Paradossi climatici Ma che caldo fa
Roma, 16. Fa caldo, molto caldo. Invece no: fa freddo, molto freddo. Il clima, nonostante i tentativi di sviluppare modelli sempre più complicati per spiegarne le tendenze, continua a seguire regole piuttosto semplici. Quindi, se in una parte del pianeta le temperature sono alte - come è normale che avvenga in estate - in altre zone della Terra la stagione invernale porta con sé i suoi inevitabili rigori. L'Europa boccheggia per l'ondata di calore, giunta peraltro dopo una primavera e un inizio d'estate particolarmente piovosi e rigidi. Ma sarà poi vero che - come ha ieri affermato il National Climatic Data Center di New York - i primi sei mesi di quest'anno sono stati i più caldi in assoluto dal 1880? Questo tipo di notizie invade i media in concomitanza di ogni picco climatico, insieme agli immancabili consigli dei nutrizionisti per limitare i dannosi effetti della calura. Non sorprende quindi che nell'altro emisfero i mezzi di comunicazione informino come l'inverno australe stia raggiungendo livelli di freddo ritenuti eccezionali. Nella stazione di ricerca antartica tedesca "Neumayer" sarebbero state registrate temperature senza precedenti, inferiori ai 50 gradi sotto zero. Poi, tra le righe, si legge che 29 anni fa - quando di mutamenti climatici nemmeno si parlava - era andata peggio. E a ben poco serve il fatto che gli stessi scienziati tedeschi facciano presente che il fenomeno non possa essere ritenuto straordinario, ma vada inserito in un normale quadro di alternanza climatica regionale. Ormai il meccanismo è stato innescato: nell'emisfero sud i media traboccheranno di notizie sugli eccezionali rigori invernali, insieme agli inevitabili consigli dei nutrizionisti. Per proteggersi dal freddo.
(©L'Osservatore Romano - 17 luglio 2010)