Assalto a Rocca del Grifone

Questa notte, un gruppo di sopravvissuti è giunta alle porte di Argentaria. Stanchi, feriti e affamati, raccontano alle guardie che aprono loro le porte la storia della quale sono stati testimoni.

La sera precedente sembrava dovesse trascorrere con la solita tranquillità a Rocca del Grifone, a nord est di Argentaria, in cui erano stanziati gli ultimi Hieromenoi di Treon. Perseguitati e scacciati per tutta l'isola, il culto ha trovato nel castello il suo ultimo rifugio. Ad un tratto, nel buio della notte, forme striscianti hanno cominciato ad avanzare fuori dal bosco attorno al castello, apparendo e delineando poco a poco una moltitudine di figure umanoidi: zoppicanti e senza vita, una fiumana di non-morti si è rovesciata sulle porte serrate della rocca, mentre su di un colle poco distante tre elfi assistono a ciò che sta accadendo, con aria altezzosa. Una volta che i non morti arrivano a lambire le porte queste, al contrario di quanto previsto, non si aprono, ma rimangono ostinatamente chiuse.

Dalla cima delle porte viene rovesciato un misto di olio e pece bollente, che ricade sui non morti che stanno cercando di aprire una breccia nelle porte di legno massiccio del castello, fin quando le porte finalmente cominciano a cedere, creando uno stretto passaggio. Ma quando i primi non morti stanno per entrare, vengono immediatamente falciati ed è proprio allora che le porte cedono sotto il peso dell'assalto. Dietro di esse, si trova una linea di difensori armati fino ai denti che portano insegne miste degli Hieromenoi e del drago a due teste dei Taravan. Al grido di carica, le forze congiunte si lanciano sui non morti cercando di respingere l'assalto, ed è subito carneficina. Spade, lance e asce strappano viscere e mozzano teste e arti da una parte e dall'altra, entrambi i fronti di battaglia vacillano più volte minacciando di cedere sotto i colpi del nemico.. Gli elfi, dal canto loro, restano nella loro posizione senza muoversi di un centimetro, osservando lo svolgersi della battaglia ai loro piedi..

Poi la notte sembra farsi di colpo più buia, e persino le stelle sembrano spegnersi...Un freddo innaturale avvolge i due schieramenti fino a che, dal nulla, vi è un violento lampo di luce bianca, che abbaglia tutti per qualche istante. Quando il lampo svanisce, possenti guerrieri apparsi dal nulla cominciano ad infierire senza risparmiarsi su entrambi gli schieramenti.

“Ur'Ashar!!”

Si sente urlare un taravan, prima che la testa gli venga spappolata da un colpo di un'enorme mazza ben assestato. Alla vista di quella carneficina, gli elfi, imperturbabili fino a quel momento, si voltano e camminano fino a scomparire alla vista, mentre le ultime forze di difensori resistono strenuamente, i saceedoti guerrieri degli Hieromenoi e i taravan muoiono fianco a fianco l'uno dopo l'altro, immolandosi per permettere ai civili di scappare,utilizzando un passaggio segreto che conduce fuori dalla fortezza.. E proprio da lì i sopravvissuti sono giunti, con la forza della disperazione a muovere le loro membra fino ad Argentaria.
Il castello è caduto nelle mani degli Ur'Ashar.