Re:
Nariko., 27/10/2017 15.12:
Vi ho raccontato tutti i fatti, avevo ragione a preoccuparmi per i miei uomini visto che esistono gente come Terenzio senza onore.
*si schiarisce la voce, poi si rivolge ai presenti con tono calmo e pacato*
signorina, non mi interessa se mi offendete e attaccate in ogni occasione, ma mi aspettavo almeno vi comportaste in maniera dignitosa dinnanzi ad un'aula di tribunale e ad un dreadlock del ducato...vi sembra il caso di scendere a tali infantilità durante una testimonianza?
*fa una piccola pausa, poi continua*
ad ogni modo,
Io, Terenzio Makara, Assaltatore della Gilda delle Zanne Nere, Giuro:
di dire la verità, soltanto la verità e nient'altro che la verità, limitandomi ad esporre i fatti avvenuti, senza esprimere giudizi o pensieri personali.
durante il raduno, ho ricevuto dal signor Espit farrel innumerevoli offese e minacce, tra cui "un giorno io sarò colui che ti inquisirà e allora ti ucciderò" o anche "sei solo una feccia oscura".
minacce e offese alle quali, ho risposto con sorrisi o inviti verso il soggetto a compiere le azioni che egli minacciava,
finchè, dopo l'ennesima provocazione, egli mi ha sputato sugli stivali in segno di sfida.
in quel momento, mi sono recato dalla qui presente Nariko *esita qualche istante imbarazzato prima di pronunciare il cognome*...."tosoro" avvisandola che un suo uomo aveva commesso tale nefandezza nei miei confronti, ella (come conferma la sua testimonianza) mi rispose che egli non era un suo uomo, bensì un avventuriero, e il suddetto conferò quest'affermazione, alchè, lasciai correre il fatto.
all'arrivo di alcune alte sfere di ogni ordine, dopo una breve e tranquilla conversazione di teologia con il primo ministro nathan, l'alto comandante ettore, e un guerriero di septim del quale ahimè al momento non rimembro il nome, il signor farrel indignato dal mio culto riprende le sue ridicole minacce e offese.
ad una mia risposta alle offese, in cui ammetto di esser trasceso nel volgare, a causa della grave mancanza di rispetto, egli mi sputa nuovamente sugli stivali.
lì lo avviso, che in quanto avventuriero, la sua mancanza di rispetto non sarebbe passata impunita, e che quella sarebbe stata l'ultima offesa che avrebbe potuto raccontare, poichè se fosse successo nuovamente lo avrei punito con la morte.
poco dopo uno scambio di offese, mi arriva il terzo sputo, questa volta sull'armatura.
lì, mantenendo la calma, ho deciso di dare all'uomo la dignità che ogni guerriero a mio parere dovrebbe avere, quella di guadagnarsi il diritto alla vita combattendo, quindi gli concedo un'ora di tempo, (essendo stato egli, appena curato) per mettersi in sesto, equipaggiarsi come meglio crede, e prepararsi ad un duello mortale.
egli rifiuta, nascondendosi dietro i consacrati e continuando le sue vigliacche affermazioni.
Io lascio che l'ora scorra, poi mi reco dal suddetto, che nel frattempo si era nascosto in mezzo ai consacrati, prima accertandomi che fosse guarito, poi invitandolo ad armarsi per combattere.
al terzo mio invito, e suo rifiuto, lo avviso del mio attacco e lo colpisco con la spada, per poi apprestarmi a finirlo mentre i consacrati mi respingevano con la forza.
dopo diversi minuti in stallo, in cui mai ho alzato la spada ai consacrati, essi (nello specifico, Nariko) mi informano che l'avventuriero è ora un consacrato.
io a quel punto, colmo di rabbia infoderai la spada, e sentendomi preso in giro, dalle parole di una donna che mi dice di aver arruolato in un ordine "elitario" un "uomo" in stato comatoso e incosciente, senza prova né tantomeno giuramento, solo per salvargli la vita, decido comunque di mantenere infoderata la spada, anche perchè i suddetti provvedono a tenere un incantesimo di protezione su nariko, sul signor farrel, e l'uomo che lo curava (luca), e quindi non avrei potuto ferirli neppure volendo.
allorchè, in un atto di estrema magninimità, decido di graziare l'uomo in cambio di una scusa simbolica sotto forma prima di una mutilazione, subito dopo abbassando ancor di più le mie pretese, sotto forma di scusa pubblica in ginocchio.
essi rifiutano, pochi secondi dopo, la signoria è stata presa d'assedio, e per garantire al nostro Re la protezione delle sue terre (priorità assoluta della mia missione), mi trovai costretto a rimandare la diatriba.