Capre con barbe di seta
su rocce assolate
controllano randagi pulciosi cani
spelacchiati da rovi e bastoni
abbaiano a minimi fruscii
e azzannano il vuoto
atterriscono cuori sempre in allerta
nel selvaggio aleggia la morte
ridente a campi arlecchini
cuciti dagli ultimi vecchi
con berretti da miserie rovesciate
sbaragliate da canti
fischianti a fessure dentali
Sentieri orfani di passi di un tempo
soffocati da piovre vegetali
cancellano geografie d'avvocati
Scheletri di ferro
del progresso immobile
antenne su tetti muschiati
cercano di mediare dialetti
con linguaggi difficili
vibrazioni riprese da figli
scudi a ricordi
Fuggì la miseria
con treni di spago
lasciò il suo bottino d'aria masticata
alla solitudine sazia
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Da:Destini E Presagi
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