Origini delle rappresentazioni artistiche

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Hareios
00domenica 20 novembre 2005 23:54
Circa 4 milioni di anni fa, nel periodo detto Pliocène, compaiono sulla terra i primi ominidi, ovvero primati capaci di mantenersi in posizione eretta. Da questi ominidi, dopo un lento processo di evoluzione, si arriverà all'homo sapiens (250'000 anni fa), il nostro diretto antenato.
Il passo decisivo verso la civiltà si compie quando l'uomo comincia a produrre i primi utensili di pietra: è l'inizio del Paleolitico (dal greco palaiòs, "antico", e lìthos, "pietra"), la prima epoca storica in cui l'intelligenza umana abbia lasciato traccia di sè.

Della vita spirituale dei primi uomini possiamo solo immaginare che provassero sentimenti semplici come l'amore per la prole, la paura dell'ignoto, l'odio per i predatori, l'eccitazione durante la caccia e così via. Quasi sicuramente essi credevano in una forma di vita dopo la morte, per cui dedicavano molta attenzione alla sepoltura dei defunti e praticavano una sorta di riti magici.
Appunto ai rituali magico-propiziatori sono legate le prime forme di produzione artistica, che compaiono dopo il 40'000 a.C. Si tratta di sculture in pietra, osso o avorio, di pitture eseguite su ciottoli oppure sulle pareti delle grotte, graffiti: opere diverse tra loro ma con un comune significato simbolico.
Con il disegno e la scultura, compiendo cioè l'atto di rappresentare la realtà, l'uomo primitivo tenta di proteggersi dagli eventi negativi e incomprensibili (come la morte o violente manifestazioni della forza della natura) e di propiziare quelli positivi (come una nascita o una buona caccia).

non a caso fra i manufatti artistici più antichi ci sono numerose statuette che rappresentano figure femminili nude dette steatopigiche (dal greco stèar, "grasso", e pyghè, "glutei"), con i seni, il ventre e i glutei molto accentuati.
Uno degli esempi più significativi proviene da Willendorf (Austria) d è caratterizzato da forme incredibilmente abbondanti e da un folto casco di riccioli che nasconde il volto.

La funzione di queste statuette, chiamate scherzosamete Veneri, era di rappresenatre la donna come madre feconda, propiziando il ripetersi del concepimento. in molte Veneri il carattere materno è evidenziato dalla posizione delle mani che proteggono i seni, parte del corpo che alimenta la vita.

la Venere di Willendorf

[Modificato da Hareios 08/01/2006 17.29]

Hareios
00lunedì 21 novembre 2005 22:14
Le figurazioni parietali
Legate ai rituali magici che accompagnavano la caccia sono anche le pitture e le incisioni eseguite sulle pareti delle caverne, giunte fino a noi grazie all'ambiente chiuso e protetto del sottosuolo.
Le pitture sono eseguite con sostanze naturali come il carbone e diversi estratti vegetali, probabilmente applicati con un "pennello" di pelo.
Tutte le figure riproducono gli animali, talvolta gli uomini, in loro atteggiamenti caratteristici, frutto dell'osservazione attenta del cacciatore che spia la sua preda fino a conoscerne abitudini e movimenti.
Come per le Veneri, non vi possono essere dubbi sulla funzione magico-propiziatoria di queste pitture.
L'animale disegnato, talvolta già trafitto, prefigura la cattura dell'animale vero; nella mente dell'uomo del Paleolitico realtà e rappresentazione finivano per coincidere.

Esempio forse più significativo di queste caverne è la grotta di Lascaux, in Italia sono famose le grotte dell'Addaura (Palermo).

Incisione dalla grotta dell'Addaura.


[Modificato da Hareios 08/01/2006 17.26]

Hareios
00giovedì 24 novembre 2005 23:02
La prima espressione di un'esigenza estetica: la ceramica
Il mutamenti del Neolitico (introduzione dell'allevamento e dell'agricoltura ecc.) non potevano non lasciare traccia nelle arti figurative.
Scompaiono infatti le pitture parietali e nasce la ceramica, una tecnica completamente nuova, che consiste nel creare recipienti di argilla cotta per bere, mangiare e così via.
Quasi subito gli uomini del neolitico sentono il bisogno di rendere gradevoli alla vista i vasi, con forme elementari di decorazioni geometriche: linee rette e ondulate, croci, linee a zig zag ecc.
Per la prima volta nell'uomo si individua un'istanza estetica: egli compie cioè un'operazione non per finalità pratiche ma per il proprio piacere, e questo rappresenta un progresso essenziale sulla via della civiltà.
Col passare del tempo il senso estetico si svilupperà fino a diventere una vera e propria ricerca formale.

[Modificato da Hareios 25/11/2005 14.42]

Hareios
00venerdì 2 dicembre 2005 22:25
Una simbologia ancora misteriosa: menhir e dolmen
Alla fine del Neolitico, fra il 4000 ed il 1500 a.C., diventano comuni in molte località dell'Europa monumenti di tipo megalitico, come i menhir (da men, "pietra", e hir, "alto", in lingua celtica) e i dolmen (da tol, "tavola", e men, "pietra").
I menhir sono grandi blocchi di pietra confitti verticalmente nel terreno in lunghe file, i dolmen sono elementari strutture architettoniche costituite da due o più sostegni verticali su cui poggia una grande lastra piatta.
La loro funzione non è chiara, al di là della generica certezza che siano da connettere alla sfera magico-religiosa, ma è evidente che le popolazioni che li hanno innalzati attribuivano loro un grande valore.
Lo sforzo necessario per lavorare, trasportare e sistemare i blocchi, quasi sempre del peso di molte tonnellate, dovette essere enorme in rapporto alle capacità tecnologiche dell'epoca.
Simili imprese richiedevano l'impegno di molti membri della comunità per mesi o addirittura per anni, e si trattava di uomini sottratti con sacrificio all'agricultura ed alle altre occupazioni quotidiane.


un menhir



un dolmen


Il circolo megalitico di stonehenge
Per Stonehenge è stata utilizzata una particolare roccia azzurra provaniente da una località del Galles. Per darvi una idea della fatica che è costata trasportare le pietre sappiate che questa località dista oltre 300 chilometri dalla piana di Salisbury (dove si trova il circolo di Stonehenge)

[Modificato da Hareios 08/01/2006 17.28]

[Modificato da Hareios 04/08/2006 22.30]

smea37gollum
00venerdì 9 dicembre 2005 17:23
molto interessanti queste tue trattazioni, continua a postarle!!! [SM=x278629]
Hareios
00domenica 18 dicembre 2005 20:02
Le incisioni rupestri
Tipiche del Neolitico sono anche le incisioni rupestri.
Osservando le incisioni deduciamo che i loro creatori erano contadini e allevatori: infatti rappresentano animali da allevamento, aratri, capanne, armi (ecc.) e talvolta anche simboli rituali. Tali incisioni sono praticate con punzoni di pietra o di metallo direttamente sulla superficie rocciosa, esse hanno un carattere stilizzato, molto lontano dal naturalismo delle pitture paleolitiche. Ed è proprio per questo che sono importanti. Poichè la loro apparente primitività è il simbolo in realtà di un progresso intellettuale, poichè gli uomini sono ora in grado di rappresentare oggetti non semplicemente imitandoli, ma attraverso forme simboliche, che sono il frutto di un ragionamento razionale.
In poche parole l'uomo rappresenta l'oggetto così come lo immagina, non più così come lo vede.







[Modificato da Hareios 08/01/2006 17.24]

Hareios
00mercoledì 28 dicembre 2005 22:29
Le civiltà urbane
Premessa
Qui si passa dalla preistoria alla storia. Qui si parlerà di costruzioni gigantesche, molto più complesse nella loro struttura di qualunque circolo megalitico. Con questo era mia intenzione dire che sarebbe probabilmente più giusto aprire un nuovo post per l'argomento ma, considerando il fatto che non era mia intenzione aprire tanti post in evidenza e che, in fin dei conti, considerando la storia umana, questi straordinari complessi architettonici sono da considerarsi come "origine", procederò di continuo.
Approfitto per augurare a tutti (se mai qualcuno leggerà questo post) un buon capodanno e un buon 2006, dato che non potrò farlo in seguito.


La prima civiltà urbana della storia è quella dei sumeri, che creano città stato indipendenti (Ur, Nippur, Uruk...). L'indipendenza delle città sumeriche termina poco prima del 2300 a.C., quando gli accadi, una popolazioneguidata da un re quasi leggendario di nome Sargon (2334-2279 a.C. [ma che ci frega di questa data, peraltro palesemente letta or ora da un libro? Semplice, era per dare un certo tono al post, non so se è chiaro...].
Fatta questa introduzione si può iniziare a parlare dell'architettura sumero-accadica (non avrei mai pensato che sarei finito in questo modo, di sera, sotto le feste, invece di divertirmi a parlare dell'architettura sumero-accadica [SM=x278631] ).
In Mesopotamia non ci sono montagne da cui cavare la pietra nè foreste per il legname; pertanto i sumeri e gli accadi si servirono dell'argilla, che si trova ovunque, in quantità praticamente illimitata e costa pochissimo. Il processo da cui si ricavavano i mattoni era semplice: si faceva seccare l'argilla al sole, in seguito i mattoni venivano uniti tra loro con un impasto di fango e paglia. Praticamente tutti gli edifici erano edificati in questo modo (persino le mura! Non mi sorprendo che si siano fatti conquistare da Sargon che, come vi farò vedere un giorno o come già sapete, è uguale a Bin Laden).
Ovviamente la relativa fragilità di questo materiale impone pareti spesse, molto spesse, poco elevate e prive di finestre, perciò gli ambienti sono sempre disposti intorno a cortili da cui traggono l'illuminazione. Tuttavia c'è un unico tipo particolare di edificio, un tempio, che si allontana da questo (raccapricciante) schema: la ziqqurat. In pratica la ziqqurat è una torre a tre o cinque gradoni con un piccolo santuario alla sommità, che i sumeri pare concepivano come una grossa scala grazie alla quale il dio poteva scendere in terra e risalire in cielo a suo piacimento [SM=x278641] .
La più antica ziqqurat conservata è quella del dio Nannar, costruita attorno al 2100 a.C., in origine alta più di 25 metri.
All'epoca l'altezza di questi edifici impressionava tanto i popoli vicini, come ci dimostra il racconto ebraico della Torre di Babele.


La Ziqqurat del dio Nannar


P.S.
Mi dispiace che spesso le immagini siano piccole o poco chiare, ho delle difficoltà a trovarne di buone. Se qualcuno conosce per caso una buona fonte può dirmelo, ne sarei grato.

[Modificato da Hareios 28/12/2005 22.35]

[Modificato da Hareios 28/12/2005 22.38]

[Modificato da Hareios 08/01/2006 17.22]

smea37gollum
00domenica 8 gennaio 2006 10:09
piuttosto le immagini sono scomparse!!!! nen è mica che le hai cancellate dal file manager?!?!?!? [SM=x278682]
Hareios
00domenica 8 gennaio 2006 16:36
Re:

Scritto da: smea37gollum 08/01/2006 10.09
piuttosto le immagini sono scomparse!!!! nen è mica che le hai cancellate dal file manager?!?!?!? [SM=x278682]





Oddio...le devo rimettere tutte....io ricomincio a bere... [SM=x278680]
smea37gollum
00martedì 10 gennaio 2006 22:09
Re: Re:

Scritto da: Hareios 08/01/2006 16.36




Oddio...le devo rimettere tutte....io ricomincio a bere... [SM=x278680]



[SM=x278639] [SM=x278639] [SM=x278639]

per risolverlo fai così, o ti crei infiniti altri account (per esempio se vedete qualche immagine postata da uno "smea38gollum" o da uno " smea39gollum" non vi insospettite [SM=x278632] ) oppure usi imageshack
Hareios
00martedì 10 gennaio 2006 23:03
Caratteri celebrativi dell'arte sumero-accadica
L'arte dei sumeri è strettamente legata alla sfera religiosa.
Le sue manifestazioni più tipiche sono le piccole statue votive che rappresentano i fedeli in preghiera nei templi, solitamente scolpite in un alabastro molto tenero, "gessoso", con inserti di madreperla e pietre dure. Si trovano sia in forma stilizzata che in forma realistica. Una delle più famose rappresenta il funzionario Ebih-ili in preghiera, coperto da una lunga gonna di montone, che costituiva l'usuale abito civile dei sumeri, a quanto pare, le mani giunte e gli occhi, enormi in proporzione al resto del corpo, fissi sulla statua della dea Ishtar (la divinità mesopotamica della guerra), nel cui tempio è stata rinvenuta.

Più rare sono le stele in pietra, commissionate dai sovrani per divulgare gli atti di governo e commemorare le imprese militari: tra le poche spicca per importanza la cosidetta "Stele degli avvoltoi", che costituisce il primo esempio di narrazione per immagini della storia umana (rappresenta una vittoria militare).
Altrettanto rari sono i gioielli e le opere a intarzio, che utilizzavano l'oro e i lapislazzuli importato, pare, dalle montagne Afghane, oggetti raffinati e altamente costosi, riservati alle famiglie regali e alla casta sacedortale.
Il più celebre di tali oggetti è lo stendardo di Ur (scoperto nel 1922), una tavoletta di legno intarsiata, con un lato dedicato alla guerra (carri che travolgono i nemici, soldati in marcia, prigionieri...) e l'altro alle celebrazioni per la vittoria (il re al banchetto, il trasporto del bottino...).

L'arte accadica si differenzia da quella sumerica per il suo carattere più ufficiale e solenne, legato ad una concezione assoluta del potere regale. "La testa di Sargon", rappreseta il capolavoro dell'arte accadica.


Lo stendardo di Ur





La Testa di Sargon (pare Bin Laden?)

[Modificato da Hareios 10/01/2006 23.08]

Hareios
00domenica 22 gennaio 2006 21:53
Babilonesi e Assiri
Poche parole sull'arte di questi due popoli:

Gli Assiri sono un popolo fortemente militarizzato e anche l'arte ne riflette il carattere fortemente bellicoso.
Ogni espressione artistica infatti è rivolta alla celebrazione della potenza del sovrano e dello stato: i palazzi reali reali, per esempio, sono concepiti come fortezze.

I Babilonesi riprendono in sostanza l'arte sumerico-accadica, aggiungono però l'elemento delle decorazioni pittoriche, ralizzate con colori vivaci.


Detto questo il prossimo argomento sarà l'Egitto, assai più interessante di ciò che ho malamente trattato in queste ultime pagine.
Hareios
00venerdì 4 agosto 2006 22:57
Per quanto siano passati praticamente sette mesi dal mio ultimo post, sono intenzionato a finire il lavoro. Pertanto i post saranno più brevi e quindi inevitabilmente meno esatti; tenterò di dare risalto alle singole opere, ricercando immagini, che saranno precedute dalla breve/issima spiegazione generale.


L'Egitto


La civiltà egizia si sviluppa su un lunghissimo arco di tempo, da IV millennio al I secolo a.C.; di contro, la sua arte conosce un'evoluzione molto lenta, per il carattere di sacralità di cui è investita.
Il linguaggio artistico è di tipo simbolico e intellettuale: l'arte costituisce una sintesi dell'esperienza percettiva.
L'archittetura è sopratutto al servizio del culto dei morti: le piramidi ne sono l'espressione massima. Esse si evolvono dalla tomba a mastaba (una cappella trapeziodale sotto la quale si trova la camera sepolcrale), su influsso delle ziqqurat babilonesi.
A partire dal XV secolo a.C., le tombe reali divengono sotterranee e sorgono i grandi complessi templari.
La pittura rappresenta la realtà secondo un procedimento convenzionale e antinaturalistico, per il carattere magico e sacrale che le è attribuito.
In scultura, nonostante un procedimento di costruzione razionale delle figure, si ricerca la somiglianza con il modello, poichè la statua ne costituisce una sorta di "doppio".
Una parentesi nella storia dell'arte egizia è costituita dal periodo amarniano, quando per volere del faraone Amenophis IV la religione diviene monoteista. A esaltazione della potenza divina, la raffigurazioni del mondo umano divengono fortemente naturalistiche, in modo da sottolinearne la debolezza e l'imperfezione.
Con il successore Tutankhamon viene ripristinato il culto politeista e anche l'arte torna al linguaggio tradizionale. Ma ormai si assiste a una sua cristallizzazione in chiave nostalgica, che la porta a esaurirsi, fino a confluire in quella ellenistica.

[Modificato da Hareios 04/08/2006 22.58]

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