Christopher Nash
00giovedì 15 dicembre 2016 07:58
*il giovane, da un tavolo in fondo alla taverna, solo come suo solito, trascorre la notte a scrivere e disegnare su montagne di fogli.
assorto tra i pensieri, e tra le parole*

poco mi permette di vedere in lei.
ma lei sembra sapere di me,
e in più, mi cura come una madre,
mi copre la coscienza con le sue stelle.
Forse la lei è la vita e il resto è la morte.
Forse lei è niente
e la poesia è niente
come chi la vive, niente.
come forse anch'io...sono niente.
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