....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00venerdì 25 dicembre 2020 21:24
- dal 01/01/2021 al 31/12/2021


 

Argo.50
00venerdì 1 gennaio 2021 00:03
Venerdì 1° gennaio
Andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni (Matt. 28:19)
Tutti i fedeli servitori di Dio desiderano riuscire a ‘compiere pienamente’ il ministero che è stato affidato loro (2 Tim. 4:5). In effetti questa è l’attività più importante e più urgente che si possa svolgere. Potremmo però trovare difficile dedicare al ministero tutto il tempo che vorremmo. Ci sono altri impegni a cui dobbiamo dedicare tempo ed energie. Forse dobbiamo lavorare molte ore al giorno per provvedere il necessario a noi e alla nostra famiglia. Oppure dobbiamo assistere un nostro familiare o fare noi stessi i conti con una malattia, la depressione o gli acciacchi dell’età. Se le nostre circostanze limitano la quantità di tempo che possiamo dedicare al servizio che rendiamo a Geova, non dovremmo scoraggiarci. Gesù sapeva che non avremmo tutti portato frutto nella stessa misura (Matt. 13:23). Geova apprezza molto quello che facciamo per servirlo, purché sia il nostro meglio (Ebr. 6:10-12). w19.04 2 parr. 1-3
Argo.50
00sabato 2 gennaio 2021 00:08
Sabato 2 gennaio
Il Diavolo è bugiardo e padre della menzogna (Giov. 8:44)
Le bugie di Satana sulla morte diffamano Geova. Un esempio è il falso insegnamento in base al quale i morti vengono tormentati nel fuoco dell’inferno. Insegnamenti come questo diffamano Dio perché attribuiscono a lui, il Dio di amore, la personalità del Diavolo (1 Giov. 4:8). Come ci fa sentire questa idea? E soprattutto, come fa sentire Geova, dato che lui odia ogni forma di crudeltà? (Ger. 19:5). Le bugie di Satana sulla morte sminuiscono anche l’importanza del sacrificio di riscatto di Cristo (Matt. 20:28). Infatti un’altra bugia di Satana è che abbiamo un’anima immortale. Se fosse così potremmo già vivere per sempre. Quindi non avremmo avuto bisogno che Cristo sacrificasse la sua vita come riscatto per darci la possibilità di vivere per sempre. Riflettiamo su questo: il sacrificio di Cristo è in assoluto la più grande dimostrazione di amore nei confronti degli esseri umani (Giov. 3:16; 15:13). Le bugie sulla morte invece sminuiscono l’importanza di questo regalo prezioso. Immaginiamo come questo deve far sentire Geova e Gesù! w19.04 14 par. 1; 15-16 parr. 8-9

Argo.50
00domenica 3 gennaio 2021 00:09
Domenica 3 gennaio
“Chi ha conosciuto la mente di Geova, così da poterlo istruire?” Ma noi abbiamo la mente di Cristo (1 Cor. 2:16)
Gli insegnamenti di Gesù sono raccolti nei quattro Vangeli, in cui vengono narrate molte delle cose che Gesù disse e fece quando era sulla terra. Possiamo inoltre capire meglio il modo di pensare di Gesù leggendo il resto delle Scritture Greche Cristiane, messe per iscritto da uomini ispirati dallo spirito santo che avevano “la mente di Cristo”. Gli insegnamenti di Gesù riguardano ogni ambito della vita. Quindi la “legge del Cristo” regola il nostro comportamento in famiglia, al lavoro, a scuola e in congregazione (Gal. 6:2). Per conoscere questa legge dobbiamo leggere le Scritture Greche Cristiane e meditarci su. Per ubbidire a questa legge dobbiamo attenerci alle istruzioni, ai comandi e ai princìpi contenuti in quei libri ispirati. Se ubbidiamo alla legge del Cristo, stiamo ubbidendo al nostro amorevole Dio, Geova, dato che tutti gli insegnamenti di Gesù provengono da lui (Giov. 8:28). w19.05 3 parr. 6-7
Argo.50
00lunedì 4 gennaio 2021 00:11
Lunedì 4 gennaio
I malvagi e gli impostori andranno di male in peggio (2 Tim. 3:13)
È triste quando gli esseri umani assecondano il Diavolo. Comunque Geova non ignora mai quello che fa Satana. Capisce perfettamente il dolore che proviamo e può darci il conforto di cui abbiamo bisogno. Siamo felici di servire “l’Iddio di ogni conforto, che ci conforta in tutte le nostre prove, così che noi possiamo confortare chi affronta ogni tipo di prova con il conforto che riceviamo da Dio” (2 Cor. 1:3, 4). Chi ha subìto abusi da parte di persone di cui si fidava o non è stato protetto dai genitori potrebbe avere particolarmente bisogno di conforto. Il salmista Davide sapeva che Geova dà sempre il conforto necessario (Sal. 27:10). Davide aveva fede che Geova si sarebbe preso cura di chi era stato tradito dalla propria famiglia. Per farlo Geova usa i suoi servitori fedeli. I fratelli e le sorelle della congregazione sono come una famiglia per noi. Infatti Gesù disse: “Chiunque fa la volontà del Padre mio [...] mi è fratello, sorella e madre” (Matt. 12:48-50). w19.05 15-16 parr. 8-9
Argo.50
00martedì 5 gennaio 2021 00:18
Martedì 5 gennaio
Accertatevi delle cose più importanti (Filip. 1:10)
Cosa dovremmo includere tra le nostre priorità? Dovremmo studiare innanzitutto la Parola di Dio, dedicandovi un po’ di tempo ogni giorno. Di recente la quantità di capitoli della Bibbia in programma per l’adunanza infrasettimanale è stata ridotta per permetterci di dedicare più tempo a meditare su quello che leggiamo e fare ulteriori ricerche. Il nostro obiettivo non dovrebbe essere solo leggere i capitoli in programma, ma far sì che il messaggio della Bibbia arrivi al nostro cuore e ci aiuti ad avvicinarci di più a Geova (Sal. 19:14). Lo studio Torre di Guardia è uno studio della Bibbia. Perciò esaminiamo accuratamente i passi biblici contenuti nell’articolo, specialmente quelli che saranno letti durante l’adunanza. Prestiamo particolare attenzione a come le parole o le frasi chiave dei versetti sostengono il punto sviluppato nel paragrafo. Inoltre, meditiamo su ciò che leggiamo dalla Bibbia e riflettiamo su come possiamo metterlo in pratica nella nostra vita (Gios. 1:8). w19.05 27 par. 5; 28 par. 9

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00mercoledì 6 gennaio 2021 00:10
Mercoledì 6 gennaio
Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e portare a termine la sua opera (Giov. 4:34)
Il modo in cui Gesù considerava il ministero ci è di grande esempio. Parlare ad altri del Regno di Dio era l’attività principale della sua vita. Percorreva a piedi centinaia di chilometri per predicare a più persone possibili. Coglieva ogni opportunità di parlare agli altri, a casa loro o ovunque si trovassero. Tutta la vita di Gesù ruotava attorno al ministero. Possiamo imitare Cristo creando le circostanze per parlare della buona notizia ovunque ci troviamo e tutte le volte che è possibile. Per impegnarci in quest’opera siamo anche disposti a fare dei sacrifici (Mar. 6:31-34; 1 Piet. 2:21). Nella congregazione alcuni sono in grado di servire come pionieri speciali, regolari o ausiliari. Altri hanno imparato una lingua straniera o si sono trasferiti in una zona dove c’è più bisogno. Comunque, l’opera di predicazione viene svolta in gran parte da proclamatori che, pur non potendo fare tutto questo, si impegnano al massimo. Qualunque sia la nostra situazione, Geova non ci chiede più di quello che possiamo dare. w19.04 3-4 parr. 7-8
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00giovedì 7 gennaio 2021 00:09
Giovedì 7 gennaio
Le parole della mia bocca e le meditazioni del mio cuore ti siano gradite, o Geova (Sal. 19:14)
Chiediamoci: “C’è qualche traccia di invidia o gelosia nel mio cuore?” (1 Piet. 2:1). “Provo un po’ d’orgoglio a causa dell’ambiente da cui provengo, della mia istruzione o della mia condizione economica?” (Prov. 16:5). “Guardo dall’alto in basso chi ha una diversa posizione sociale o appartiene a un’altra etnia?” (Giac. 2:2-4). “Mi attira ciò che offre il mondo di Satana?” (1 Giov. 2:15-17). “Mi piacciono i divertimenti immorali e violenti?” (Sal. 97:10; 101:3; Amos 5:15). Il modo in cui rispondiamo a queste domande può far emergere aspetti su cui dobbiamo lavorare. Le persone con cui stiamo hanno una forte influenza su di noi (Prov. 13:20). Probabilmente al lavoro o a scuola siamo a contatto con persone che non ci aiutano a sviluppare il modo di pensare di Dio. Invece alle adunanze possiamo trovare le compagnie migliori. Lì possiamo essere ‘motivati all’amore e alle opere eccellenti’ (Ebr. 10:24, 25, nt.). w19.06 12 parr. 13-14
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00venerdì 8 gennaio 2021 00:09
Venerdì 8 gennaio
È bello da parte sua passare sopra a un’offesa (Prov. 19:11)
Geova non ci ha creato perché avessimo i problemi e le preoccupazioni che invece abbiamo oggi. Quindi è comprensibile che un suo servitore fedele parli senza riflettere quando si trova sotto forte pressione (Giob. 6:2, 3). Anche se quel fratello dicesse cose non del tutto vere su Geova o su di noi, non dovremmo arrabbiarci con lui né giudicarlo per le sue parole. A volte una persona che è sotto stress a causa di un problema può aver bisogno di ricevere consigli (Gal. 6:1). In che modo gli anziani possono riuscire a darle questo tipo di aiuto? Dovrebbero imitare Eliu, che ascoltò Giobbe con grande empatia (Giob. 33:6, 7). Gli diede dei consigli solo dopo aver capito il suo punto di vista. Gli anziani che imitano l’esempio di Eliu ascoltano con attenzione la persona che hanno davanti e cercano di capire la sua situazione. Così, quando poi le daranno consigli, riusciranno più facilmente ad arrivare al suo cuore. w19.06 22-23 parr. 10-11

Argo.50
00sabato 9 gennaio 2021 00:13
Sabato 9 gennaio
Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini (Atti 5:29)
Come possiamo continuare ad adorare Geova quando viene imposto un divieto governativo? La filiale locale fornirà agli anziani istruzioni e consigli pratici. Se la filiale non potrà comunicare con gli anziani, saranno gli anziani a dare a tutti i componenti della congregazione l’assistenza necessaria per continuare a servire Geova. Forniranno istruzioni in base a quanto riportato nella Bibbia e nelle nostre pubblicazioni (Matt. 28:19, 20; Ebr. 10:24, 25). Geova promette che i suoi servitori avranno cibo spirituale in abbondanza (Isa. 65:13, 14; Luca 12:42-44). Quindi possiamo essere certi che la sua organizzazione farà tutto il possibile per provvederci l’incoraggiamento spirituale di cui abbiamo bisogno. Cosa possiamo fare noi? Quando viene imposto un divieto governativo, troviamo un posto adatto dove nascondere la Bibbia e le altre pubblicazioni; stiamo attenti a non lasciare mai questo prezioso materiale, che sia su carta o in formato elettronico, in un posto dove potrebbe essere trovato facilmente. Ognuno di noi deve fare dei passi concreti per riuscire a mantenersi spiritualmente forte. w19.07 10-11 parr. 10-11

Argo.50
00domenica 10 gennaio 2021 00:09
Domenica 10 gennaio
Sono diventato ogni cosa per persone di ogni tipo, per salvarne alcune a qualsiasi costo (1 Cor. 9:22)
Per migliaia di anni la maggior parte delle persone ha avuto una qualche forma di credenza religiosa. Ma in anni recenti c’è stato un notevole cambiamento: sono sempre di più le persone che dicono di non avere una religione. In alcuni paesi si tratta addirittura della maggioranza (Matt. 24:12). Come mai? Forse alcuni sono distratti dai piaceri della vita o dai loro problemi (Luca 8:14). Altri sono diventati atei; altri ancora credono in Dio ma pensano che la religione sia irrilevante, superata e incompatibile con la scienza e il pensiero logico. Magari sentono dire da amici, insegnanti o personaggi che appaiono sui media che la vita si è evoluta, mentre raramente sentono fare ragionamenti logici a sostegno dell’esistenza di Dio. A volte le persone sono disgustate da membri del clero avidi di denaro e di potere. In alcuni luoghi, inoltre, il governo limita per legge le attività religiose. w19.07 20 parr. 1-2

Argo.50
00lunedì 11 gennaio 2021 00:11
Lunedì 11 gennaio
Siate saldi, irremovibili, e abbiate sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica nel Signore non è inutile (1 Cor. 15:58)
Possiamo continuare ad avanzare nella corsa cristiana anche se le nostre forze vengono a mancare. Infatti molti fratelli che non godono più di buona salute sono fermamente decisi a continuare a crescere a livello spirituale (2 Cor. 4:16). Forse abbiamo servito Geova per molti anni ma adesso, a causa della salute che peggiora, non possiamo più fare quanto facevamo un tempo. Se questo è il nostro caso, non scoraggiamoci. Possiamo essere sicuri che Geova dà grande valore al fedele servizio che gli abbiamo reso in passato (Ebr. 6:10). E ricordiamo che la profondità della nostra devozione a Geova non si misura in base a quanto riusciamo a fare nel sacro servizio. Piuttosto, dimostriamo quanto amiamo Geova mostrando un atteggiamento positivo e facendo tutto quello che le nostre condizioni fisiche ci permettono (Col. 3:23). Geova sa bene quali sono i nostri limiti e non si aspetta da noi più di quanto siamo in grado di fare (Mar. 12:43, 44). w19.08 3 par. 6; 5 parr. 11-12

Argo.50
00martedì 12 gennaio 2021 00:17
Martedì 12 gennaio
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere eccellenti (Matt. 5:16)
Geova attira le persone grazie alle “opere eccellenti” che fanno i suoi servitori (Matt. 5:14, 15; 1 Piet. 2:12). Se il nostro coniuge non è Testimone, gli abbiamo fatto conoscere i componenti della congregazione? L’abbiamo invitato ad assistere con noi alle adunanze? (1 Cor. 14:24, 25). È nostro desiderio che tutti i nostri familiari si uniscano a noi nel servire Geova. Comunque, nonostante tutti i nostri sforzi per aiutarli, potrebbero non accettare la verità. In questo caso, non dovremmo sentirci in colpa. Dopotutto, non possiamo costringere nessuno ad accettare le nostre credenze. Ma c’è un fatto da non sottovalutare: se i nostri familiari notano che siamo felici servendo Geova, questo potrebbe avere un grande effetto su di loro. Non tratteniamoci: aiutiamoli pregando per loro e parlando loro con tatto (Atti 20:20). Possiamo avere fiducia che Geova benedirà i nostri sforzi. E se i nostri familiari sceglieranno di ascoltarci, saranno salvati! w19.08 18-19 parr. 15-17

Argo.50
00mercoledì 13 gennaio 2021 00:03
Mercoledì 13 gennaio
La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque il tuo occhio è concentrato su una cosa sola, tutto il tuo corpo sarà luminoso (Matt. 6:22)
Con queste parole Gesù intendeva dire che la nostra vita deve essere semplice, cioè incentrata su un solo obiettivo dal quale non dobbiamo distrarci. Lui stesso ci diede l’esempio perché nella sua vita si concentrò sul ministero. Inoltre insegnò ai suoi discepoli a rimanere concentrati sul servire Geova e sul Suo Regno. Imitiamo Gesù se incentriamo la nostra vita sul ministero, cercando “prima il Regno e la giustizia di Dio” (Matt. 6:33). Un modo in cui possiamo concentrarci sul ministero è quello di semplificare la nostra vita. Se lo facciamo, avremo più tempo per aiutare altri a conoscere e ad amare Geova. Ad esempio, potremmo modificare il nostro orario di lavoro per dedicare più tempo al servizio durante la settimana? Potremmo dedicarci un po’ meno a certe attività che svolgiamo nei momenti di relax e che forse ci assorbono tanto tempo? w19.04 5-6 parr. 12-13
Argo.50
00giovedì 14 gennaio 2021 00:05
Giovedì 14 gennaio
Io risiedo in un luogo alto e santo, ma sto anche con quelli che sono affranti e dallo spirito umile (Isa. 57:15)
Negli ultimi anni molti con decenni di esperienza alle spalle hanno affrontato un cambiamento di incarico. Per questi fratelli e sorelle non è stato facile affrontare il cambiamento. Naturalmente si erano affezionati molto al loro incarico, che forse avevano svolto per diversi anni. Alcuni sono dovuti passare attraverso un “processo di elaborazione del dolore” per adattarsi alle nuove circostanze. Col tempo, comunque, ci sono riusciti, soprattutto grazie al loro amore per Geova: sapevano di essersi dedicati a Dio, non a un incarico, a una nomina o a un certo tipo di servizio (Col. 3:23). Sono felici di continuare a servire umilmente Geova, qualunque sia il loro ruolo. E ‘gettano su di lui tutte le loro preoccupazioni’, sapendo che egli ha cura di loro (1 Piet. 5:6, 7). Se coltiviamo l’umiltà rechiamo benefìci sia a noi stessi che agli altri. Questa bella qualità ci aiuta ad affrontare le difficoltà della vita e, cosa ancora più importante, ci permette di avvicinarci al nostro Padre celeste. w19.09 6-7 parr. 15-17

Argo.50
00venerdì 15 gennaio 2021 00:09
Venerdì 15 gennaio
Gli ordini di Geova sono giusti, fanno rallegrare il cuore. Per chi li osserva c’è una grande ricompensa (Sal. 19:8, 11)
Geova aveva nominato Davide capo non solo della sua famiglia ma dell’intera nazione di Israele. In qualità di re, Davide aveva molto potere. A volte ne abusò e commise gravi errori (2 Sam. 11:14, 15). Ma dimostrò di essere sottomesso a Geova accettando la disciplina. Espresse apertamente a Geova i suoi sentimenti in preghiera (Sal. 51:1-4). Inoltre, fu umile al punto da accettare buoni consigli non solo da uomini ma anche da donne (1 Sam. 19:11, 12; 25:32, 33). Davide imparò dai suoi errori e visse una vita incentrata sul servire Geova. Conosceva i benefìci dell’essere sottomessi a Dio. Oggi la differenza tra chi si sottomette a Geova e chi si rifiuta di ascoltare i suoi amorevoli consigli è evidente. Coloro che si sottomettono a Geova ‘esultano per la gioia del loro cuore’ (Isa. 65:13, 14). w19.09 17 par. 15; 19 par. 21
Argo.50
00sabato 16 gennaio 2021 00:15
Sabato 16 gennaio
Vidi una grande folla che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello (Riv. 7:9)
Nel 1935 i Testimoni di Geova si resero conto che la grande folla non deve trovarsi letteralmente in cielo per stare “in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello”. Questa espressione va intesa in senso simbolico. Pur vivendo sulla terra, la grande folla può stare “davanti al trono” riconoscendo l’autorità di Geova e sottomettendosi alla sua sovranità (Isa. 66:1). Inoltre può stare “davanti all’Agnello” esercitando fede nel sacrificio di riscatto di Gesù. Analogamente, in Matteo 25:31, 32 si dice che “tutte le nazioni”, inclusi i malvagi, vengono “radunate davanti a lui”, cioè Gesù, seduto sul suo glorioso trono. È ovvio che tutte queste nazioni si trovano sulla terra, non in cielo. La spiegazione che fu data riguardo all’identità della grande folla è logica. E spiega perché la Bibbia non dica che la grande folla andrà in cielo. Solo a un gruppo è stata promessa la vita eterna in cielo: ai 144.000 che insieme a Gesù “regneranno sulla terra” (Riv. 5:10). w19.09 28 par. 9

Argo.50
00domenica 17 gennaio 2021 00:11
Domenica 17 gennaio
Amate Geova, voi tutti suoi leali (Sal. 31:23)
Geova si aspetta che i suoi servitori si separino da Babilonia la Grande. Questo, però, significa più che troncare i legami con la falsa religione. Dobbiamo anche essere decisi a praticare la vera religione, cioè la pura adorazione. Vediamo due modi in cui possiamo farlo. Primo, dobbiamo continuare a sostenere le giuste norme morali di Geova. Non possiamo accettare i valori e le norme del mondo. Per esempio, non approviamo nessuna forma di immoralità sessuale, inclusi i matrimoni tra persone dello stesso sesso e altri comportamenti omosessuali (Matt. 19:4, 5; Rom. 1:26, 27). Secondo, dobbiamo continuare a riunirci per l’adorazione con i nostri compagni di fede. Ci riuniamo indipendentemente dal luogo in cui è possibile farlo, che sia in una Sala del Regno, in casa di fratelli o in altri posti, se necessario anche di nascosto. Qualsiasi cosa accada, non possiamo smettere di radunarci per l’adorazione. Anzi, abbiamo bisogno di riunirci, “tanto più che [vediamo] avvicinarsi il giorno” (Ebr. 10:24, 25). w19.10 16 parr. 6-7

Argo.50
00lunedì 18 gennaio 2021 00:19
Lunedì 18 gennaio
Geova è un Dio che richiede devozione esclusiva (Eso. 34:14)
Geova desidera che siamo felici, e lo svago può aiutarci a raggiungere questo obiettivo. Infatti la Parola di Dio dice che “per l’uomo non c’è niente di meglio che mangiare, bere e provare piacere nel suo duro lavoro” (Eccl. 2:24). Tuttavia, molto di ciò che il mondo propone in fatto di svago può avere un effetto negativo su di noi. Può portare una persona ad abbassare le proprie norme morali, incoraggiandola a tollerare, o perfino ad amare, cose che la Bibbia condanna. Dato che vogliamo rendere a Geova devozione esclusiva, non possiamo mangiare alla “tavola di Geova” e alla “tavola dei demòni” (1 Cor. 10:21, 22). Mangiare con qualcuno è spesso segno di amicizia. Se scegliamo svaghi che promuovono violenza, spiritismo, immoralità o altri desideri e atteggiamenti carnali, in effetti stiamo consumando con i nemici di Dio un pasto preparato da loro. La conseguenza è che non solo facciamo del male a noi stessi ma danneggiamo anche la nostra amicizia con Geova. w19.10 26 par. 2; 29-30 parr. 11-12


Argo.50
00martedì 19 gennaio 2021 00:16
Martedì 19 gennaio
Degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano spinti dallo spirito santo (2 Piet. 1:21)
Per usufruire del vento un marinaio deve fare due cose. Primo, deve fare in modo che la sua barca si trovi dove soffia il vento. Dopotutto, la sua barca non andrà avanti se rimane in porto, al riparo dal vento. Secondo, il marinaio deve issare le vele e spiegarle il più possibile. Questo perché, anche se il vento soffia, la barca andrà avanti solo se le vele prendono il vento. Allo stesso modo, noi continueremo a servire Geova solo se abbiamo l’aiuto dello spirito santo. E per trarre beneficio dallo spirito dobbiamo fare due cose. Primo, dobbiamo assicurarci di essere dove soffia, per così dire, lo spirito santo. E lo possiamo fare svolgendo attività che ci portano sotto la sua influenza. Secondo, dobbiamo spiegare le vele il più possibile, per così dire, impegnandoci al massimo in queste attività (Sal. 119:32, nt.). Allora lo spirito santo ci farà andare avanti attraverso prove e opposizione simili a onde impetuose, e ci aiuterà a perseverare fedelmente. w19.11 9 par. 8; 10 par. 11

Argo.50
00mercoledì 20 gennaio 2021 00:18
Mercoledì 20 gennaio
Vi do la mia pace (Giov. 14:27)
L’ultimo giorno che trascorse sulla terra, Gesù era angosciato. Sarebbe presto andato incontro a una morte atroce per mano di uomini malvagi. Ma c’era un’altra cosa che lo preoccupava ancora di più. Gesù amava molto suo Padre e voleva piacergli. Sapeva che, se fosse rimasto fedele durante quella difficile prova ormai prossima, avrebbe contribuito a rivendicare il nome di Geova. Inoltre Gesù amava le persone e sapeva che solo essendo leale fino alla morte avrebbe permesso loro di avere la speranza di vivere per sempre. Anche se su Gesù gravava un’enorme responsabilità, lui provava pace. Aveva “la pace di Dio”, quella calma e serenità che si possono avere solo grazie alla preziosa amicizia di Geova. Questa pace permise a Gesù di non farsi prendere dall’ansia (Filip. 4:6, 7). Nessuno di noi si troverà mai in una situazione così stressante come quella in cui si trovò Gesù. Essendo suoi seguaci, però, andremo sicuramente incontro a delle difficoltà (Matt. 16:24, 25; Giov. 15:20). Come accadde a Gesù, ci saranno momenti in cui ci sentiremo angosciati. w19.04 8 parr. 1-3
Argo.50
00giovedì 21 gennaio 2021 00:08
Giovedì 21 gennaio
Rendete grazie per ogni cosa (1 Tess. 5:18)
Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Sono contento di appartenere alla parte terrena dell’organizzazione di Geova?” Geova ci ha dato prove convincenti del fatto che sta benedicendo il suo popolo. Abbiamo davvero molti motivi per cui essere grati. Come possiamo dimostrare di sostenere l’organizzazione che Geova sta usando? Seguendo le istruzioni basate sulla Bibbia che riceviamo tramite le nostre pubblicazioni, le adunanze, le assemblee e i congressi. Inoltre, possiamo sostenere l’organizzazione impegnandoci il più possibile nell’opera di predicazione e insegnamento (1 Cor. 15:58). Cerchiamo quindi di ottenere l’approvazione di Geova affinché lui possa accettare i nostri sacrifici. Vogliamo servire Geova spinti dalla gratitudine nei suoi confronti e continuare a dargli il meglio motivati dal profondo amore che proviamo per lui. Infine, vogliamo fare tutto il possibile per sostenere l’organizzazione che lui sta benedicendo. Facendo tutto questo, possiamo dimostrare a Geova che apprezziamo il privilegio di servirlo come suoi Testimoni. w19.11 25 parr. 17-18

Argo.50
00venerdì 22 gennaio 2021 00:17
Venerdì 22 gennaio
Chi esercita fede in me farà opere più grandi di queste (Giov. 14:12)
Gesù non intendeva dire che anche noi avremmo compiuto miracoli; voleva dire che i suoi seguaci avrebbero predicato in un’area più estesa, a più persone e per un periodo di tempo più lungo. Per quanto riguarda il lavoro, dovremmo farci queste domande: “Sul posto di lavoro sono conosciuto come un buon lavoratore? Svolgo il mio lavoro entro le scadenze e al meglio delle mie possibilità?” Se la risposta è sì, probabilmente ci guadagneremo la fiducia del nostro datore di lavoro, e chi ci osserva sarà più propenso ad ascoltare il messaggio del Regno. E per quanto riguarda l’opera di predicazione e insegnamento, chiediamoci: “Sono conosciuto come un fratello che predica con impegno? Mi preparo bene per iniziare conversazioni? Ritorno nel giro di poco tempo da chi ha mostrato interesse? Partecipo regolarmente a diversi tipi di servizio?” Se la risposta è sì, il ministero ci darà gioia. w19.12 5 parr. 14-15
Argo.50
00sabato 23 gennaio 2021 00:26
Sabato 23 gennaio
Ciascuno di voi deve amare sua moglie come ama sé stesso; d’altra parte, la moglie deve avere profondo rispetto per il marito (Efes. 5:33)
Una coppia che decide di avere figli dovrebbe farsi queste due domande importanti: “Quando sarà il momento giusto? Quanti figli vogliamo avere?” Vediamo quando è meglio parlare di questo argomento e perché parlarne è così importante. Nella maggioranza dei casi i futuri sposi farebbero bene a parlare di questo argomento prima del matrimonio. Perché? Innanzitutto, è importante che abbiano lo stesso punto di vista al riguardo. Inoltre devono valutare se sono pronti per questa responsabilità. Alcune coppie decidono di aspettare almeno un anno o due dopo il matrimonio prima di avere figli, perché essere genitori richiede molto tempo ed energie. Scelgono di aspettare un po’ per darsi il tempo di stringere un legame più profondo e di adattarsi alla vita matrimoniale. w19.12 23 parr. 4-5

Argo.50
00domenica 24 gennaio 2021 00:34
Domenica 24 gennaio
Il vero amico si dimostra un fratello nei momenti difficili (Prov. 17:17)
In tutto il mondo molti servitori di Geova vivono situazioni stressanti, spesso dolorose. Alcuni cristiani affrontano una grave malattia o la morte di una persona cara. Altri soffrono profondamente perché un familiare o un caro amico ha lasciato la verità. Altri ancora sono stati colpiti da calamità naturali. Tutti questi fratelli hanno bisogno di conforto. Come possiamo aiutarli? Essendo amici leali. Gli amici leali sono disposti a fare sacrifici per aiutare i loro fratelli. Per esempio, a un fratello di nome Peter fu diagnosticata una malattia terminale molto aggressiva. Sua moglie Kathryn dice: “Una coppia della nostra congregazione ci portò alla visita dove ci fu detto della malattia di Peter. Quei fratelli decisero che ci avrebbero accompagnati nel nostro doloroso ‘viaggio’, e sono stati al nostro fianco ogni volta che abbiamo avuto bisogno di loro”. È davvero confortante avere veri amici, perché ci aiutano a perseverare. w20.01 8 par. 1; 9 parr. 5-6

Argo.50
00lunedì 25 gennaio 2021 00:17
Lunedì 25 gennaio
Furono tutti pieni di spirito santo e cominciarono a parlare lingue diverse (Atti 2:4)
Se fossimo stati tra i discepoli radunati nella stanza al piano di sopra il giorno di Pentecoste del 33 E.V., non avremmo avuto dubbi sul fatto che eravamo stati unti con lo spirito santo (Atti 2:5-12). Ma tutti coloro che vengono unti con lo spirito santo ricevono l’unzione in modo spettacolare? E la ricevono in un particolare momento della vita, uguale per tutti? No. Vediamo quando una persona può ricevere l’unzione. I circa 120 discepoli non furono gli unici a essere unti con lo spirito santo in quell’occasione. Più tardi, quel giorno stesso, altri 3.000 circa ricevettero il promesso spirito santo: la loro unzione avvenne quando si battezzarono (Atti 2:37, 38, 41). Ma negli anni seguenti non tutti i cristiani ricevettero l’unzione al battesimo. I samaritani furono unti con lo spirito qualche tempo dopo il loro battesimo (Atti 8:14-17). E Cornelio e la sua casa, in quella che fu certamente una circostanza eccezionale, furono unti addirittura prima di essere battezzati (Atti 10:44-48). w20.01 20-21 parr. 2-4
Argo.50
00martedì 26 gennaio 2021 00:11
Martedì 26 gennaio
Ho fatto conoscere loro il tuo nome (Giov. 17:26)
Nei soli quattro Vangeli Gesù usò il termine “Padre” in riferimento a Geova circa 165 volte. Perché parlò così tanto di Geova come di un Padre? Una ragione è che voleva aiutare le persone a convincersi che Geova è un Padre amorevole (Giov. 17:25). Vediamo cosa possiamo imparare su Geova dal modo in cui trattò suo Figlio. Geova ascoltò sempre le preghiere di Gesù, e non solo: rispose a quelle preghiere (Giov. 11:41, 42). Nelle varie prove che Gesù affrontò, sentì sempre di avere l’amore e il sostegno di suo Padre (Luca 22:42, 43). Essendo un Padre amorevole, Geova fece in modo che Gesù sapesse di avere il suo sostegno (Matt. 26:53; Giov. 8:16). Anche se non protesse Gesù da tutti i mali, lo aiutò a perseverare nelle prove. Gesù era convinto che qualsiasi sofferenza avesse dovuto provare sarebbe stata solo temporanea (Ebr. 12:2). Geova dimostrò di aver cura di Gesù ascoltandolo, provvedendo ai suoi bisogni, addestrandolo e sostenendolo (Giov. 5:20; 8:28). w20.02 3 parr. 6-7, 9

Argo.50
00mercoledì 27 gennaio 2021 00:12
Mercoledì 27 gennaio
Fate tutto alla gloria di Dio. Non siate causa d’inciampo (1 Cor. 10:31, 32, nt.)
Prima di decidere se seguire o meno una certa usanza o tradizione, dovremmo pensare all’effetto che la nostra decisione potrebbe avere sulla coscienza degli altri, in particolare dei fratelli. Non vorremmo mai far sviare qualcuno di loro! (Mar. 9:42). Vogliamo anche evitare di offendere i non Testimoni. L’amore ci spingerà a esprimerci con rispetto, e questo darà gloria a Geova. Eviteremo quindi di polemizzare con gli altri o di far apparire ridicole le loro tradizioni. Non dimentichiamo che l’amore ha una grande forza: quando è accompagnato da rispetto e considerazione per gli altri, riesce perfino a rendere meno ostile chi è contrario alle nostre decisioni. Facciamo sapere agli altri che siamo testimoni di Geova (Isa. 43:10). Se parenti e vicini sanno che siamo Testimoni e quali sono le nostre convinzioni, ci sarà più facile gestire i rapporti con loro quando la situazione si fa tesa. Non vergogniamoci mai di prendere posizione a favore della verità! (Rom. 1:16). w19.04 17-18 parr. 14-16
Argo.50
00giovedì 28 gennaio 2021 00:12
Giovedì 28 gennaio
Io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo (1 Cor. 15:9)
I 12 apostoli avevano seguito Gesù durante il suo ministero sulla terra, mentre l’apostolo Paolo era diventato cristiano solo dopo la morte e la risurrezione di Gesù. Anche se in seguito ricevette l’incarico di “apostolo delle nazioni”, Paolo non aveva i requisiti per ricevere lo speciale privilegio di far parte dei Dodici (Rom. 11:13; Atti 1:21-26). Ma invece di essere invidioso di quegli uomini e del fatto che avevano potuto stare a stretto contatto con Gesù, Paolo continuò a essere contento dell’incarico che aveva. Se ci sappiamo accontentare e siamo umili, imiteremo l’apostolo Paolo e mostreremo rispetto per coloro a cui Geova ha dato autorità (Atti 21:20-26). Geova ha stabilito che vengano nominati dei fratelli perché guidino la congregazione cristiana. Nonostante siano imperfetti, li considera “doni sotto forma di uomini” (Efes. 4:8, 11). Rispettandoli e seguendo umilmente la loro guida, rimaniamo vicini a Geova e in pace con i nostri fratelli. w20.02 17 parr. 13-14
Argo.50
00venerdì 29 gennaio 2021 00:11
Venerdì 29 gennaio
Noi amiamo perché lui per primo ci ha amato (1 Giov. 4:19)
Forse prima di studiare con i Testimoni di Geova avevi già molto rispetto per la Bibbia e amavi Gesù. Ora che sei venuto in contatto con i Testimoni, probabilmente ti piace stare con loro. Ma amare queste cose non ti spingerà necessariamente a dedicarti a Geova e a battezzarti. La motivazione più importante per battezzarti è l’amore per Geova Dio. Se ami Geova più di tutto il resto, non permetterai a niente e a nessuno di impedirti di servirlo. L’amore per Geova ti motiverà a battezzarti e in seguito ti aiuterà a continuare a servire Dio. Gesù disse che dobbiamo amare Geova con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza (Mar. 12:30). Come puoi imparare ad amare e rispettare Geova così profondamente? Riflettere sull’amore di Geova per noi ci spinge ad amarlo a nostra volta. w20.03 4 parr. 4-5

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