IL LIBRO SIGILLATO

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claudio.41
00domenica 15 aprile 2007 21:59
IL LIBRO SIGILLATO

Apocalisse 5




Fu in un tempo di grande afflizione, sofferenze e perplessità che l'Apostolo Giovanni, esiliato in un isola deserta affinchè non predicasse più il suo Signore, ebbe la pienezza della Rivelazione di Gesù Cristo __Morto__Risuscitato, e della Sua Chiesa.

Il Signore adempiè così al "Se voglio che rimanga finchè Io VENGA, che ti importa ?", detto all'Apostolo Pietro (Giovanni 21:20-23).

Passando da rivelazione a rivelazione, veniamo a quella descritta nel capitolo 5 , Apocalisse, dove Giovanni scorge , nelle mani del possente Angelo, un libro scritto di dentro e di fuori, chiuso, sigillato con sette sigilli, cioè perfettamente sigillato. Ora, nessuno poteva aprire quel libro, e nemmeno guardarlo. Nè in Cielo, nè sulla terra e nè sotto terra. E Giovanni piangeva forte perchè nessuno poteva aprire quel libro.

Perchè mai Giovanni piangeva così? Perchè era tanto interessato al fatto che quel libro fosse aperto, tanto che ne sentiva profondo tormento?

La ragione è che Giovanni, dopo una lunga esperienza al servizio del Signore, vivendo di continuo nella Grazia salvatrice,, comprendeva finalmente che quel libro chiuso era sè stesso, il suo proprio cuore, e sentiva la impellente necessità di scoprire fino in fondo i segreti ripieghi dell'anima sua. Giovanni , penitente,piangeva !


Ma l'angelo lo confortò dicendogli : "Non piangere; ecco il Leone della tribù di Giuda, la Radice di Davide ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli" (v.5).

Uno solo, il Figliolo di Dio fattosi Uomo, dopo aver vinto il triste retaggio Adamitico e Satana, poteva aprire il libro perfettamente sigillato. Egli, col Suo Sangue aveva riscattato Giovanni ed aveva il diritto di rompere i sigilli del libro e mostrarne le pagine al fedele discepolo:

Il Leone della tribù di Giuda___GESU' CRISTO.

E' scritto, nello stesso libro, Apocalisse, capo 4, dei quattro animali davanti al Trono, aventi ognuno di essi quattro facce : quella di leone , di vitello, di uomo, e di aquila, come pure si legge in Ezechiele capo 1.

Quattro animali__anime viventi__raffigurano la Chiesa di Cristo (non le chiese, ma il singolo che è Chiesa di Cristo, cioè, vero seguace, discepolo di Lui).

Il leone è figura di coraggio; non indietreggia mai nel combattimento ; il vitello o bue, di fronte ad uno sforzo superiore a quanto possa fare, piega le ginocchia__indice eloquente che la Chiesa deve ricevere tutto a mezzo della preghiera e fornire silenziosamente la sua cooperazione nel servizio.
Faccia d'uomo, cioè comprensivo verso le miserie e le debolezze degli altri , ricordando che anch'egli è stato, e, senza la grazia sarebbe come loro.
Faccia di aquila : uccello che dimora sulle grandi alture ed ha il suo nido nelle spaccature della ROCCIA; sorpresa dalla tempesta si aggiusta le penne e fende le nubi cariche di elettricità e di pioggia, le sorvola, beandosi dei raggi del sole. Essa ha lo sguardo acutissimo e vede lontano : discernimento . Si ciba di carne fresca : appetisce solo la Parola, procedente dallo Spirito Santo.

Ma torniamo al soggetto : l'anima nostra si sottopone, davvero, ad UNO solo, a Gesù Cristo, il Quale avendoci comprati a prezzo del Suo Sangue, solo ha la podestà di mostrare noi a noi stessi.

E purtroppo è vero che noi per lungo tempo (e , per molti questo tempo dura tutta la vita) ignoriamo che in noi stessi siamo un libro sigillato accuratamente, e quando lo comprendiamo, non vogliamo che vengano rotti i sigilli, aperto il libro e che le sue pagine vengano esposte alla luce del cielo ed ai nostri propri occhi. E' a misura che Cristo si va rivelando a noi __manifestazione del Padre tre volte Santo__ che proprio noi, Cristiani di Cristo, dopo tanti anni di fede e di servizio, comprendiamo che siamo un libro chiuso, perfettamente sigillato e sentiamo la necessità impellente di vederlo aperto e leggerlo.

Prima ci siamo illusi con belle frasi appropriandoci dei passi Scritturali, ma ora occorre la Realtà. Ci vuole un grande coraggio per sfogliare quel libro, perchè noi abbiamo orrore di scoprirci. Sempre ci scusiamo noi e accusiamo gli altri; sempre abbiamo ragione e gli altri torto; sempre ci vediamo meglio degli altri ecc.ecc.

Ci vuole il coraggio del Leone della tribù di Giuda in noi, cioè, che Gesù Cristo in noi ci dia Grazia di scoprirci senza pietà, e volgere la punta della spada contro noi stessi.

Giovanni pianse. E noi? La rassicurazione al discepolo ci accerta che Gesù Cristo è pronto a rompere i sigilli del nostro libro, e a darci la forza ed il coraggio di leggere fino in fondo del nostro cuore, per piena Redenzione. Amen.
=omegabible=
00domenica 15 aprile 2007 23:10
re
Amen, vieni Signor Gesù. omega [SM=x795143] [SM=x795131] [SM=x795130] [SM=x795137] [SM=x795134]
un sorriso
00martedì 15 luglio 2008 22:50
claudio.41, 15/04/2007 21.59:


Ma torniamo al soggetto : l'anima nostra si sottopone, davvero, ad UNO solo, a Gesù Cristo, il Quale avendoci comprati a prezzo del Suo Sangue, solo ha la podestà di mostrare noi a noi stessi.

E purtroppo è vero che noi per lungo tempo (e , per molti questo tempo dura tutta la vita) ignoriamo che in noi stessi siamo un libro sigillato accuratamente, e quando lo comprendiamo, non vogliamo che vengano rotti i sigilli, aperto il libro e che le sue pagine vengano esposte alla luce del cielo ed ai nostri propri occhi. E' a misura che Cristo si va rivelando a noi __manifestazione del Padre tre volte Santo__ che proprio noi, Cristiani di Cristo, dopo tanti anni di fede e di servizio, comprendiamo che siamo un libro chiuso, perfettamente sigillato e sentiamo la necessità impellente di vederlo aperto e leggerlo.

Prima ci siamo illusi con belle frasi appropriandoci dei passi Scritturali, ma ora occorre la Realtà. Ci vuole un grande coraggio per sfogliare quel libro, perchè noi abbiamo orrore di scoprirci. Sempre ci scusiamo noi e accusiamo gli altri; sempre abbiamo ragione e gli altri torto; sempre ci vediamo meglio degli altri ecc.ecc.

Ci vuole il coraggio del Leone della tribù di Giuda in noi, cioè, che Gesù Cristo in noi ci dia Grazia di scoprirci senza pietà, e volgere la punta della spada contro noi stessi.

Giovanni pianse. E noi? La rassicurazione al discepolo ci accerta che Gesù Cristo è pronto a rompere i sigilli del nostro libro, e a darci la forza ed il coraggio di leggere fino in fondo del nostro cuore, per piena Redenzione. Amen.




[SM=x795143] [SM=x795143] AMEN! [SM=x795143] [SM=x795143]


[SM=x795130] ....grande VERITA' questa...grazie! [SM=x795130]




un sorriso
00martedì 3 febbraio 2009 23:43
claudio.41, 15/04/2007 21.59:


La ragione è che Giovanni, dopo una lunga esperienza al servizio del Signore, vivendo di continuo nella Grazia salvatrice,, comprendeva finalmente che quel libro chiuso era sè stesso, il suo proprio cuore, e sentiva la impellente necessità di scoprire fino in fondo i segreti ripieghi dell'anima sua. Giovanni , penitente,piangeva !



Ma torniamo al soggetto : l'anima nostra si sottopone, davvero, ad UNO solo, a Gesù Cristo, il Quale avendoci comprati a prezzo del Suo Sangue, solo ha la podestà di mostrare noi a noi stessi.

E purtroppo è vero che noi per lungo tempo (e , per molti questo tempo dura tutta la vita) ignoriamo che in noi stessi siamo un libro sigillato accuratamente, e quando lo comprendiamo,

non vogliamo che vengano rotti i sigilli, aperto il libro e che le sue pagine vengano esposte alla luce del cielo ed ai nostri propri occhi.

E' a misura che Cristo si va rivelando a noi __manifestazione del Padre tre volte Santo__ che proprio noi, Cristiani di Cristo, dopo tanti anni di fede e di servizio, comprendiamo che siamo un libro chiuso, perfettamente sigillato e sentiamo la necessità impellente di vederlo aperto e leggerlo.

Prima ci siamo illusi con belle frasi appropriandoci dei passi Scritturali, ma ora occorre la Realtà.

Ci vuole un grande coraggio per sfogliare quel libro, perchè noi abbiamo orrore di scoprirci.
Sempre ci scusiamo noi e accusiamo gli altri; sempre abbiamo ragione e gli altri torto; sempre ci vediamo meglio degli altri ecc.ecc.


Ci vuole il coraggio del Leone della tribù di Giuda in noi, cioè, che Gesù Cristo in noi ci dia Grazia di scoprirci senza pietà, e volgere la punta della spada contro noi stessi.

Giovanni pianse. E noi? La rassicurazione al discepolo ci accerta che Gesù Cristo è pronto a rompere i sigilli del nostro libro, e a darci la forza ed il coraggio di leggere fino in fondo del nostro cuore, per piena Redenzione. Amen.




....davvero una grande VERITA'.... da meditare a fondo.... [SM=x795130]

claudio.41
00sabato 9 maggio 2009 21:07
un sorriso
00martedì 12 maggio 2009 18:00
claudio.41, 15/04/2007 21.59:


Prima ci siamo illusi con belle frasi appropriandoci dei passi Scritturali, ma ora occorre la Realtà. Ci vuole un grande coraggio per sfogliare quel libro, perchè noi abbiamo orrore di scoprirci. Sempre ci scusiamo noi e accusiamo gli altri; sempre abbiamo ragione e gli altri torto; sempre ci vediamo meglio degli altri ecc.ecc.

Ci vuole il coraggio del Leone della tribù di Giuda in noi, cioè, che Gesù Cristo in noi ci dia Grazia di scoprirci senza pietà, e volgere la punta della spada contro noi stessi.

Giovanni pianse. E noi? La rassicurazione al discepolo ci accerta che Gesù Cristo è pronto a rompere i sigilli del nostro libro, e a darci la forza ed il coraggio di leggere fino in fondo del nostro cuore, per piena Redenzione. Amen.



Anche questo....che verità in queste parole, Signore aiutaci! [SM=x795130]




claudio.41
00domenica 24 ottobre 2010 11:41
un sorriso
00martedì 1 novembre 2011 16:14
Bellissimo! [SM=x795137]
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