Stile artistico inaugurato da Akhenaton. Sebbene il suo nome si riferisca alla località di Amarna, nacque già a Tebe. Se ne videro i primi segni alla fine del regno di Amenofi III, probabilmente influenzato dal figlio Akhenaton. Fin dai primi quattro anni di regno di quest'ultimo a Tebe apparvero le caratteristiche fondamentali dell'arte amarniana. Nell'architettura vennero impiegati schemi assolutamente inediti e apparve la tecnica costruttiva dei
talatat, creata dal Re, che prevedeva una maggiore velocità nell'edificazione dei monumenti in pietra.
Fu sempre il Re a introdurre le innovazioni artistiche - derivate dalle sue concezioni filosofico-religiose - evidenti nel rilievo, nella pittura e nella statuaria.
Innanzitutto sui monumenti il rilievo a incavo sostituì il bassorilievo fino ad allora in uso. Le figure non emergono dalla superficie della pietra, ma sono scontornate e modellate nell'incavo ricavato dal contorno; si tratta di una tecnica ideata per ottenere immagini che possano essere pienamente messe in risalto dalla luce solare, anche in senso metaforico, poichè la stessa tecnica si trova nell'oscurità delle tombe, dove i raggi solari sono quelli dell'Aton scolpito nelle raffigurazioni.
Le innovazioni di Akhenaton rappresentano un taglio netto nella storia egizia: se l'arte era stata fino ad allora celebrazione dei canoni del passato, lo stile amarniano si liberava da quei canoni per raffigurare il presente, fatto di vita, di concretezza, imbevuto dell'energia vivificante donata da Aton. E' in questo quadro che vanno visti i nuovi soggetti che apparvero sui rilievi dell'epoca: all'ionografia degli stereotipi fatti di divinità e scene dell'aldilà si sostituì la vita quotidiana. Non si deve però pensare a un trionfo assoluto, ma all'instaurarsi di nuovi canoni idealizzatori, che tendevano a fissare l'attimo fuggente del quotidiano, la potenza della vita. Spariva ogni traccia del futuro, dell'aldilà, della morte; e quando la morte doveva essere rappresentata, come nel caso del decesso e dei funerali di alcune principesse, essa era resa nella tragicità dell'attimo presente, nel momento del dolore che colpisce anche i regnanti, senza pudore nè idealizzazione astratta.
Rispetto al passato svanì ogni immagine che potesse ricordare altre figure divine che non fossero Aton.