Preghiera alla Dea Bifronte e a tutti gli Déi Lucenti.

Neeranel Scarlet
00martedì 5 gennaio 2016 12:47
*La ragazza, coperta da un lungo mantello nero dal quale si intravede un tabarro con l'effige di un drago, cammina a testa bassa e con il cappuccio calato fino agli occhi, lungo la navata centrale della Cattedrale. Con passo lento, raggiunge la statua dell'amata Dea Bifronte. Inginocchiandosi, si prostra completamente al cospetto della statua, in un atteggiamento che sfiora la disperazione. Dopo qualche minuto in questa posizione, ritorna inginocchiata e dalla borsa esce un paio di candele, che pone attorno alla statua. Alzandosi, accende un incenso, con il quale purifica l'area circostante e la statua stessa. Ritorna in ginocchio e toglie il cappuccio, mostrando il viso bianco, macchiato da profondi solchi neri sotto gli occhi gonfi e rossi. Dopo un lungo sospiro e a occhi chiusi, così pronuncia*

"Somma Dea Bifronte, mia amata Dea...perdonami. Ho vacillato lungo la strada che mi conduce a Te. Ho inciampato sui miei stessi piedi. Così indegna mi sento, adesso, al tuo cospetto. Così indegna di rivolgermi a Te, Somma, Misericordiosa, Splendente. Questa tua figlia dilaniata dal dolore e dal rimorso chiede il tuo perdono.

*Mentre pronuncia queste parole, delle lacrime cominciano a rigarle il volto.*

Mia Dea, continua a guidarmi, continua a rendere saldo il mio cuore... Nella preghiera continua raccoglierò la mia anima e la mia mente. Ti prometto, mia Dea, che agirò giustamente, nel modo che tu comandi. Ti prometto, mia Dea, che non perderò mai più di vista il cammino che davanti a me hai disegnato. Ti prometto, mia Dea, che da ciò che è successo recupererò nuova forza, nuova determinazione, una nuova Luce più splendente della prima.

*Alza le mani al Cielo, lasciando che le lacrime scorrano. Con forza pronuncia le parole seguenti*

Non abbandonarmi, mia amata Dea. Temo il giorno in cui i tuoi passi mortali calcheranno questa Terra. E temo il giorno in cui mi abbandonerai, come è successo agli altri Déi splendenti. E anche agli Dèi oscuri. Dura è stata la battaglia contro la tua figlia maledetta. La sofferenza che ci ha trasmesso, dilaniandoci, sono riuscita a dissipare tenendo stretta nel cuore e nella mente la tua sacra immagine. Per questo ti ringrazio, grande Eitiana Anaitie. Ti ringrazio della forza, del coraggio, dell'amore, della voglia di preservare ciò che crei, della voglia di dare a te sola il compito di riprenderti ciò che hai creato, che mi hanno spinta a combattere senza sosta.

*Si prostra nuovamente alla statua, toccando il pavimento con i palmi delle mani e quasi con il viso*

E anche per questo perdonami, Somma, affinchè possa dimostrarti con tutta me stessa il mio valore e affinchè possa renderti fiera di questa tua umile figlia."

*Dopo queste parole, comincia ad accendere tutte le candele poste attorno alla sacra statua. Al termine, si alza, fa un inchino davanti ad essa e si dirige verso l'altare. Giunta dinanzi a questo, ritorna ad inginocchiarsi, poggiando i gomiti sull'altare, le mani giunte in segno di preghiera, gli occhi chiusi. Pronuncia, al cospetto degli Dèi, queste parole*

"Dèi Luminosi, non abbandonateci. Abbiate pietà di noi, vostri umili servi, vostre umili braccia armate. Possano le nostre labbra pronunciare parole sacre, possano i nostri occhi brillare della vostra luce, possano le nostre braccia combattere senza sosta e le nostre gambe sorreggerci in queste dure battaglie. I nostri cuori, innalzati a Voi, non vacilleranno mai."

*Si ferma qualche minuto, poi riprende, pronunciando le parole con ferma devozione*

"A quanti uomini, presi nel gorgo d'una passione, oppure oppressi, schiacciati dalla tristezza, dalla miseria, farebbe bene pensare che c'è sopra il soffitto il Cielo, e che nel Cielo ci siete voi, Dèi Luminosi. Anche se il vostro esserci non ispirasse a loro un conforto religioso, contemplandovi, s'inabissa la nostra inferma piccolezza, sparisce nella vacuità degli spazi, e non può non sembrarci misera e vana ogni ragione di tormento".

*Detto ciò, rimane ancora qualche minuto in silenziosa preghiera. Infine, si alza, si dirige verso la statua della divina Luthien e lì, inginocchiatasi, rimane per tutto il giorno, fino a sera. Al termine di ciò, si alzerà, ritornando a passo lento da dove era venuta.*
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