Ultimo saluto

*Il giovane entra in Cattedrale, deserta. La suola di legno dei suoi stivali risuona nel silenzio mentre si avvicina a Rahel. Ai piedi del dio, v'è una candela, ormai consumata e spenta, coperta da un leggero velo di polvere. Per un attimo guarda la statua, poi estrae una candela nuova, verde con intarsi neri dal tascapane; sussurando qualcosa, accende la piccola fonte di luce e usa la vecchia come piedistallo, poi, con le lacrime agli occhi, comincia a pregare:* -Rahel glorioso. Spero hai accolto il mio vecchio amico, e spero mi perdona per tutte le promesse che non ho potuto mantenere. Ora, l'ottavo mese, il mio voto di silenzio è terminato. Quasi morii, per sentirmi rinascere: una persona nuova. Di' questo, perfavore, a mio fratello. Gli spettri del passato mi hanno inseguito abbastanza a lungo e finalmente Elavia ha fatto il suo ingresso ad Azm'e Sok. È cominciata una nuova era, sono parte di una nuova famiglia, e devo dimenticare...- *si ferma un attimo con un groppo in gola* -... Dimenticare quel che è successo. È l'avvenire che conta. Lo sapeva anche lui. Diglielo, Rahel, se mi ascolti. E digli questo: "Addio fratello, ti ho amato e stimato come un fratello di sangue, ma io devo andare avanti, c'è ancora tanto da fare e fermarmi con te non posso. Attendimi alla fine del mio viaggio, e allora saremo insieme. Per l'eternità."- *Silenziose alcune lacrime gli rigano il volto, mentre lascia un fagotto vicino alla candela. Sono fogli, principalmente, lettere, liste, ma anche emblemi e piccoli oggettini, da alcuni si capisce che sono ricordi degli Artisti. Dopo di che, alzatosi si dirige verso l'uscio. Lí, prima di andarsene e scomparire nel sole cocente di quella estate tanto significatova, si volta un'ultima volta, a porgere l'estremo saluto:* -Addio Frassica, addio Pino. Addio miei fratelli.