come ogni primo del mese...

*la donna apre la porta della cattedrale coperta dal suo solito mantello marrone, facendo entrare al suo interno un vento freddo e frizzante, ancora sull'uscio accende una candela presa dalla borsa con un acciarino.
Inizia poi a camminare a testa bassa per la navata chiudendosi la porta alle spalle.

Arrivata alle panche centrali si ferma e si siede, fissando la candela accesa tra le sue mani.

Resta così, immobile, per minuti incalcolabili...
Poi si riprende e lentamente sposta il suo sguardo dalla candela facendolo navigare lungo i muri della cattedrale.

Alla fine si alza e si reca di fronte ai resti della statua di Kivan.
Arrivata alla sua meta, prende dalla borsa un vasetto alto in cui pone la candela e lo posa alla base di quei resti.*

Sommo Kivan, come ogni primo del mese vengo a dirti grazie così come ogni figlio del bosco deve. Prego ogni giorno fiduciosa che tu sia lì, dormiente ma in vita, sperando che tu possa svegliarti presto...

*Dette queste parole sussurra qualcosa a labbra strette e torna a sedersi, ma stavolta si dirige alla panca più vicina.
Resta in preghiera fino a quando la candela non è del tutto consumata e si spegne. Poi torna a riprendere il vasetto, ormai colmo di cera fredda e solida, e si dirige all'uscita della cattedrale.
Apre la porta e se la richiude alle spalle con estrema lentezza, come se quel gesto le pesasse incredibilmente.
Richiusa la porta svanisce nelle tenebre della notte.*