**L'uomo avanza tra la folla scortato da due uomini in nero con una maschera rossa sul viso. Egli stesso non indossa il suo soprabito rosso consueto, ma un semplice tabarro nero. Il suo volto è duro, sotto gli occhi vi sono grosse occhiaie. Mettendosi al centro della grande piazza, un giovanotto che lo aveva seguito a ruota, invisibile precedentemente tra le tante persone, appoggia alla bocca una corta trombetta. Dopo averla suonata, l'intera piazza, lentamente cade in silenzio, aspettando le parole che la loro esperienza suggeriva sarebbero seguite al suono acuto dello strumento.**
--Molte volte i miei stivali hanno pestato il pavimento che da secoli orna questa grande piazza. Fui tutto: un piccolo portavoce, un membro insigne di un clan e poi capo inufficiale di un'ordine. Fui prigioniero e un amico in lutto.
Ma ora sono qui nuovamente, stavolta in veste di nemico di Elavia. In veste di sovrano delle Terre che amo. Molti avranno sentito storie terrificanti su di me, altri non sapranno nemmeno pronunciare la mia patria. Ma la domanda che molti di voi si faranno è sicuramente "perché?".
La risposta, come ogni cosa degna di nota, è semplice e complessa al tempo stesso; perché Azm'e Sok versa da molto, troppo tempo ormai, se non per un breve periodo di pace sotto Re Saeros, che gli dèi benedicano la sua anima, nel caos più totale e nessuno degli "alti elaviani" si è mai degnato di muovere un dito. Perché ora, finalmente, Azm'e Sok si rialzerà dalla polvere in cui è caduta da secoli e tornerà ad essere quella di cui parlano gli antichi testi, splendente e ricca!
E così io,
Federigo de Forzieri,
mi dichiaro Principe del Principato di Azm'e Sok.
Dichiaro qui, agli occhi e alle orecchie di tutti,
che i giuristi stanno lavorando alla stesura di una costituzione
che sarà valida entro i territori di Azm'e Sok.
Dichiaro nemico pubblico il soldato della Legione Isabel Lancaster,
con una taglia di 1 oro se mi sarà portata viva, 3 argenti se morta.
Dichiaro che chiunque voglia abbandonare la nave che sta affondando e abbracciare la causa azm'e sokkiana sarà calorosamente accolto,
e ogni sua colpa sarà immediatamente cancellata.
Federigo I di Azm'e Sok, della famiglia de Forzieri,
ha parlato.
Chiunque desideri parlarmi, potrà inviare un messo ai confini se si trova al di fuori del Principato. Lì il messo sarà scortato, nella sacrosanta sicurezza che si deve agli ambasciatori, al mio cospetto.
Per chi si trova all'interno del confine potrà mandare o andare egli stesso di persona alla caserma di ogni insediamento, che a breve cominceranno ad esser costruiti, dove sarà scortato al mio cospetto sempre nel rispetto della sacrosanctitas che coinvolge messi ed ambasciatori.--
**si voltò e lasciò la piazza cui tante volte aveva calpestato la polvere.**