A Diego e Massi
Dai sedetevi qui in parte a me, vicino al camino, comincia a far freddo la sera.
Allora è capitata anche a voi.. E’ un po’ che diciamo di sederci ad un tavolo per parlarne e forse stavolta è arrivato il momento. Vi racconto cosa è successo a me, per voi sarà stato o sarà diverso, ma comunque penso che non si discosterà molto da quanto vi sto per narrare.
La Jo era in ritardo di un paio di settimane, cosa abbastanza normale per lei, ma stavolta diceva di sentirsi diversa. Io come al solito non davo assolutamente peso alle sue parole. Ma una sera, continuava a tormentarmi al punto che sono uscito e mi sono fermato nella prima farmacia di turno. Ho comprato il test e l’ho portato subito a casa. “Fallo che ci togliamo il pensiero”. Positivo.
E li per lì ho creduto nell’errore. “ Fallo domattina a digiuno, appena sveglia, e poi mi chiami sul lavoro”. E per quella notte ho dormito sonni abbastanza tranquilli. L’indomani mi chiama al telefono “Positivo!”.Cinque minuti di silenzio assoluto. Poi con la calma e la lucidità di chi è estraneo, completamente estraneo alla vicenda, le dico di andare all’ospedale l’indomani per fare le analisi del sangue. Non riuscivo proprio a immedesimarmi nella parte di padre. L’indomani le analisi, i giorni successivi l’esito, positivo, non c’è altra via di scampo. Stavolta è fatta. E li sono cominciati i problemi: che faccio? Chi sono io per decidere della vita di qualcuno? Come può essere successo? E poi perché proprio adesso? Diciamo pure che la mia vita di padre non è cominciata col piede giusto!
Forse anche te Diego ti sei ritrovato davanti a queste cose. Poi un unico e solo pensiero mi ha convinto che era il momento giusto, che tutto doveva andare così: “ Ho trenta anni, quando lui ne avrà altrettanti io sarò sessantenne, minchia se aspetto ancora che probabilità ho di vedere i miei nipoti?” Come al solito, l’egoismo, grandissimo difetto del genere umano e nettissima “controindicazione” del sentimento denominato “amore”, ha prevalso. E’ inutile che mentiate specialmente a voi stessi tutta la nostra vita è fondata sull’egocentrismo della nostra persona, e forse è giusto che sia così.
Scusate la divagazione. Poi passano i mesi, e voi vedete solo che la vostra compagna ingrassa, è famelica, e dorme tanto, tanto, tanto. Si vanno a fare le ecografie ed una delle prime, vi fanno sentire il cuore di un tesserino, chiamato da me “fagiolo” (viste le forme e le dimensioni), e ragazzi vi assicuro che la prima volta non capite assolutamente come sia possibile. Come? Un fagiolo di 5mm ha un cuore? Ha un sistema circolatorio? Non vi sembra possibile che la vita sia così fantastica. Lo ammetto io inizialmente l’avevo messa sul campo scientifico, ma nei momenti di smarrimento che spesso pervadono il mio cervello, una tenerezza ed una tranquillità d’animo si mescolavano sciogliendo e cancellando qualsiasi altro pensiero.
Arrivi al quinto mese, è il momento di capire chi ti troverai di fronte presto. Entrate nella stanza, mettono il gel sulla pancia, e accendono la macchina. Prima immagine… scoppio in una risata fragorosa, la dottoressa si rivolge a me “ se n'é accorto?” ed io “ e come avrei potuto non accorgermene?”. Si vedevano chiaramente le due gambe e il pisellino in mezzo, anche la Jo scoppia a ridere e così non riusciamo più a vedere nulla, perché Alessandro (ora so chi sarà mio figlio) si agita e non riusciamo a fare i normali controlli di routine (vi abituerete, misurano il cranio, il torace, le gambine…). Una nota negativa per la nostra sanità a questo punto è di dovere. In molte nazioni, comprese quelle che noi normalmente consideriamo sottosviluppate (leggete paesi dell’est) vi permettono di fare una ecografia in 3D dove voi vedete anche il viso del nascituro e ve lo filmano, e ve lo mettono su videocassetta o DVD. In Italia, fino al giorno che è toccata a me, no!
Lasciamo perdere va.
La vita proseguiva e io galleggiavo in un mondo dove questo tesserino che cresceva all’interno di mia moglie, era solo una cosa, messa in un angolo, che teneva compagnia alla sera sotto le coperte appoggiate al divano.
Poi una notte, verso le 3, la Jo mi sveglia:
“ci siamo..”
e io “per cosa?”
e lei “dobbiamo andare all’ospedale..”
In quel momento qualcosa di veramente strano succede: per la prima volta dopo nove mesi, mi rendo conto che sarò padre. Si… tu Massi e tu Diego sarete padri. E il primo pensiero è per l’esempio che avete più vicino a voi. Penserete a vostro padre e direte “minchia sto diventando come lui..” In pochi secondi, forse qualche minuto vi caricherete di tutte le responsabilità che avete visto sulle spalle di vostro padre. E’ inutile negarlo, l’uomo diventa padre proprio in quell’istante.
Passano le ore, la vostra compagna comincerà a soffrire, soffrire tanto. A Jo mi ha ridotto la camicia a brandelli verso le nove di mattina. Il dolore era fortissimo, gli infermieri ti costringono a camminare per i corridoi, perché deve dilatarsi, è solo tre centimetri… Al quarto centimetro, grazie a Dio, è arrivata l’anestesista con la puntura. Ancora un centimetro e non si sarebbe più potuta fare. La Jo si rilassa, si stende nel lettino e prende sonno. All’una si sveglia, le contrazioni sono frequentissime. Mi fermo qua. Il resto lo lascio vivere a voi in prima persona, è un esperienza unica, difficile descriverla, è un insieme, di attimi composti da cose inverosimili, pensieri aggrovigliati, persone che lavorano e tu che assisti a quello che definirei il vero miracolo dell’esistenza.
E verso le due ho visto per la prima volta Alessandro.Ho fatto il primo bagnetto a quello che per SEMPRE sarà mio figlio. Ricordate sarà per SEMPRE vostro figlio. Questa parola a cui io personalmente non credevo, esiste. C’è. Con un nodo in gola ora vi abbandono, devo tornare a lavorare. Ma domani vi racconterò qualcos’altro.
Scusate gli errori ma nn ho tempo di controllare tutto!
[Modificato da scandy 19/10/2006 13.34]