 2004 01:08
Questa é la recensione di excite musica [SM=g27812]
(su questo link http://musica.excite.it/permalink/189298 si può rispondere)


Voto: 5-
Brani migliori: Finest Hour – Still Breathing

Non fate quelle facce: è l’evento mediatico-discografico di quest’autunno, ed ignorarlo è impossibile. Impresa quasi altrettanto ardua è provare a recensire questo Astronaut isolando le dodici canzoni del cd dal baraccone pubblicitario che si abbatterà sul pianeta tra qualche giorno, all’uscita ufficiale del disco.
Proviamoci.
[...]

E’ sin troppo ovvio ricordare che se non fosse per l’ondata di revival anniottànta che da un paio d’anni rende cool tutto quello che puzza di sintetico, difficilmente i cinque di Birmingham (tornati, come ormai sanno anche i muri, alla loro line-up originaria) avrebbero avuto a disposizione così tanti contanti, dietologi e copertine per una loro uscita. Basti ricordare come solo quattro anni fa l’ultimo album in studio della band, Pop Trash (e mai titolo fu più adatto) passò, per loro fortuna, praticamente inosservato.

Tuttavia il revival di cui sopra ha per i nostri anche un rovescio della medaglia non indifferente: il fatto che le nuove band che si ispirano in generale a quel periodo (Franz Ferdinand, Interpol, The Rapture) o che a molti ricordano proprio gli stessi Duran (The Killers) hanno negli ultimi due anni fatto uscire dei lavori al cui confronto questo Astronaut diventa microscopico.

Astronaut, a dispetto del suo titolo, è un disco che non decolla praticamente mai. Ci hanno anche provato a mettere come prima traccia il singolo di lancio (Reach Out For The) Sunrise, ma la canzone parla da sè: debole e scontata, pallida copia dei bei tempi andati. E se il primo singolo dà questa impressione, potete benissimo figurarvi il resto.

Si va avanti canzone dopo canzone con la remota speranza che la prossima sia meglio, speranza che va a sbattere contro una serie di motivi insipidi, con il vuoto lasciato da Warren Cuccurullo (sacrificato sull’altare dell’amarcord) che piano piano diventa una voragine, e con la voce di Simon Le Bon che di brano in brano galleggia stanca e sempre uguale a se stessa.

Gli unici due episodi al di sopra della desolante media arrivano dopo una mezz’ora buona, rispettivamente alla traccia 8 e alla 12: una semplice ed elegantissima Finest Hour che sembra arrivare dritta dritta da Notorious, e la finale e cupa Still Breathing (quando si dice l'ironia dei titoli… tra i quali troviamo anche una malaugurante Point Of No Return) in cui Le Bon e soprattutto Andy Taylor alla chitarra, con un arpeggio darkeggiante semplice ma efficace, escono finalmente fuori dall’anonimato.

La nostalgica speranza di sentire finalmente un seguito degno del gioiellino pop Wedding Album del ’93 (ultimo episiodio della storia dei Duran degno di nota) sotto sotto c’era tutta, e vederli ancora in giro, ammettiamolo, in fondo fa ancora piacere a tanti, ma l’atteso miracolo non c’è stato.

A dirla tutta, non è stato nemmeno lontanamente sfiorato.

Antonio Casillo


che dire?cosa ne pensate?

Tiger Tiger
00sabato 9 ottobre 2004 01:17
L'avevo letta e c'ero rimasto male...
Mi sembra davvero che il recensore fosse leggermente prevenuto se già al primo ascolto (come dice lui stesso) trova tutto così tristemente banale e scontato...

Peraltro devo ammettere che anch'io a Londra, al concerto, ero rimasto un po' deluso da Sunrise, che al primo ascolto non mi aveva convinto per nulla...
Devo dire, però, che col tempo ho cominciato ad apprezzarla di più e anche se non la ritengo, comunque, all'altezza dei brani migliori dei Duran, ora continuo ad ascoltarla... ci sarà un motivo...

[Modificato da Tiger Tiger 09/10/2004 1.18]

Sasso78
00sabato 9 ottobre 2004 01:25
Secondo me é partito prevenuto,ma forse su certe cosa può avere ragione.Per me Sunrise é effettivamente un pò debole come singolo di apertura,ma é molto orecchiabile e dopo qualche ascolto rimane bene impressa.Non é certo un classico,ma fa presa sul pubblico e per la pubblicità della Tim va benissimo!Ho ascoltato l'album dei Killers come il tipo consiglia e non é affatto male,ma non mi pare abbia molto a che fare con i Duran.Inoltre Astronaut non é certo da meno.
vertigoblu
00lunedì 11 ottobre 2004 02:30
classica recensione piena di pregiudizi
recensione doc ,sullo stile di chi i duran non li ha mai potuti vedere ne sopportare,e trita di luoghi comuni e banalità gratuite.un esempio lampante è il dire che il nuovo album e la loro reunion edcil successo che ne conseguirà è frutto soltanto del boom del revival anni 80.se osse così semplice,artisti dimenticati da tempo tipo howard jones per non dire gli spandau tornerebbero di corsa a riproporsin realtà fai il pieno alla wembley arena o rientri in classifica solo se hai delle belle song.per cui lasciate lo sfigato recensore di excite a sfogare il suo livore per il boom di astronaut.

ciao
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