Denajda Alikaj ritorna ad Elavia
*stranita per non veder alcun dei suoi amici dell'ovest in giro a cantare e giocare o a bere in taverna, circospetta giunge sino all'agorà, lì ascolta i racconti delle genti poi raggiunge un punto ben visibile della stessa e come ben sanno fare i mercanti da cui per famiglia proviene, si schiarisce la voce e ... *
Genti di Elavia, qualcuno di voi mi conosce, qualcuno no; mi chiamo Denajda Alikaj e vengo dalle lontane terre Slave. Giunsi per la prima volta ad Elavia lo scorso inverno spinta da una carestia nelle mie terre. Allora, fui ben accolta dalla famiglia degli artisti ma poco durò il nostro stare insieme perché appena dopo due giorni ad Elavia un brav'uomo mi donò delle buone sementi, altre ne comprai e nsubito feci ritorno alla casa paterna giacché il tempo della semina era prossimo. Oggi che son tornata non trovo le calde braccia del padre putativo che mi accolse ed immensa sono la mia delusione, la mia tristezza ed il mio dolore per quanto oggi apprendo. Non ero qui e Nulla sapevo di questi orrori ed abomini.
*fa un cenno amichevole col capo ad una donna alla sua sinistra*
Non me ne vogliano gli amici che erano artisti e che vedobtra di voi, ma ...
*Volta il capo e tende la mano ad un uomo alla sua destra, un metro più in là*
accompagnatemi da un referente dell'Ordine dei Custodi, ho compreso che il loro sapere per me è di grande importanza e vorrei chieder di imparare.
*Piccolo inchino*