Pro Patria (e Kubala)

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skov79
00sabato 26 febbraio 2011 16:02

Come già visto per il Catanzaro, ci sono diverse squadre in difficoltà societarie (basti solo vedere le decine di punti di penalizzazione inferte loro in serie A (Bologna), in B (Ascoli), e nelle serie minori (alcuni club hanno subito penalizzazioni anche di 10 punti). Tra tante difficoltà mantiene comunque il secondo posto nella sua categoria (e i giocatori non vedono lo stipendio dal 7 mesi, come dicevano oggi a Dribbling) una società a dir poco storica del nostro calcio: la Pro Patria. Vediamo chi ha indossato tra gli stranieri una maglia tanto gloriosa…
Inizio subito col grande Laszlo Kubala, perché questo immenso giocatore ha vestito la maglia della Pro Patria seppur solo in amichevoli e riporto qui la storia (tratta da wikipedia, ma controllata anche su altri siti e rispondente al vero…) della parentesi bustocca (di Busto Arsizio) del grande Kubala…
“Kubala nella primavera del 1946 lasciò gli ungheresi del Ferencváros passando allo Slovan Bratislava in Cecoslovacchia, nazione di cui i suoi genitori erano originari, pertanto ebbe anche la possibilità di giocare in nazionale come calciatore naturalizzato, collezionando sei presenze. Il 14 dicembre 1947 a Bari, ebbe il suo primo contatto diretto con l'Italia, per un'amichevole tra Italia e Cecoslovacchia (3-1), dove impressionò tutti per il suo enorme talento, a dispetto di un fisico non eccelso, e venne subito avvicinato dagli emissari di più importanti club italiani. L'ingaggio saltò per l'alta cifra richiesta dal club di appartenenza e per motivi inerenti alla situazione politica che si era creata con le nazioni dell'Europa dell'Est dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Lo Slovan Bratislava non era una squadra del livello desiderato, nel 1948 tornò così in Ungheria, per giocare nel Vasas Budapest, ma, mal sopportando il regime comunista instaurato nel paese magiaro[senza fonte], decise di abbandonarlo definitivamente, dopo aver vestito anche la maglia della nazionale. Con il passare dei mesi il regime si andava facendo sempre più duro e Kubala venne inquadrato militarmente nella "Legione Rossa". A marzo del 1949 chiese ed ottenne il trasferimento ai reparti di confine dove, vestito con l'uniforme militare, passò di notte in Austria come clandestino a bordo di un camion di esuli in fuga. Da Vienna passò quasi subito in Svizzera, dove venne contattato dalle maggiori squadre europee. La Pro Patria, tramite i suoi connazionali Turbekey e Viney che vestivano la maglia biancoblù, poteva contare su un canale privilegiato ed il presidente Peppino Cerana diede ai due il compito di convincere Kubala ad accettare la corte dei tigrotti, cosa che avvenne in poco tempo, bruciando sul tempoInter, Milan e Juventus, ma in particolare il Torino del presidente Ferruccio Novo, che contava fortemente di portarlo in granata. Cerana e Novo trovarono comunque un accordo per il quale Kubala, in attesa del via libera dalla Federazione ungherese, avrebbe giocato alcune partite amichevoli con il Grande Torino, cosa che però non avvenne mai perché l'asso magiaro, invitato per la trasferta di Lisbona, dovette rinunciare per una malattia del figlio[senza fonte], salvandosi così dalla tragedia di Superga. La fuga di Kubala dall'Ungheria venne mal digerita dal regime comunista, che tramite la Federazione calcistica magiara lo fece squalificare a vita per aver rotto il contratto con la sua squadra del Vasas di Budapest, accusandolo anche di essersi sottratto al servizio di leva e di espatrio clandestino. Nel frattempo, era così sicuro di poter giocare in campionato con la maglia biancoblù della Pro Patria che nell'aprile del 1949 si fece raggiungere dalla moglie e si stabilì a Busto Arsizio con i suoi due connazionali Viney e Turbeky. Si allenava regolarmente con i tigrotti, in attesa che venisse regolata la sua posizione per giocare in campionato con la dirigenza bustocca che tentava ogni via diplomatica per fare annullare o quanto meno ridurre la squalifica, compreso ingenti forniture di stoffe, inviate personalmente dal presidente Cerana ai dirigenti della Federazione ungherese, facendo pressioni anche con il PCI del tempo. Il suo impegno era quindi limitato alle amichevoli, dove con Angelo Turconi, Emidio Cavigioli e Lelio Antoniotti deliziava gli spettatori che giungevano anche da Milano e dalla Svizzera per vederlo giocare. In particolare sono da menzionare alcune partite organizzate proprio in territorio elvetico e quella con la Juventus il 5 settembre 1949. Mentre il campionato prendeva il via continuarono incessanti le pressioni sulla Federazione ungherese ed alla FIFA, ma non si avevano risposte. Considerato l'impasse della federazione italiana con quella ungherese, l'ex giocatore del Barcellona Pepe Samiter, manager degli azulgrana del tempo, prese la palla al balzo e verso la fine di novembre del 1949, forte dell'amicizia personale con il dittatore Francisco Franco, riuscì a procurare a Kubala la nazionalità spagnola, grazie anche ad influenti appoggi governativi. La squalifica gli venne ridotta ad un anno, praticamente quello passato a Busto Arsizio, così poté ritornare subito a giocare, facendo le fortune del Barcellona. Alla Pro Patria, che vide andare in frantumi un grande sogno, rimase solo un simbolico rimborso spese ed un'amichevole disputata con i catalani a Busto; un misero indennizzo arrivò tempo dopo anche al Vasas…Una storia tanto triste quanto affascinante…anche perché una volta al Barcellona, Kubala in 10 anni dal 51 al 61 ha siglato la bellezza di 131 reti in 186 partite, poi passò all’Espanyol e chiuse la carriera allo Zurigo. Vanta anche gol e presenze con 3 nazionali diverse, vista la sua vita movimentata, dal punto calcistico e non: con la maglia della nazionale cecoslovacca vanta 4 reti in 6 incontri, con la maglia della nazionale ungherese 3 presenze e con quella spagnola 11 reti in 19 incontri. Iniziò poi ad allenare: prima il Barca, poi l’Espanyol, Zurigo, Toronto Falcons in Canada, Cordoba, la nazionale spagnola per 11 anni dal 69 al 1980, ancora il Barcellona, l’Al Hilal, il Real Murcia, il Malaga, l’Elche, nel 92 per un breve periodo nuovamente la nazionale spagnola e infine la nazionale paraguaiana…morì, causa l’Alzeheimer, nel febbraio del 2002 e l’annuncio della sua morte fu dato durante una conferenza stampa per il nuovo tecnico del Barca da Van Gaal in persona. Insomma…figure del genere sono davvero uniche…
Ritornando alla Pro Patria…hanno vestito questa maglia i seguenti stranieri:
-Simon Barije: gambiano, alla Pro Patria nel 2008-09 con 31 presenze e oggi al Monza
-Washington Cacciavillani: uruguaiano, alla Pro Patria dal 55 al 57 con 3 reti in 31 presenze
-Lucas Correa: argentino, alla Pro Patria nel 2008-09 con 12 reti in 27 presenze e oggi al Varese
-Mohamed Fofana: francese, alla Pro Patria nel 2008-09 con 11 reti in 26 presenze, oggi alla Spal
-Tibor Garay: ungherese, alla Pro Patria nel 48-49 con 11 presenze
-Josè Giarrizzo: argentino, alla Pro Patria nel 54-55 con 11 presenze
-Norbert Hofling: rumeno, alla Pro Patria dal 52 al 55 con 31 reti in 119 presenze; l’ha anche allenata nel 1980-81
-Svend Jorgen Hansen: danese, alla Pro Patria nel 52-53 con 12 presenze
-Andras Kuttik: ungherese, alla Pro Patria nel 24-25
-Ichekuchwu Kalu: nigeriano, alla Pro Patria nel 2003-04 con 4 reti in 28 presenze, oggi al Chiasso
-Theofilos Karassavvidis: greco, alla pro Patria nel 2002 con 7 presenze
-Wim Lakenberg: olandese, alla pro Patria nel 50-51 con 4 reti in 18 presenze
-Vedin Music: bosniaco, alla Pro Patria nel 2008-09 con 1 gol in 32 presenze, oggi svincolato
-Radek Petr: ceco, alla Pro Patria nel 2008-09 con 2 presenze, oggi all’Eupen
-Guillerme Do Prado: brasiliano, alla Pro Patria nel 2008-09 con 7 reti in 14 presenze, oggi al Southampton
-Benjamin Santos: argentino, alla pro Patria dal 51 al 53 con 4 reti in 25 presenze
-Thomas Som: camerunese, alla Pro Patria nel 2009 con 7 presenze e oggi al Pergocrema
-
mostro77
00venerdì 25 marzo 2011 01:01
barije è italiano se non sbaglio
=RuiBarros=
00sabato 26 marzo 2011 18:49
Re:
mostro77, 25/03/2011 01.01:

barije è italiano se non sbaglio




Per la precisione ha da madre italiana e padre gambiano e quindi ha la doppia nazionalità e come nazionale ha scelto di giocare col Gambia visto che in Italia ci sono circa 1000 terzini sinistri meglio di lui! [SM=g27987]
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