Doppia indagine - di Flaminio Bollini - con Gerardo Amato, Juana Steffan, Mino Bellei, Enrico Papa

Doppia indagine (1978)

Regia di
Flaminio Bollini

Cast:
Gerardo Amato .... Franco Riva
Juana Steffan .... Laura Fiori
Mino Bellei .... Piero Ricci
Enrico Papa .... Guido Vanner
Carlo Catanaeo .... commissario Rovelli
Patrizia Costa .... Giuliana Baltelli
Ezio Marano .... Roberto Marrati
Lidia Koslovic .... Barbara Ricci
Luigi Pistilli .... Sandro Pinardi
Raffaele Fallica .... Bonfiglio
Sonia Gessner .... signora Gritti

Sceneggiatura di
Diana Crispo e Biagio Proietti

Trama:
Franco Riva (Gerardo Amato), un geologo che lavora in Costa D'Avorio, torna improvvisamente in Italia, a Genova, per rivedere la sua ragazza Claudia, della quale non ha notizie da tempo. Grazie all’aiuto della sorella Laura (Juana Steffan), comincia a raccogliere informazioni, ma sembra che Claudia sia sparita senza lasciare tracce di sè.

Ecco un altro piccolo gioiellino che non avevo mai visto e che ha trovato pieno consenso in famiglia. Per carità, non un capolavoro assoluto, ma finalmente un ritorno al giallo "con le palle", con una storia semplice, brillante ed interessante, che lancia accuse, le rimanda al mittente, le devia a destra e a manca, riassemblando il tutto con efficacia, senza sbavature e contraddizioni. Gerardo Amato, nome d'arte di Gerardo Placido, fratello del famoso "Cattani" Michele Placido, non mi ha particolarmente entusiasmato, anzi: stessa espressione dall'inizio alla fine, senza un minimo sussulto o variazione sul tema, nemmeno quando pesta uno sfortunato commerciante d'auto. Invece molto buona la prova di Luigi Pistilli/Sandro Pinardi, un investigatore privato che, non solo fisicamente, ruba la scena agli altri attori. Per quanto riguarda il commento musicale, se "Il dipinto" proponeva in alcuni frangenti "Atom heart mother" dei Pink Floyd, centrando il pathos emotivo della scena proposta, "Doppia indagine" ci offre brani tratti da Vangelis e Jean Michel Jarre (Oxigene); ma, oltre a sembrare eccessivamente angosciosi rispetto a quanto assistiamo, la cosa curiosa è che a volte i brani sono parossisticamente rallentati, allungati, tagliati e ripetuti. Peccato, perchè una colonna sonora originale questo sceneggiato l'avrebbe anche meritato. Buon prodotto, comunque, veramente consigliato ai collezionisti di questa collana.

Mi e' piaciuto, perche' ambientato a Genova,il giallo,in se' stesso e' valido,piu' per il finale a sorpresa,pero' ci sono pochi assassinii,che non si vedono compiere.Gli attori, a parte Pistilli e Cataneo,sono dei cani,la palma ,spetta a Juana Steffan,carina,ma come attrice era uno zero.Nell'insieme si lascia vedere,pero'e' solo discreto

clopat, 26/04/2010 20.29:

---

...pero' ci sono pochi assassinii,che non si vedono compiere.

---

Cosa più unica che rara, Claudia, sulla cui scomparsa ruota tutto lo sceneggiato, non si vede mai, nemmeno in fotografia. E nemmeno quando, finalmente, il suo cadavere viene ritrovato e portato all'obitorio per il riconoscimento.

Ho visto le prime 2 puntate, e non è malaccio. Certo, Gerardo Amato lascia un po' a desiderare: siamo più o meno ai livelli di suo fratello Donato Placido nel 'Fauno di marmo' (evidentemente, a quei tempi essere fratelli di Michele Placido contava qualcosa...). Molto bravi Cataneo e Pistilli, come ha già detto qualcuno. Anche a me vedere uno sceneggiato ambientato a Genova ha fatto un certo effetto; molti luoghi mi sono familiari (Castelletto, il tragitto in pullman De Ferrari-via Roma-Corvetto-Nunziata-via Balbi), mentre altri non li ho riconosciuti. C'è poi la fantomatica via Cervinia che attualmente non esiste, ma forse nel '77 chissà... Suggestivo poi l'uso delle musiche, di J.-M. Jarre, Vangelis e dei Krisma (la sigla). Speriamo che la conclusione non deluda...

clopat, 26/04/2010 20:29:

---

Mi e' piaciuto, perche' ambientato a Genova,il giallo,in se' stesso e' valido,piu' per il finale a sorpresa,pero' ci sono pochi assassinii,che non si vedono compiere.Gli attori, a parte Pistilli e Cataneo,sono dei cani,la palma ,spetta a Juana Steffan,carina,ma come attrice era uno zero.Nell'insieme si lascia vedere,pero'e' solo discreto

---

Dai, anche Ezio Marano (Marrati, il venditore di auto)se la cava bene;
lo ricordo buon attore in "Napoleone a Sant'Elena", oltre che al "calciatore" Faina nel primo Trinità !

it.wikipedia.org/wiki/Ezio_Marano

Non male e comunque meriterebbe un po' più considerazione rispetto ad altri sceneggiati, molto bene il finale anche se possiamo sempre dire che un minimo di disonestà con lo spettatore c'è. Il migliore di tutti è Pistilli(in una delle sue prove più convincenti in assoluto) ma anche Cattaneo è un ottimo commissario. Buono ed interessante