Oggi pomeriggio mi sono preso la briga di salire qui facendo una ricognizione fotografica nei minimi particolari. Una ascesa molto breve (circa 2 km) ma di una durezza estrema. Colico, graziosa località turistica sulla sponda lecchese del lago di Como ha nel suo territorio un vero e proprio muro che a mio parere può far gola a organizzatori di gare ciclistiche: Robustello - Acqua la Fevra, questo il nome della località in vetta a questa salita ai piedi del Monte Legnone, una delle massime cime delle Alpi Orobie, tra Lario, Bassa Valtellina e Valchiavenna. In realtà è una zona boschiva, attraversata dal torrente Inganna dove sono presenti una trattoria ed una bella area pic-nic ad una altitudine di 452 metri.
La salita inizia in località Stallone, presso la zona industriale di Colico, venendo dal centro del paese si svolta secchi a destra e si inizia a salire con una pendenza intorno al 5%. Dopo 300 metri si prende una doppia curva sinistra - destra dove le pendenze aumentano visibilmente, intorno al 10%, infine dopo un'altra doppia svolta si imbocca Via Chiaro, nella frazione di Curcio: la strada si restringe e le pendenze volano fin oltre il 15% toccando la massima del 17-18%. Alcune semicurve interrompono alcuni drittoni interminabili e si giunge infine nel bosco, le ville finiscono e si è ormai sulla montagna, ma le pendenze sono sempre intorno al 15%. Alcune impegnative curve e dopo un parcheggio sulla destra si arriva alla cima di Robustello: qui c'è una discesa che conduce al torrente che al momento è da attraversare come un vero e proprio guado alto circa 5 cm (anche se in certi periodi è secco) a fianco di una piccola cascata.
La discesa verso il centro di Colico è più tecnica: ci sono molte curve in mezzo alle case, attraversando la frazione di Villatico, nel primo km la strada è sempre ripida (15%) ma dopo la chiesa di Villatico la sede stradale è ampia e si scende al 6-7%: in poche centinaia di metri si giunge alla fine della discesa, in Via Nazionale.
Ecco le immagini della mia ricognizione:
1) Inizio salita, svolta in Via Stallone
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2) I primi 300 metri abbastanza facili
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3) Prima svolta importante e le pendenze aumentano
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4) La curva a destra che porta all'inizio del muro
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5) Inizia il tratto duro, pendenze oltre il 15% e la strada si restringe
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6) Uno dei tratti più ripidi prima di entrare nel bosco
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7) Si entra nel bosco
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8) La cascata e l'attraversamento del Torrente Inganna, visti dal "GPM".
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9) Cartelli di vetta
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L'unico problema è l'impraticabilità di transito per bdc nell'attraversare il torrente in vetta: Se si dovesse passare di li in una corsa ciclistica (di qualsiasi categoria) andrebbe messo un ponte (anche provvisorio) o addirittura asfaltare il tratto (soluzione meno opportuna). E' una salita inedita della quale credo si debba tener conto moltissimo.
Lascio a voi i pareri e le considerazioni